Fagiolata Ciminiana 2009

10 SET 2009

Un fine settimana davvero speciale!

Quello appena trascorso è stato davvero uno di quei fine settimana che mi ricorderò per parecchio tempo, avendolo passato in compagnia di mostri sacri del fumetto Disney, in particolare di Rodolfo Cimino, Luciano Gatto e Casty!

La gamella consegnata a Cimino.

Se vi siete ripresi dallo shock della notizia, vi racconto com’è andata: qualche giorno fa Frank ci comunica che avrebbe passato una settimana in Italia insieme a Cavazzano, oltre che per visitare la mostra dedicata all’artista veneziano in quel di Oderzo, anche per trascorrere qualche giorno da Cimino a Mestre. Non solo, Cimino gli aveva detto che avrebbe avuto piacere ad incontrare nuovamente la “delegazione” che nel 2007 era stata a casa sua per consegnargli il “Premio Papersera”… non c’è stato bisogno di aggiungere altro: tutti i disponibili si sono organizzati in men che non si dica, e lo stesso Rodolfo, che pensavamo di portare al ristorante per organizzare un incontro con parecchia gente, ci ha invece voluto ospitare a casa sua (da qui il “numero chiuso”) per una fagiolata sul modello di quelle così ben descritte in tante sue storie!

La tavolata in casa Cimino.

Data l’occasione della visita a Cimino, alcuni hanno pensato bene di anticipare di un giorno l’incontro per recarsi ad Oderzo, dove hanno potuto godersi la mostra di Cavazzano. Dato che il sottoscritto non ha potuto recarvisi, invito i fortunati che erano presenti a raccontare sul forum le vicende della loro notte brava (la mostra apriva i battenti a mezzanotte!).

La mia entrata in scena inizia alle 4:15 del mattino, quando un’inesorabile sveglia mi ricorda che devo precipitarmi all’aeroporto di Ciampino per il volo che mi avrebbe portato a Treviso, da lì, non senza una buona dose di caffeina assunta per via orale, salgo sull’autobus che mi porta a Mestre, dove hanno già passato la notte i miei compagni d’avventura (qui presentati con i loro nickname del forum): Frank, Sprea, New_AMZ, Marcobar e Bottagna. Acquistato il Topolino in edicola mentre loro facevano colazione, ci incamminiamo verso la stazione di Mestre dove abbiamo appuntamento con minz68 e un non-forumista, ma che credo conosciate lo stesso: Casty!

Completato l’arrivo dei presenti, si forma “La compagnia della… gamella“!
Il senso del nome deriva direttamente dall’omaggio che abbiamo pensato di portare al grande Rodolfo: una gamella (o gavetta che dir si voglia) di vecchio tipo, da rudi pionieri; immaginate quelle utilizzate da Zio Paperone nel Klondike o in uno dei tanti deserti dove ha trascinato il nipotame alla ricerca di tesori, ecco, una di quelle! Ma non è tutto: nel parco cittadino di Mestre il prode Frank, con uno scalpellino prestatogli da Cavazzano (il quale l’aveva avuto da Pezzin ai tempi della loro passione per il modellismo…) ha iniziato ad incidere la suddetta gamella con la dicitura dell’evento coniata dallo stesso Cimino per l’occasione: “Fagiolata Sociale“, con tanto di data e dei nostri nomi sul retro come potete vedere dalla foto precedente.

Giungiamo carichi di entusiasmo a casa Cimino poco dopo le 11, dove ci accolgono Rodolfo, il figlio Vittorio e le rispettive consorti. I saluti e la consegna della gamella precedono di poco l’avvio delle libagioni, a base di prosciutto, pecorino, e altre squisitezze che il sottoscritto – tenuto a freno da una dieta tanto sconsiderata quanto foriera di tristezza – non ha esitato ad assaggiare!

Cimino legge interessato le tavole originali di Casty della storia a lui dedicata.

Il pranzo si è aperto con una SONTUOSA pasta e fagioli, per poi chiudersi con una moltitudine di dolci provenienti dalle diverse zone d’Italia che avevamo portato per goderne insieme a Cimino, assieme ad una crostata fatta dalla moglie di Cimino per l’occasione: degna della migliore Nonna Papera!

Dopo l’ingordo pasto, abbiamo avuto modo di parlare più a fondo con Rodolfo, del suo passato (ad esempio sulla storia dell’ispirazione de “Il tamburino e i 3 soldi del destino“) e degli “scontri” con Dalmasso avuti in redazione, ma soprattutto del futuro: ha ancora in mente molte altre avventure per Zio Paperone e nipoti, anche una serie di storie che effettivamente potrebbe rivelarsi particolarmente interessante. Sommate le sue idee al suo grande entusiasmo nel raccontarle, ed alla sua passione nel far vivere i personaggi, ed ecco che inizia a farsi luce sul “segreto” del suo successo: a Cimino piace quello che fa, ci mette l’anima e i risultati si vedono, per nostra fortuna!

Anche Casty, da ammiratore come noi del lavoro di Cimino, si è entusiasmato ai suoi racconti, e si è fatto autografare la sua copia di Paperin Sansone, dove è ristampata una delle sue storie preferite: “Paperino e l’errore del Paperzucum” (e anche “Paperino e il disco della fortuna” e “Paperino e il casco respingente“, aggiungo io!). Inoltre gli ha regalato una copia delle sue tavole della storia “Topolino e le borbottiglie di Avaloa” dove ha omaggiato l’autore veneto con il nome del personaggio del prozio di Pippo “Romino Cidolfo”.

Vista la bella atmosfera che si era creata nel discutere con Cimino, anche sua moglie Liliana ha voluto condividere con noi un piccolo gioiello ciminiano: una lettera che lui le scrisse quando ancora non erano sposati (quindi parliamo di quasi 60 anni fa), conclusa con un suo disegno di una scena di caccia, con il cane che regge una padella pronta ad accogliere la preda.

Dopo aver ricevuto in dono delle fotocopie di alcune sue sceneggiature, verso le 18 decidiamo di non disturbare oltre la famiglia Cimino e ce ne andiamo in albergo, non prima – però – di aver effettuato una sosta in una gran bella fumetteria di Mestre “Supergulp”.

Dopo una rapida sosta all’albergo, si va tutti a cena (tranne minz68 che è dovuto rientrare prima) dove discutiamo delle storie di Cimino, delle future attività del Papersera, e delle storie di Casty… tanto per metterlo un po’ in imbarazzo con i nostri complimenti, prima che risalga su un treno notturno per rientrare a casa!

In compagnia di Luciano Gatto.

Il mattino dopo, sveglia di buon’ora, seguita da un’ulteriore sgarro alla mia dieta con la colazione dell’albergo, saluti a Marcobar che doveva rientrare a casa, e partenza via treno per Venezia, dove alla stazione avevamo appuntamento con Luciano Gatto. Tralasciando le lamentele dovute alla presenza contemporanea a Venezia della regata storica, della mostra del cinema, e del nostro manipolo che hanno causato una fila chilometrica al deposito bagagli e che quindi mi hanno fatto portare una pesantissima valigia per tutto il giorno, vorrei spendere due parole su Luciano Gatto! Parliamo di un giovanotto di 75 anni, che ha alle spalle una carriera iniziata nel 1956 per le edizioni Bianconi, e la cui prima storia Disney risale al 1958… Oggi è ancora una persona piena di entusiasmo, di una carica vitale e di una passione per il suo lavoro che, sommate alle sue indubbie qualità artistiche, fanno di lui un personaggio unico nel panorama del fumetto Disney italiano.

L’ultima sua avventura (ma solo per ora) studiata con Carlo Panaro, è in fase di avvio, si tratta di una serie di personaggi destinati ad un pubblico giovane, per la quale Gatto e Panaro sono in cerca di un editore coraggioso (ma soprattutto intelligente) che possa pubblicarli. Ma il vulcanico Luciano non si è limitato a disegnare le storie: le ha colorate al computer, e le ha stampate e se le è rilegate in un volume “demo” da presentare agli interessati: esatto, non se le è fatte rilegare, ma si è messo lui a tagliare, incollare e rilegare il volume!!
Volume che Luciano ha regalato ad ognuno dei presenti, corredandolo di un disegno originale realizzato ed inchiostrato da lui: davvero un grande!

Non vi dico poi l’emozione di vedere il suo tavolo da disegno, pieno di matite, penne, pennini ed altri strumenti che il sottoscritto considera esoterici, e anche l’interesse storico per quei fumetti di cui ha le tavole o comunque le fotocopie, addirittura ci ha mostrato alcune tavole delle sue primissime storie per Bianconi: un patrimonio oggi irreperibile sul mercato dell’usato, e che invece andrebbe tutelato e conosciuto!

Dopo un buon (ed economico!) pranzo, ci riavviamo verso la stazione per rientrare a casa, dove scopro di aver perso l’ultimo autobus utile per raggiungere l’aeroporto, e mi devo ingegnare per rifarmi un percorso al volo con treno e taxi, e raggiungere l’imbarco giusto in tempo!

Davvero ne è valsa la pena, davvero è stato un bel regalo per il sesto compleanno del Papersera!

Galleria fotografica

Autore dell'articolo: Paolo Castagno

Sono appassionato lettore e collezionista di fumetti Disney sin da quando ho imparato a... guardare le figure. Il Papersera - sia il sito sia l'associazione - sono per me motivo d'orgoglio!