Topolino e l’elettromistero di Natalimburgo

03 DIC 2021

Ogni buona favola di Natale si basa su una privazione. Forse perché Natale è il periodo dei contrasti per definizione: generosità e golosità, neve e focolare, luce e tenebre. È la logica del Deus Sol Invictus, quando si festeggiava la rinascita del Tempo e si scacciava la paura del buio invocando il ritorno del sole.

Pubblicata il 27 dicembre 2016, Topolino e l’elettromistero di Natalimburgo è una storia autoconclusiva scritta e disegnata da Casty, ambientata in buona parte in un’amena cittadina incastrata nella gelida Val Gaudente.

Topolino vi viene attirato dal presunto rapimento di Eta Beta – il trickster per eccellenza del mondo Disney -, che risulterà fasullo ma innescherà la liberazione della cittadina dal giogo di un crudele affarista.

Un autore navigato come Casty sceglie, logicamente, di inserirsi nelle fessure tra gli elementi contraddittori che costituiscono la semantica natalizia e basa la sua storia sulla privazione di luce: gli abitanti di Natalimburgo, gioiosi costruttori di giocattoli, si ritrovano privi di mezzi a causa dell’egoismo di Rexel e del solito Gambadilegno. 

Septembrina Jones e l’energumenico Grunf, unitamente agli altri simpatici abitanti del luogo, trascineranno il duo di detective in una vicenda ai limiti del fiabesco tutta costruita intorno al concetto che la risata, il divertimento, la gioia possano in qualche modo generare energia (e quindi luce). Il dendroide Buk svolge il doppio ruolo di “personaggio in pericolo” ed elemento risolutivo della vicenda: la discesa celeste dei suoi compagni-alberi, sorridenti e luminosi, riscalda il cuore.

Non è semplice scrivere un’avventura natalizia riuscita senza adoperare gli stilemi più classici (se non, addirittura, abusati). Con questa storia Andrea Castellan ci è riuscito. E, come sapevano bene anche gli antichi, non c’è Natale senza speranza nel domani. E non c’è speranza senza luce.

Autore dell'articolo: Manuel Crispo

Medico con la passione per la scrittura, pker di vecchia data, come tanti ho iniziato a leggere con Topolino. Col tempo ho divorato voracemente manga, manhwa, historietas, BD e tutto ciò che è targato Sergio Bonelli, ma l'incredibile mondo Disney resta il mio primo amore.