Paperino 356

01 FEB 2010
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Numero dove la maggioranza di storie straniere è bilanciata da storie nostrane tutte di discreta qualità. La prima presente nell’albo è “Paperino e la terrazza sul fiordo”, l’inedita del mese. La storia è simpatica, e mostra un Paperino volenteroso e lavoratore, le cui fatiche saranno premiate nel finale. Inoltre è ben illustrata da Ottavio Panaro. Sicuramente però sarebbe più gradito poter leggere delle inedite danesi, che da un po’ di tempo mancano sulla testata.
Altra italiana è “Zio Paperone e le navi scomparse”, scritta da Giovanna Bo e disegnata da Marco Mazzarello, entrambi al loro secondo lavoro per la Disney. Si può senza dubbio affermare che questa è la storia migliore dell’albo: la trama è già stata vista parecchie volte, ma la sceneggiatrice è in grado di rendere interessante la lettura anche grazie all’utilizzo di Spennacchiotto, poco usato dagli autori italiani.
I disegni di Mazzarello sono assai differenti da quelli di oggi, sicuramenti molto più gradevoli. Nello stile si può notare una influenza di Mottura. Altre storie italiane sono “Paperino e le ricerche di mercato”, facilmente dimenticabile, e “Paperino e le frecce a punta tonda”, del maestro Cimino. La storia è divisa in due tempi: il primo è molto ben fatto, e lascia ben sperare anche per il secondo, che invece in parte delude un po’ le aspettative. In ogni caso una buona storia che merita una lettura.
Il resto dell’albo è composto da straniere di più varia provenienza. Studio Disney con l’insulsa “Nonna Papera vedette di teatro”, “Paperino e la caccia al relitto”, con echi barksiani, e la simpatica “Archimede e la macchina del sogno”.
Dal Brasile proviene la delirante (forse soprattutto a causa della traduzione) “Paperoga e la pubblicità anima del commercio” e dalla Danimarca la soddisfacente “Paperino e il viaggio ‘truffa’”.

Autore dell'articolo: Duck_Fener