Ridi Paperoga 3

30 LUG 2017
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Terzo numero del “progetto/esperimento/recupero” di Ridi Paperoga, curato nella confezione e nei redazionali da Tito Faraci, Marco Bolla e Sio.
Si continua sulla falsariga dei due spillati precedenti e sull’escamotage del tema del numero, già in vigore ai tempi di Ridi Topolino, che include sia la rubrica principale che la storia inedita.
Questo mese si tratta della gentilezza: se in tal senso Gambadilegno in: leggete questa storia per favore (ma non sentitevi obbligati), di Tito Faraci e Enrico Faccini, risulta la più debole delle storie scritte per la testata, con un svolgimento sì surreale ma non così comico come ci si potrebbe aspettare, il cosiddetto Temone funziona nella sua follia. Le assurde traduzioni in presunta “forma gentile” di alcune frasi riscoprono tutto il nonsense del Faraci dei tempi d’oro e del Sio attuale, e così anche l’immancabile test per scoprire che tipo di persona gentile si è.

Oltre a questo filo rosso, risulta divertente la rubrica con le curiosità dal mondo, in cui gli autori hanno inserito di tutto e di più, con effetti comici assicurati, ma soprattutto l'articolo in cui si finge di ricostruire la trama di alcune vecchie storie Disney partendo dalla vignetta finale. Inutile dire che gli esiti sono volutamente inverosimili, dando ancora una volta il pretesto per voli pindarici dell'assurdo comico, alcune volte decisamente riusciti, altre meno.

Carina, anche se non proprio in linea con lo spirito puramente umoristico del prodotto, la storia in ristampa Paperoga e il vicino misterioso, e anche le due one-pages Re di pasticci scelte non sono tra le migliori della serie.
Come si può notare, comunque, è ancora Enrico Faccini a fare da trait d’union al numero, così come nel primo: sembra quindi che, invece di avere un autore-simbolo diverso per ogni numero, abbiano deciso di alternare i due talenti comici di punta di Topolino, aspettandoci a questo punto un ritorno di Silvia Ziche nel prossimo albo.

Sio tira fuori del suo meglio, infine, nelle due pagine di fumettino finale, ancora una volta attribuito in modo fittizio a Paperoga stesso: Gumbo Gorilla nemico degli insetti è una storiellina basica ma geniale, che meriterebbe molto più spazio rispetto alla sua funzione di “pretesto didattico” su come realizzare un fumetto (il modo in cui è usata in questo albo).

Insomma, arrivati al terzo numero si può concludere che Ridi Paperoga mantiene ciò che promette: nonsense, divertimento leggero e folle, non per tutti i palati ma che non subisce dirottamenti rispetto ai propri obiettivi. Nel complesso appare come un prodotto emulo ma meno fresco di Ridi Topolino, del quale riprende l'approccio con qualche innovazione generale ma senza offrire un quid effettivo.

Autore dell'articolo: Everett_Ducklair