Paperino 379

01 GEN 2012
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Il numero di gennaio di “Paperino” si rivela essere decisamente succoso. La testata subisce innanzitutto l’ennesimo restyling, sia pure questa volta in modo parziale con un piccolo cambiamento grafico nella copertina, nelle pagine introduttive e nei credits: attendiamo l’articolo di Malachia sulla “storia” di tutti i cambiamenti avvenuti su questa gloriosa testata ormai in edicola da molti anni.
Ma i motivi di interesse non finiscono qui, in quanto le ottime storie proposte e il nome degli autori coinvolti fanno sì che questo sia il miglior numero di “Paperino” da molto tempo a questa parte.
Dopo l’inedita italiana (Paperino e Paperoga impresari…al volo di Martinoli/Milano), si entra subito nel vivo con Zio Paperone e il carbon fuggiasco scritta e disegnata da Rebuffi su soggetto americano, ristampata solo una volta più di venti anni fa. Con Paperino & Paperoga e le foto a sorpresa ritorna sul mensile una coppia di autori che nei primi anni duemila aveva decisamente incontrato il favore degli appassionati: Negrin/Leoni, che ci presentano una divertente storia con i due cugini impegnati in un servizio fotografico.
Si torna indietro nel tempo con la bella Zio Paperone e il segreto della montagna di Barbarossa, opera dei sempre affiatati Chendi e Bottaro, con Zio Paperone e Rockerduck alle prese con un’antagonista a sorpresa, qui alla sua quarta apparizione.
E dopo un paio di minori stranieri, si chiude in bellezza con due storie opera di grandissimi autori Disney. Con Zio Paperone in: chicchi di riso e monete d’oro abbiamo addirittura uno Scarpa completo, in una storia poco nota del suo periodo forse più manierista. La migliore del numero è, a mio avviso, l’attuale Zio Paperone e l’esenzione di Venceslao, opera di un Marconi agli esordi e di un Massimo De Vita che ha appena elaborato un suo stile personale: nella sua continua lotta contro il fisco, Zio Paperone è costretto ad arruolarsi nell’esercito per poter continuare ad usufruire dell’esenzione secolare goduta dai suoi antentati; la storia si distingue per la frizzante sceneggiatura con dialoghi degni del miglior Martina.
Insomma, un numero nettamente al di sopra della media della testata, con un ottimo abbinamento di avventure vecchie e più recenti. Complimenti alla nuova selezionatrice Camerini, e speriamo che la qualità si mantenga questo livello!

Autore dell'articolo: cianfa88