Paperinik Appgrade 26

05 NOV 2014
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È, come al solito, una splendida cover di Andrea Freccero a darci il benvenuto in questo numero 26 di Appgrade. Copertina che per certi versi strizza l’occhio ai pkers di vecchia data, i quali ben conoscono l’importanza dei gargoyles.
L’editoriale della De Poli, dedicato a Gervasio e al suo volume Fantomius, apre un numero caratterizzato da un buon assortimento di storie, di autori con stili piuttosto eterogenei. L’inedita di questo mese è il quinto episodio de “la macchina del Fangus“, la mini saga di Sisti giunta in questo numero a conclusione. “Concorrenza sleale”, illustrata da Soldati, rappresenta una degna chiusura per questa gradevole serie. Stavolta Paperinik dovrà vedersela con un antagonista venuto da fuori, e ancora una volta sarà determinante l’apporto di Angus Fangus. La trama del giornalista si chiude in modo netto, ma non definitivo, allontanando il personaggio “a tempo indeterminato”, ma senza precluderne un eventuale ritorno.
Il settore ristampe, anche se non presenta titoli particolarmente degni di nota, offre comunque una qualità media abbastanza elevata. Ad aprire le danze è “il tentativo auto…nomo“, bella prova di Panaro-Deiana, che vede Paperino vittima di un incidente giudiziario, e Archimede addirittura ricoverato. Ottimi presupposti, ben sviluppati per quasi tutta la storia, e un po’ rovinati da una conclusione troppo veloce. “Rapinatore per forza“, recente storia scritta da Salvagnini e disegnata dallo “specialista” Gervasio, offre invece un’originale interpretazione dell’incontro-scontro tra PaperinoPaperinik e i Bassotti. Nonché un’interpretazione davvero insolita della questione identità segreta.
È poi il turno de “il grande fardello“, divertente prova di Pisapia autore completo. Dedicata, come già il titolo lascia intuire, ai reality show. La storia, frizzante e dinamica sia come trama che come disegni, è datata 2001, ma risulta ancora oggi attualissima e godibile.
Il tema dell’identità torna a fare da padrone ne “il caso Paperinik“, simpatica breve in cui Umperio Bogarto e Paperoga prendono l’incarico di smascherare il vendicatore. Segue “il siero S“, prova abbastanza appannata di Panaro, che non riesce a far decollare questa interpretazione dello scontro con i Bassotti. Anche il finale risulta piuttosto scontato. Ultima delle ristampe, “il voto decisivo“, dalla trama forse poco dinamica, ma che mostra l’eroe in un ruolo originale. Non saranno infatti criminali di sorta a dare filo da torcere al vendicatore, bensì una apparentemente innocua questione referendaria.
Per quanto riguarda la cult, torna lo storico tandem Pezzin-De Vita. “La rivolta dei mariti” è una storia assai divertente, che ci mostra l’idolatria che le donne paperopolesi nutrono per il paladino della città e la conseguente scarsa simpatia dei mariti nei confronti del papero mascherato: le atmosfere del diabolico vendicatore lasciano dunque il posto ad aspetti più comici e parodistici.
Chiudono le solite rubriche con i giochi, lo spassoso oroscopo e la vignetta di Ferrario.

Autore dell'articolo: L94