Deluxe Edition 5: On the Road

Il quinto numero della Topolino Limited Deluxe Edition, presentato a Lucca Comics 2015, è dedicato ad una nuova parodia: dalla coppia Fausto Vitaliano – Paolo Mottura, che avevano già realizzato insieme “Eroe senza patria” per Bonelli, arriva una difficile sfida, la rievocazione del romanzo beat di Jack Kerouac, On the Road.
E lo sceneggiatore milanese mette insieme tutto il materiale facendo interpretare all’universale Topolino l’uomo medio, il borghese impaurito dal lavoro monotono ma troppo prudente per lanciarsi nell’avventura. Viene così facile affiancarlo a Pippo, qui in versione più sicura e spavalda, per quanto sempre dotato di una dose di pensiero laterale, con cui condividere una folle avventura su e giù per l’America degli anni ’50.
La strana coppia si coagula alla perfezione e, a parte qualche reiterato tormentone, tra i due vi sono degli efficaci e vulcanici dialoghi. Mottura fa il resto, realizzando magnifici paesaggi, lussureggianti panorami e vedute metropolitane, tra ammiccamenti a Hopper e alla cultura urbana del periodo. I suoi Pippo e Topolino sono ottime figure romantiche e vissute il giusto, con le loro insicurezze e i loro punti di forza che si esprimono con pochi tratti, o con la giusta definizione dello sguardo.
La morale che Vitaliano ci propone – l’importante non è la meta, ma il viaggiare – è nota ma esposta in maniera molto sentita e parecchio umana, e Topolino è il personaggio perfetto per rappresentare chi a volte non ha il coraggio di fare una mossa avventata e densa di pericoli, ma anche ricca di gratificazioni.
Riguardo all’edizione, la cartonatura di livello, una buona copertina e i contenuti speciali sono sicuramente un buon biglietto da visita. Gli extra però sono un po’ scarsini (sole otto pagine), anche se i numerosi lavori preparatori del disegnatore sono straordinari. Sarebbe forse stato necessario un approfondimento riguardante l’opera originale e la vita avventurosa dell’autore, e la pubblicazione in bianco e nero avrebbe potuto valorizzare le chine di Mottura. Resta comunque un buon albo, perfetto per gli appassionati di Kerouac.
15 NOV 2015