Topolino 2900

22 GIU 2011
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Topolino 2900. Come previsto, niente celebrazioni o copertina a tema. Però il numero si apre con un capolavoro metafumettistico di Casty, che, da solo, si merita le quattro stellette. Topolino e la rivolta delle didascalie conferma, se mai ce ne fosse bisogno, che il Castellan è un genio capace di usare luoghi comuni o collaudati espedienti narrativi in modo mai banale o scontato. Alla brillante sceneggiatura si aggiungano degli ottimi disegni (con un Topolino più scarpiano che mai!) e la ricetta per rimanere impressi nella memoria del lettore è assicurata! Si conclude anche Paperino Paperotto e il Grande Sonno, riuscito omaggio alla fantascienza america degli anni ’50 e ’60, con il quale, il bravo Bruno Enna, suole introdurci, assieme all’universo di Quack Town, nella stagione estiva. Segue la brevissima Paperina e il training personalizzato (Bosco/Migheli) che riesce nello scopo di strappare un timido sorriso. Pur avendo a disposizione più tavole, invece, non vi riesece Paperoga, Paperino e gli intrighi del MOLESTO (Badino/Cabella/Faccini). Chiude il numero il tradizionale appuntamento con il Maestro Rodolfo Cimino, di certo non nobilitato dai disegni di Sergio Cabella, con Zio Paperone e il corallo variabile, storia non riuscitissima e, forse, troppo moraleggiante.

Autore dell'articolo: Malachia