Più Disney 56: Paperone re della finanza

01 MAG 2013
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La collana “Più Disney” in edicola a maggio 2013 ospita una serie di storie aventi per tema il mondo della finanza visto da Zio Paperone. Fatta eccezione per un classico come “Zio Paperone e i dollari surgelati” ad opera di Pezzin e Carpi del 1978, si tratta di una selezione di lavori abbastanza recenti ma complessivamente di sufficiente qualità media. Oltre a quella appena citata, si distinguono sicuramente “Zio Paperone e la new economy”, in cui sempre Pezzin (con i disegni di Freccero) metteva in guardia già nel 2002 sui rischi legati alla “inconsistenza” di alcune attività in rete e sugli effetti dei social e “Zio Paperone e l’isola senza contanti”, di Sarda/Figus/Deiana, in cui viene spiegato in maniera semplice ma formalmente corretta, l’origine del denaro e il suo ruolo all’interno dell’economia dei paesi.

Non può ovviamente mancare Paperino: ben due storie sono dedicate a lui dedicate, “Paperino e le delizie dell’alta finanza” e “Zio Paperone e la fiducia ben riposta”, e in entrambe non fa una gran figura. Peccato perchè non sono mancati episodi in cui invece il simpatico papero se l’è cavata egregiamente. Sarebbe stato forse il caso di equlibrare un po’ le cose e offrire così una panoramica più veritiera del suo rapporto con il mondo degli affari.

Per il resto, segnalata la simpatica storia di apertura scritta da Michelini e disegnata da Massimo De Vita, “Zio Paperone e il colpo di genio”, l’unica delusione riguarda Cimino: pur essendoci una sua massiccia presenza, la scelta è caduta su avventure decisamente minori. Anche nell’ambito dell’ultima fase della carriera ci sarebbero state diverse storie ben migliori da presentare su questa uscita.
In conclusione è un volume che, pur trascurabile per chi segue costantemente il settimanale, potrà essere apprezzato da chi invece se ne è allontanato da diversi anni oppure potrà essere una buona lettura vacanziera rivolta a tutti coloro che vogliono intrattenersi con un prodotto comunque soddisfacente.

Autore dell'articolo: Brigitta McBridge