Topolino 3125

19 OTT 2015
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L’autunno è la mia stagione preferita, sarà per gli splendidi colori che riempiono i boschi, quel profumo misto di camini accessi e di castagne sul fuoco, quell’atmosfera piena di buoni propositi, di quella fine che però è anche un principio; così con il primo cappottino addosso mi appresto ad andare dal mio edicolante-fruttivendolo-rivenditoredituttounpo’ a comprare il nuovo numero di Topolino e tra una carezza a Leone (il suo gatto) e una sbirciatina ai giornali di gossip esco carica di molti fumetti che forse non ero intenzionata a comprare.
Iniziando la lettura di questo 3125 incontriamo uno Zio Paperone atto a fare la spesa..nel bosco ed è anche questo un modo di omaggiare l’autunno, anche se i colori ricordano più la primavera, ma poco importa, quei deliziosi funghetti bastano ed avanzano
Un altro appuntamento fisso dell’autunno è il Luccacomics che viene ricordato nel’editoriale dalla direttrice e in poche righe la voglia di esserci ci sopraffà.
La prima storia in cui ci imbattiamo è un episodio, l’ultimo della saga Pippo Reporter – Rustico cavallerizzo che riprende un po’ il tema dell’autunno poiché porta a termine un ciclo, ma solo per aprirne un altro, ancora più bello, ancora più ricco. Teresa Radice e Stefano Turconi non potevano trovare un modo più dolce, più giusto, più veritiero di chiudere una saga, se non così.

Quando frequentavo le scuole medie ricordo che per far capire alle nostre giovani menti cosa fosse un capolavoro, la professoressa di italiano ci diceva che si poteva definire tale un’opera alla quale non fosse possibile aggiungere o togliere una parola senza renderla peggiore: credo che questa storia sia il loro capolavoro, perché ogni vignetta, ogni battuta, ogni espressione è al posto giusto e genera delle emozioni che di rado si riescono a trasmettere; da qualunque angolazione la si guardi risulta perfetta, la scelta dei personaggi, il loro interagire, il lessico e il ritmo; oltretutto inchiostrato benissimo da Roberta Zanotta
Davvero complimenti per tutta la serie, ma soprattutto per questo ultimo episodio che sa solo vale il prezzo del libretto intero

Il resto dell’albo si fa leggere, ma nulla di più, solo la breve Wizard of Mickey – Il senso della famiglia svolge bene il suo compito Panini con Held realizzano un piccolo scorcio familiare che fa sorridere, senza pretese, ma comunque godibile.
Paperino papero al (poco) al top di Moscato e Panaro risulta piuttosto pesante, sia come contenuti che come realizzazione: il piano narrativo è scontato e si basa su un concetto ormai obsoleto (la ricerca di un reality che possa ancora funzionare) e la morale finale è piuttosto banale (una persona comune su cui identificarsi).
Basettoni e la stella del cinema trova la sua qualità migliore negli ottimi disegni di Piras che riempie la vignetta di così tanti particolari da incantare e rende le figure così vere da creare l’illusione del movimento. La storia si fa leggere ma nulla di più, strappa qualche risata senza però rimanere impressa per più di qualche momento
Infine Paperone e il grande affare del G.A.S.P di Macchetto e Del Conte che non è nulla di eccezionale, ma ha la grandissima dote di trasportare indietro nel tempo, sembra uscita dagli anni della mia infanzia, una storia surreale che trascina il lettore nel non-sense fatto di invenzioni folli e di acronimi assurdi.
Buona lettura, buon LuccaComics, buon autunno!

Autore dell'articolo: Nebulina