W.I.T.C.H. 71 – Tracce di paura

01 FEB 2007
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Crescono, e non ci si pu??re nulla. Puoi essere per loro un maestro, un migliore amico, un fratello maggiore o un primo amore, ma poi inevitabilmente crescono e si distaccano da te. E quando succede, vuoi per affezione, vuoi per quel pizzico di egoismo, ci si sta male. Poi ovviamente dipende, ci sono quelle che crescendo si rovinano, diventano mondane e superficialotte, ci sono quelle che invece imparano a pensare con la propria testa, cosa sacrosanta ma foriera di contrasti e litigi. In entrambi i casi il risultato è il progressivo abbandono, che pu??sere di te come persona, di ci??e tu un tempo rappresentavi, di una compagnia ma anche di un forum. E la cosa più atroce è che è giusto così.
Anche le Witch crescono. Ma non potendo farlo verticalmente, per questioni di marketing, lo fanno orizzontalmente. Sì, bè, in effetti a questo punto è sbagliato dire che crescono, è più appropriato dire che variano. Le Witch variano, quindi pu??pitare di aprire un numero e trovarle intente a TRUCCARSI, magari per andare a una FESTA e conoscere NUOVI RAGAZZI. Non sono più le ragazze acqua e sapone di una volta, adesso sono pronte per lanciarsi in società, magari sbagliando le dosi e ritrovandosi le facce invase da rossetti e fard troppo evidenti. E quando questo diventa il tema di un’intera breve, come nel caso di Il Trucco C’è…(Ma Non Si Vede!) (Gianatti/Leoni), capisci che è cambiato qualcosa. Che cosa è meglio non specificarlo, ma dovendo scegliere preferirei mettere in castigo le cinque squinzie piuttosto che l’intera generazione a cui il fumetto è ormai rivolto.
Ma c’è poco da fare, pu??rsi che sia io irrimediabilmente bacchettone, frustrato e quant’altro, e molto probabilmente è così. Quindi mi chiedo se l’inserimento di questo nuovo belloccione che ronza intorno a Will fosse proprio necessario. Nella storia principale, Tracce di Paura (Ferrari/Panniello-Melaranci) esordisce infatti Neil, l’ennesimo rimpiazzo. Solo che stavolta è il rimpiazzo di Matt, l’ormai iconico filarino che si trascina tra alti e bassi sin dal primo numero. E quel che è peggio è che lo stesso Matt, via mail, approva che Will frequenti nuovi giri. E’ il crepuscolo degli Dei. Ma vabbè, dovendoci invece rifugiare nelle certezze, e quindi nella storia principale possiamo felicemente constatare che il numero in questione non delude. Certo, non delude nei limiti di ci??e è questa saga, ma perlomeno si fa leggere abbastanza bene. La figura di Folkner finalmente emerge ma per quanto il suo ruolo fosse prevedibilissimo si poteva evitare di spoilerarlo a mezzo mondo mettendo la scheda del personaggio subito prima della storia. Ma critiche a parte, l’esordio di Ferrari in una storia lunga è pregevolissimo, e non sono niente male neanche i disegni. I personaggi sono espressivi, cosa sempre più rara, e le cadute di tono quasi inesistenti. Certo, se si sapesse a chi attribuirne il merito saremmo tutti più contenti. Di certo è del vilipeso Zanon il merito di un copertina dal concept pietoso ma in cui figura una Cornelia dolcissima. Vabbè, anche per questo mese è andata, e io non mi sono neanche lamentato di We. E’ proprio vero, tutto muta, non c’è più religione, non producono neanche più i sofficini al kiwi. Sigh.

Autore dell'articolo: Grrodon