Topolino 3119

07 SET 2015
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E’ proprio quando le giornate cominciano a farsi più corte e l’aria così rarefatta sul far dell’imbrunire confonde sul periodo dell’anno, rendendo quasi impossibile capire se quel leggero fresco che sfiora la pelle sia l’inizio o la fine dell’estate; in quei momenti una sensazione di malinconia mi avvolge e mi fa sentire bene, mi fa tornare alla mente l’attesa per il rientro a scuola, non tanto per lo studio, ma per quel nuovo inizio, quel ricominciare il diario, il quaderno, il lapis, che piano piano si sarebbe accorciato e quell’odore meraviglioso che ancora adoro di libri nuovo, di matite e di quaderni.
Così arrivare in questo periodo dell’anno recarsi in edicola ad acquistare il topo settimanale ha quasi il senso di un rito, l’ultimo – o quasi- prima di un nuovo inizio, prima che il gelo a piccoli passi inizi a farsi avanti, docile e quasi impalpabile prima, forte e pungente dopo; recarsi in edicola e trovare un numero così bello, così ben calibrato che solo dal sommario fa presagire solo cose buone, è di buon auspicio per questa nuova stagione, che speriamo piena di storie fantastiche e di autori che sappiano esprimere il meglio di sè.
Se me lo permettete, mi voglio soffermare su bel redazionale riguardo ai rientri a scuola in tutto il mondo, devo fare i miei più sentiti complimenti per aver avuto la forza e la delicatezza di raccontare delle storie, di dare un volto e una storia a bimbi che altrimenti sarebbero solo un granello di polvere su una terra che non è giusta e che non riesce ad esserlo; un piccolo seme che toccherà tantissimi suoli e che sono certa, ne troverà molti fertili e negli anni riuscirà in qualche piccolo lettore a far germogliare un albero fatto di generosità e altruismo verso chi non ha la fortuna di nascere in luoghi ricchi, ma che riesce a capire l’importanza della cultura.
Le storie contenute sono davvero di qualità Papere alla riscossa ha trovato la sua conclusione che suppur apparendo scontata non lo è del tutto; infatti, pur essendo un soggetto a chiaro sfondo ambientalista, non contiene solo questo piano di lettura; pur essendo ironico e divertente, riesce a far riflettere sulla capacità di ognuno di lottare per ottenere ciò in cui crede, lottare per realizzare ciò che si ritiene giusto esplorando e superando confini che, forse, fino al giorno prima si pensavano invalicabili, scoprendo virtù così nascoste in fondo al nostro essere da non ricordare più neppure di avere.
Difficile soffermarsi su difetti di ritmo o su battute meno divertenti del solito, quando il messaggio finale non si limita ad un banale “difendiamo la natura dall’inquinamento cattivo” ma un “difendiamo ciò che riteniamo giusto!”, potrà sembrare una differenza piccola, ma è la differenza che passa da un messaggio particolare ad uno universale, da un buon artigiano all’opera talentuosa!
Stessa identica sensazione per Paperino Paperotto e i segreti di Quack Town in cui Enna coadiuvato da Soldati fa vivere ai paperotti una avventura davvero bella, in cui sono concentrati, al solito, tutti i lati magici dell’infanzia, quella voglia di rendere reale ciò che si desidera: Paperino vuol diventare giornalista, ebbene escogita un modo per farlo e il tutto è verosimile, in quell’atmosfera bucolica sospesa tra il passato e il presente, antica, ma attuale a dimostrazione che i bambini sono sempre tali, cambia solo la tecnologia con cui si approcciano, ma non il loro modo di comportarsi. nè tanto meno il modo di essere visti dagli adulti!
La breve è così surreale e veloce da essere oltremodo divertente e simpatica; Zio Paperone e l’imprevista duplicazione
Amendola crea una storia così prova di senso da essere un ottimo passaggio tra una storia emozionante e un’altra!
Infine Basettoni e il colpo con doppia sorpresa in cui torna Vitaliano che appare fin dalle prime battuto in grande spolvero, una avventura che non solo è verosimile, ma che riesce con un soggetto interessante e una sceneggiatura brillante a dar vita ad un giallo appassionante, ma non si limita a questo, perché questa storia non possiede solo questo piano di lettura, ogni battuta è studiata e non è messa a caso, una feroce satira politica è presente a chi possieda gli strumenti per poterla leggere e questo traspare non solo dalle battute, ma anche dalla scelta dei personaggi e delle azioni che compiono.
Come sempre Vitaliano riesce ad essere un autore a tutto spessore, che non si limita a raccontare una storia, ma la utilizza per trasmettere quella che è la sua idea, quelle che sono le sue emozioni e lo fa in un modo che va diritto nella direzione scelta.!
Ottimo numero, speriamo sia il primo di un (ulteriore) nuovo inizio all’insegna della qualità!

Autore dell'articolo: Nebulina