Tesori Made in Italy – Massimo De Vita (2 di 4)

15 MAG 2018
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È sollevante notare come, in questo marasma generale di testate provocato dalla Panini, qualche testata riesca a mantenere i propri propositi iniziali senza, comunque, andare ad inficiare sulla qualità delle storie proposte. Sicuramente Tesori Made in Italy è fra queste, e anche con il nuovo ciclo dedicato a uno dei più grandi Maestri del fumetto italiano, l’immenso Massimo De Vita, si sta confermando ottimo sotto ogni punto di vista, sia da quello dei redazionali e del portfolio, ben approfonditi e scritti bene, sia da quello delle storie che, a differenza dei sei numeri dedicati a Cavazzano, sono presentate per tematica. In questo secondo volume abbiamo solo storie con protagonista Topolino; e anche qui la selezione è davvero buona, spaziando in diversi generi. Si parte con quello avventuroso, che possiamo trovare in Topolino e la “pietra di saggezza”, storia realizzata per l’esperimento cartonato Topolino Più e che è inserita per rappresentare tutte le storie di De Vita che vedono impiegato l’archeologo Zapotec, qui utilizzato nella sua professione e non in compagnia con Marlin nelle storie della Macchina del Tempo. Una storia davvero ben scritta (anche se forse con qualche passaggio troppo prevedibile), condito da scene desertiche mozzafiato e da un insegnamento morale comunque importante.
Fa parte dello stesso genere anche Topolino e il segreto di Monte Sinistro, forse la più debole della cinquina di storie proposte, ma che oltre ai soliti bellissimi disegni propone anche dei cattivi ben caratterizzati e non banali. È davvero interessante, inoltre, trovare in questo numero una delle Tops Stories di Pezzin, Topolino e l’isola dei giganti, ovvero: I superstiti del continente perduto, nota ancora oggi agli appassionati di fumetti per essere stata la causa di dissapori tra Pezzin e De Vita per i pesanti rimaneggiamenti effettuati da quest’ultimo sulla sceneggiatura. La storia, come tutte quelle della serie, è altamente affascinante e circondata di mistero, aumentato soprattutto dal fatto che la serie non ha mai visto pubblicata la sua conclusione. Top de Tops è davvero un signor personaggio, ottimamente scritto e descritto da Pezzin, e a questo punto viene da chiedersi quanto davvero De Vita sia intervenuto sulla storia. Probabilmente non lo sapremo mai. Del genere fantasy fanno invece parte Topolino e la valle degli orsetti e Tip e Tap e il gioco dell’oca. Se il primo si presenta come un fantasy classico, arricchito però dalla particolarissima idea di fondo, il secondo invece deve molto, come base della trama, al noto film Jumanji con Robin Williams; ha inoltre il pregio di offrire una caratterizzazione più moderna e meno stereotipata Tip e Tap, che si presentano come i veri mattatori della storia, primeggiando di fronte a Pippo e a Pluto. Buone entrambe; non certo le migliori realizzate da De Vita, forse un po’ più sconosciute, ma è bello far conoscere queste perle anche al grande pubblico.
Nel complesso, quindi, un numero più che buono, che non sfigura davanti ai suoi predecessori e che riesce a mantenere alta la qualità della testata. Non possiamo non sperare che si continui così, e che almeno Made in Italy si salvi, in questa valle di lacrime.

Autore dell'articolo: Alberto Brenna