Intervista ad Alex Bertani (sesta puntata)

Ed eccoci alla fine di questa lunga serie di considerazioni, domande, risposte, progetti e aspettative che ci ha accompagnato per sei dense puntate. Come sarà, dunque, il futuro di Topolino?
Come sempre, buona lettura a tutti!
Il Direttore è famoso per i suoi fantasmagorici viaggi, ce ne parli un po’?
È crudele questa domanda fatta adesso che non posso uscire. Credo che questa passione per i viaggi mi sia venuta anche leggendo Topolino, perché è proprio così che, quando avevo 8-9 anni, ho viaggiato con la mente in posti lontani, nel tempo e nello spazio, e forse anche così mi è venuto questo forte bisogno di vedere, di toccare con mano certe esperienze, di conoscere persone che hanno una cultura diversa dalla mia, un approccio alla vita diverso dal mio.
Io credo che quando viaggiamo – quando viaggio – si è portati un po’ fuori dalla propria comfort zone, perché non hai le tue comodità, i tuoi punti di riferimento, il tuo tempo è scandito in modo diverso da quello che hai a casa, e forse paradossalmente conosci molto di più te stesso, perché impari a capire chi sei veramente in circostanze che non sono quelle abituali.
Per la stessa ragione del viaggio viaggiare
E quindi credo che sia molto bello viaggiare, ti aiuta a relativizzare un po’ la tua vita, quello che sei, quello che fai… Perché quando sei qui e vivi dentro al tuo quotidiano finisci col pensare che la tua vita sia solo quella lì, quella che fai tutti i giorni, dimenticando che fuori c’è un mondo di persone che hanno problemi diversi dai tuoi. Viaggiare ti mette un po’ a posto, ti aiuta a capire che c’è vita oltre l’iPhone e le tue comodità.
Sarebbe bello far viaggiare i nostri eroi in luoghi reali, ma con una sensibilità e uno sguardo moderno.
Topolino giramondo nasce proprio per questo, con l’idea di mettere un po’ in difficoltà Topolino, facendogli vivere delle realtà e degli ambienti diversi rispetto a quelli in cui si muove abitualmente, la sua Topolinia in cui ha Pippo, Minni, la Polizia con sé. Topolino si trova solo con sé stesso ad affrontare delle difficoltà. Forse lì dimostra chi è davvero. Per me questa serie è bellissima, abbiamo già 2-3 storie a cui stiamo lavorando: lo porteremo in fondo al mare e nel deserto, e sia Zironi che Panini stanno facendo secondo me un lavoro molto buono.
Sempre a proposito, nella live con Sciarrone e Gagnor, si parlava anche delle ambientazioni reali con cui i personaggi Disney possono avere a che fare. Tu sei favorevole ad avere un universo un po’ più reale per i personaggi Disney?
Sì, di fatto questa cosa già avviene il più delle volte, non solo in Topolino giramondo. Anche quando Zio Paperone viaggia, nella maggior parte dei casi si tratta di ambientazioni che hanno un riscontro abbastanza forte con la realtà. Penso che questa sia stata da sempre una delle connotazioni di Topolino.

L’affaire Luciano Gatto ha avuto degli strascichi. Hai qualche commento da fare al riguardo?
No, mi assumo la responsabilità di una scelta che ho fatto. Ritenevo che quel tipo di tratto non fosse adeguato al tipo di Topolino che pensavo. Con tutto il rispetto per un autore che sicuramente ha fatto tante cose per il giornale ed è stata una colonna per tantissimo tempo, però credo che sia anche giusto dare spazio a dei ragazzi giovani, che hanno voglia di dimostrare delle cose. Siamo sempre pronti in Italia a dire che i politici non se ne vanno mai… io penso sia giusto che in tutti i mestieri ci debba essere una rotazione, un punto in cui devi lasciare lo spazio anche ad altre persone.
Hai dovuto fare così anche con altri o è un caso particolare?
Se fate caso c’è un gruppo di disegnatori che prima lavoravano su Topolino e che per il momento non lavorano più, poi magari nel futuro chissà. Però quando hai un progetto legato ad un giornale di questo tipo devi fare delle decisioni, anche dal punto di vista grafico. Nel farle mi sono comunque messo vicino una persona, Andrea Freccero, che più di me ha delle capacità tecniche. Io posso solo dire “mi piace/non mi piace”, mentre lui ha ovviamente delle conoscenze tecniche che permettono di fare degli appunti che solo un professionista può fare. Non so, non ho molto capito le polemiche, però me ne assumo in pieno la responsabilità.
Lo stesso discorso vale anche per gli sceneggiatori?
Assolutamente. Io sono arrivato a Topolino con la fortuna di non avere un passato con gli autori. Non conoscevo nessuno, non ero amico di nessuno, non avevo legami di nessun tipo e mi sono potuto permettere delle scelte legate a quello che io giudicavo fosse il valore del lavoro che facevano, senza essere in qualche modo influenzato da conoscenze dirette. E ho fatto delle scelte. Poi, chiunque può dire che ho fatto delle scelte sbagliate… e magari è così, sono una persona con tutti i suoi limiti e con tutti i suoi errori.
Qualcuno, preoccupato, ci chiede se Fabio Celoni tornerà.
Don Rosa a Lucca Comics 2019
Sì, tornerà. Con Fabio c’è un grosso progetto che lo vede impegnato non solamente come disegnatore, che però ha dei tempi un po’ lunghi, è abbastanza ambizioso come progetto. Però nel frattempo credo che lo vedremo su altre cose. È molto impegnato però, perché si divide tra altri progetti.
Ci chiedono anche che cosa ne pensi di Don Rosa.
È una persona che ha una certa capacità comunicativa. Secondo me più che un disegnatore è un autore che sa far recitare e fare delle cose ai propri personaggi, che sa emozionare come li muove lui, come li fa recitare lui.
Star Top, il progetto di Bruno Enna, doveva essere in tre parti ma sono state pubblicate solo le prime due. Ci sono novità?
Sì, la terza è di prossima pubblicazione, non l’abbiamo ancora programmata su Topolino, ma è finita e credo che entro l’anno vedrà la luce.
Ottimo. Per chiudere e anche per salutare tutti gli spettatori che sono rimasti fino ad ora con noi, ci chiedono cosa possiamo aspettarci sui prossimi numeri di Topolino, sia a breve che entro l’anno.
Credo che questi ultimi quattro numeri [Topolino 3355-3358, ndr] siano stati un pochino l’idea del Topolino che sarà, del Topolino che avrei sempre voluto leggere e che, ora che ho la possibilità, cerco di realizzare. Ho la fortuna di avere una squadra di autori veramente di prim’ordine con cui stiamo lavorando molto bene. Poi a volte qualche ciambella può anche non riuscire col buco, però sicuramente c’è un grosso lavoro, questo sì.
Non so come era prima, so come è adesso. Ogni storia viene passata al vaglio da più persone, vengono rivisti i dialoghi, viene rivista la trama, più e più volte si arriva alla seconda, alla terza, alla quarta stesura, cercando di fare delle cose non banali, delle cose che abbiano la capacità di interessare il lettore e di emozionarlo perché secondo me un fumetto deve essere capace di arrivare ad alcune corde.
Sulla quarta puntata di Area 15 abbiamo lavorato per più di un mese: siamo arrivati penso a tre o quattro riscritture prima di arrivare a quella che ci è sembrata essere la modalità migliore per comunicare quel tipo di atmosfera, quel tipo di rapporto tra Paperino e uno dei nipotini. Ripeto, magari non sempre poi hai la lucidità di vedere giusto, ma posso assicurare che il processo di lavoro che c’è dietro è molto scrupoloso e molto lungo, quindi i lettori possono aspettarsi un Topolino che sicuramente è molto pensato e non scritto con sufficienza o con mestiere.
“Cercando di fare cose non banali”, come in Buona fortuna Qua
Prima dei saluti c’è un messaggio di Matteo che dice: «Vogliamo una seconda live. Il Direttore è stato straordinario, mi si permetta di notarlo, non si è sottratto a nessuna domanda. Io questa franchezza l’apprezzo immensamente e lo ringrazio».
E io ringrazio Matteo!
Bene siamo praticamente arrivati a due ore esatte in questo momento. È stata veramente un’emozione e un onore averti ospite sul mio canale.
È un onore per me essere stato qua. Lo so che possono sembrare delle frasi un pochino finte, però continuo a sentirmi un lettore di fumetti e avere la possibilità di fare questo lavoro è un grande privilegio, secondo me uno deve anche cercare di esserne degno per certi versi. Questo significa anche essere qui oggi e magari, come ha detto Matteo, non sottrarmi alle domande perché mettere la testa sotto la sabbia non aiuta mai, anzi, alla fine non fai un buon lavoro.
Quindi grazie a voi per continuare a leggere Topolino. E grazie a te, Fabio. Seguo le tue cose sul The Fisbio Show e mi piace l’entusiasmo e l’amore che traspare da quello che fai, anche quando giustamente ritieni di criticare, di dare dei giudizi su delle cose che non hai apprezzato. So che dietro a te c’è un gruppo di persone che è animato dallo stesso tipo di entusiasmo e lo capisco, perché anch’io verso i fumetti continuo a mantenere l’entusiasmo di quando li leggevo e facevo le elementari come i lettori di Topolino adesso. Quindi grazie a voi, in realtà!
Ti ringrazio per le belle parole e come già ti avevo detto anche di persona, è un modo di dar voce non solo alla mia passione ma anche a tanti lettori che stanno dietro le quinte, che magari non si mostrano ma hanno lo stesso fuoco dentro nel volere dire la loro nel modo più corretto e anche per condividere una passione pubblicamente. Questo è l’obiettivo che mi sono prefissato con i miei video e il mio canale, sia in modo ironico sia anche un po’ più serio.
Sì, leggere fumetti deve continuare a rimanere un piacere, quindi è giusto prendersi sul serio, come dici tu, ma la chiave è non perdere mai l’entusiasmo di passare una bella mezzoretta, un’oretta sprofondato nel mondo dei fumetti che ci fanno viaggiare e a volte anche emozionare. Ripeto spesso questa parola perché i fumetti della mia vita a cui più sono legato sono quelli che mi hanno emozionato.
Credo anch’io che valga un po’ per tutti, soprattutto in questo periodo quando distrarsi serve un po’ di più.
Sì, purtroppo sì.
Va bene Alex, io ti ringrazio, ringrazio tutti quelli che hanno commentato, ti hanno fatto i complimenti, sono veramente tanti!
Grazie a voi!
24 MAG 2020