Lucca Comics 2019: intervista a Claudio Sciarrone
Il Papersera in occasione di Lucca Comics & Games ha intervistato il disegnatore Claudio Sciarrone, che proprio sulle pagine di Topolino 3336 fa il suo esordio come autore completo con la storia “Foglie Rosse”.
Qui di seguito l’intera trascrizione dell’intervista realizzata:
Ciao a tutti! Siamo qua a Lucca Comics and Games e nostro ospite è Claudio Sciarrone, che è qua per presentare la sua ultima opera.
Sì, tra le varie cose perché quest’anno c’è un tris: la Flash Edition, con delle storie che ho personalmente selezionato, “Foglie rosse”, di cui c’è anche il secondo episodio in anteprima nazionale, e la Disney De Luxe di “Droidi”.
Siamo qui, infatti, per parlare di “Foglie rosse”: la tua prima storia da autore completo. Abbiamo letto nell’editoriale di Alex Bertani che come è nato il tutto, da quando ti sei proposto con il tuo soggetto fino alla realizzazione vera e propria. Da quanto tempo ci pensavi?
Avevo già fatto leggere anche un altro soggetto per un’altra serie quasi un anno e mezzo fa. La prima storia in realtà che ho scritto è stata quella per il record mondiale della storia più lunga a Lucca 2018. In quell’occasione Bertani mi ha detto: “Ah, ma quindi scrivi anche?”, e io: “Sì, ho due soggetti pronti e mi piacerebbe farteli leggere”; glieli ho mandati subito dopo Lucca e lui mi ha detto: “Allora comincia a scrivere, vai!”. Quindi ho esteso i soggetti, ho realizzato tutta la sceneggiatura e l’ho storyboardata… sentivo i personaggi che parlavano e ho preso appunti sui dialoghi tra di loro, perché poi sono tanti i personaggi in campo: solo quando appaiono Tip e Tap ci sono anche Phil e tutti i componenti della band. Questa è una serie corale. L’idea era di prendere spunto da quel macromondo di narrazione che parla di ragazzini nel bosco con le biciclette, quindi da Stranger Things, E.T., i Goonies…
Infatti molti lettori che hanno visto in anteprima la pubblicità si sono chiesti se fosse una parodia di Stranger Things.
Certo, ho strizzato l’occhio anche a quella roba lì. Però non è un riferimento preciso, ma veramente la voglia di raccontare dal punto di vista di Tip e Tap un’avventura corale di ragazzini, un passaggio in qualche modo, una crescita, senza grandi paroloni, un’avventura molto veloce, giovane. Soprattutto il mio desiderio era quello di dare un ruolo a Tip e Tap, che sono quasi soltanto i guastatori del salotto di Topolino. Più di quello non hanno mai fatto molto, no?
Infatti mi collego al tuo discorso con la domanda successiva. Come mai proprio Tip e Tap e non magari Qui, Quo e Qua, che sarebbe stato quasi più “facile”?
Perché Qui, Quo e Qua hanno già una loro dignità narrativa e sarebbe stato facile pensare subito a loro. Mi piace complicarmi la vita in tutti i sensi e chi mi segue sa che anche col digitale io ho sempre sperimentato nonostante la gente storcesse il naso: appena ci si abituava a una roba io cercavo di scompigliare di nuovo le carte. Qua, nella fattispecie, invece di cominciare con una storiella breve di venti pagine con Paperino, Zio Paperone o Topolino, mi è venuta in mente questa cosa di tirar fuori dei personaggi un po’ dimenticati e dargli un po’ più di credibilità, di spessore. Poi magari sceneggiatori con più esperienza di me avrebbero fatto meglio. Io però li sentivo proprio parlare ed è una cosa strana perché è sì una prima opera, ma io sono ventisette anni che leggo le sceneggiature di altri colleghi, partecipo a riunioni di realizzazione di progetti dove c’è da mettere giù idee, storyline… insomma non sono acerbo da quel punto di vista lì, è solo la prima volta che metto mano anche alla visione finale di una cosa prima che venga data al disegnatore. In questo caso, oltre a sentire i personaggi parlare mi si presentavano davanti delle immagini, delle suggestioni, che poi sono finite nella storia tali e quali. Sinceramente, sono molto contento perché il responso della gente fino a qua sembra positivo. Anche qua a Lucca vedo la gente che apprezza.
Ho avuto modo di leggere il primo episodio e mi è piaciuta di più la parte scritta di quella disegnata perché dal testo si vedeva che c’è un’idea…
Volevi insultarmi ma mi hai fatto un bellissimo complimento [ride, ndr]!
No, perché per uno che disegna è facile dire “Ah bei disegni, ma…!”. In questo caso invece è il testo che è venuto prima dei disegni: si sono unite le due cose e sembra funzionare. Poi, ovviamente, sono quattro episodi: il primo è già uscito, il secondo è nella variant che abbiamo fatto vedere…
Sì, Alex Bertani, Catenacci e Petruccelli mi hanno dato piena fiducia. Potrei avere delle cose in ballo come scrittore per il prossimo anno.
C’è la seconda storia già pronta, a quanto hai detto, visto che hai parlato di due soggetti…
L’altro non è detto che prenda corpo davvero. È una roba alla Fast and Furious: auto, velocità, corse, Topolino agente infiltrato che cerca di sgominare la banda e anche qua ci saranno Tip e Tap che non sono solo osservatori della vicenda ma faranno parte un po’ di questa trama. Ci sarà il parallelo tra il mondo degli adulti e quello dei ragazzi nel mondo delle corse, tra chi le affronta davvero e chi invece nei videogiochi, con l’incrocio delle due realtà. Perché, ho pensato, c’era da sempre in embrione la volontà di dare credibilità a questi personaggi, no? Poi ripeto, se a qualcuno verranno delle idee migliori ben venga perché alla fine portiamo solo acqua al mulino di questi personaggi. Però per ora mi sembrano un po’ bistrattati, poverini. Già stiamo cercando di togliere a fatica l’immagine del Topolino perfettino…
Infatti si poteva pensare che Topolino fosse subito protagonista e invece è in disparte.
Se ci fossero stati i nipotini, cioè Qui, Quo e Qua, al posto di Tip e Tap l’approccio sarebbe stato differente perché avremmo avuto tre ragazzini che sono più responsabili dello zio: Paperino è uno scapestrato, un dormiglione, uno scansafatiche… ha la parte dell’eroe buono, dell’antieroe eccetera, però di solito sono i nipotini che gli fanno la morale. In questo caso la presenza degli adulti è marginale nella misura in cui non è necessario che per insegnare qualcosa ai più piccoli si debba sempre visionare su di loro come delle sentinelle. Sai, se tu riesci a instillare il rispetto e la fiducia in un bambino… a me è capitato di stare di fronte al bivio tra le cattive amicizie e quelle buone e di scegliere sempre quelle buone perché altrimenti mi sarebbe sembrato di tradire la fiducia dei miei genitori che mi lasciavano libero di scegliere, di giocare, di fare senza avere sempre il controllo. E Tip e Tap nel primo episodio lo dicono agli amici: “Questo è un posto off-limits per gli adulti perché la fiducia ce la siamo meritata”, e gli altri dicono: “Oh no, la perderemo totalmente dato quello che stiamo per combinare!”. Gli adulti non ci sono perché in realtà sono presenti in ogni pagina.
C’è la scena che dicevo, col temporale con tutti che si preoccupano…
Beh è normalissimo, però c’è sempre quel guinzaglio lento per cui sai che si comporteranno bene e se c’è un problema si torna a casa-base. In realtà Topolino comparirà un po’ in questa storia ed è presente anche se non c’è fisicamente nelle vignette.
Una curiosità: i mostri alieni che vediamo invadere il pianeta mi ricordano qualcosa che ho già visto ma che non mi viene in mente. Tu mentre mettevi su carta hai visto qualcosa di preciso o sono nati così?
Mentre li scarabocchiavo mi sono venute tra le mani un sacco di suggestioni. Poi è sempre una fatica inventare una razza aliena nuova, alla fine giri che ti rigiri sono verdi, con gli occhioni… In realtà rivedendoli a me è venuta in mente una roba, c’è quella strana teoria sui rettiliani, no? E questi alla fine sono dei grossi rettiliani.
Sai gli alieni di Futurama? Ma anche, non so, per il colore, hanno una forma che mi ricorda qualcos’altro ma non mi viene in mente.
Ti dirò, in maniera subliminale a qualcosa sono ispirati… boh, io guardo anche Rick & Morty e anche lì ci sono alieni da tutte le parti. Probabilmente in maniera subliminale qualcosa mi sarà rimasto attaccato.Mi servivano a prescindere degli esseroni che più grossi sono più tonti sono, con delle braccine che fanno anche fatica a muoversi, no? Se fossero stati grossi, forti e imponenti sarebbero stati veramente troppo.
C’è la parte diciamo comica, però sono anche feroci.
In qualche vignetta, anche nelle storie successive, si capisce che poi, sotto sotto, sono spietati, non c’è troppo da scherzare qua.
Chiudiamo sulla tua ultima storia pubblicata, “Qui Quo Qua e la realtà troppo reale”. Molti si chiedono come mai, essendo un videogioco moderno, hai scelto di disegnarlo pixeloso come se fosse un gioco anni ’80-’90.
In realtà la partenza era Minecraft, che è un cubo unico, è tutto a cubetti, e che quando l’ho elaborata nel 2016 era proprio al suo apice. Quella parte lì è disegnata con un pennello quadrato, con una dispersione che crea proprio dei quadrati e quindi disegnavo a cubetti con una dinamica che lasciava il bordo scuro e il centro colorato: disegnando i personaggi ottenevo automaticamente quella fisionomia, quel volume. Era la voglia di sperimentare con quella tecnica lì. C’è la bassa risoluzione invece perché poi nella storia c’è una roba con la risoluzione un po’ più alta, per cui mi sono detto di partire da un livello un po’ più basico e poi di implementare ipotizzando addirittura che magari Gabriele Panini potesse fare un seguito, con la definizione che aumenta man mano che passano le storie.
Perché poi appunto andando verso il finale si vede qualcosa di diverso da quello che c’era nel videogame.
Sì ma la partenza è proprio Minecraft, senza se e senza ma, una roba tutta a cubetti: facciamola anche noi.
Direi che siamo riusciti a estrapolare qualcosa in più rispetto a quello che era preventivato. Grazie a Claudio che si è gentilmente messo a disposizione. Come detto, “Foglie rosse” avrà quattro episodi, i primi due sono già disponibili qui a Lucca e, se andranno bene, avranno magari un volume dedicato…
Sì, quando ho menzionato che sarebbero stati quattro episodi per 120 pagine in Redazione hanno pensato di fare il cartonato per la mole di tavole e per la qualità della storia, anche solo per il comparto grafico. Al 99,9% dovrebbe uscire in De Luxe cartonata.
E avremo la copertina per il quarto numero di Topolino o no?
No, perché hanno fatto realizzare ad Andrea [Freccero, ndr] l’apertura quindi penso che il prossimo passo sarà fare la copertina per la De Luxe. Per l’ultimo episodio che io sappia non è previsto, a meno che non abbiano cambiato idea in questi giorni.
Bene! Da Lucca è tutto, un saluto a tutti quanti!
Ciao! Mi raccomando: “Foglie rosse”!
06 NOV 2019