I 1001 piatti natalizi di Gaudenzio Capelli (e Cavaglione, Muci, De Poli)

19 DIC 2021

La copertina con il primo piatto natalizio Disney

Non di sola carta vive Topolino. Periodicamente sono sempre stati proposti degli oggetti di merchandising targati Disney, soprattutto per invogliare gli abbonamenti. I famosi Omaggi Abbonati sono un ottimo esempio, così come i futuri borsoni, gli orologi o quant’altro potessero inventarsi nell’ufficio marketing. Ma la tradizione dei piatti di Natale, iniziata da Gaudenzio Capelli nel 1981 e conclusa nel 2009 sotto le insegne di Valentina De Poli, non ha eguali ed è un ottimo esempio di creatività, maestria e memorabilia

Non sappiamo bene da cosa sia nata questa consuetudine. Qualche blog parla di un redattore ispirato dai tipici piatti in ceramica che si donano in Danimarca durante il Natale, ma non abbiamo prove per suffragare questa ipotesi. Ciò che è certo è che dal 1981 cominciò la tradizione, non solo di vendere per contrassegno postale (metodo di vendita in cui si pagava al postino l’importo dell’oggetto) il piatto in ceramica, ma anche di fare gli auguri con la copertina natalizia che proponeva il piatto stesso: un modo furbo per promuovere l’oggetto e avere un autorevole modo per celebrare la festività.

La scelta vincente fu infatti non tanto nell’abbinare piatti e Natale, ma di utilizzare i migliori autori disneyani che la Mondadori aveva a disposizione. “Rileggere” con sguardo critico i piatti consente di fare un formidabile excursus sugli artisti che realizzavano le storie a fumetti, e permette un’inedita lettura sinottica che viaggia parallela alle tavole pubblicate sul settimanale. Questo articolo, seppur non completamente esaustivo, e ce ne scusiamo, ci fa viaggiare attraverso quasi trent’anni di piatti osservando il passaggio degli autori e dei colori, degli stili e delle modalità di vendita, veri specchi di come sia cambiato Topolino in tutto questo tempo. 

I tre Maestri: 1981-1983

Sotto la triade Rota-Carpi-Scarpa si apre questa tradizione natalizia, e in fondo non poteva che essere così. Marco Rota già da anni si occupava di tutte le copertine, non solo del settimanale, e ricopriva un ruolo abbastanza ampio nella vita redazionale. Giovan Battista Carpi, in parallelo ai suoi lavori fumettistici, realizzava magnifiche illustrazioni a tempera per l’Enciclopedia Disney. Romano Scarpa era forse quello più avulso dal mondo della pura illustrazione, e bisogna tornare indietro al 1960 e alle sue sei stampe date come omaggio agli abbonati, realizzate a tempera e ritraenti un po’ tutti i mondi disneyani, compresi Penna Bianca e i Tre Porcellini. 

Già da queste prime tre prove possiamo osservare tutti gli stilemi tipici degli autori coinvolti. Rota appare come sempre classico e sintetico, capace com’è di padroneggiare la sintesi: il suo Topolino sulla slitta, il blu della notte e la città innevata sono semplicemente perfetti. Carpi rappresenta invece il canto, e si vedono i suoi piccoli tratti caratteristici: i cappelli dei nipotini, gli uccellini, le ghirlande che incorniciano e punteggiano la scena. Scarpa invece appare più dinamico e la corsa dei bambini a caccia di regali è decisamente riuscita.

Questi tre piatti vengono realizzati da Michielotto, premiata ditta mantovana di ceramiche fin dal 1961 e ancora in attività. Notiamo come la scritta “Natale 19..” sarà sempre mantenuta invariata fino alla fine, mentre non sempre ci sarà un bordino a incorniciare la scena. Gli autori saranno sempre abbastanza liberi di usare i personaggi che preferiscono e, a parte alcuni casi, almeno a quanto sappiamo noi, non ci saranno committenze particolari. Infine, sul retro veniva segnalato il produttore, il fatto che si trattasse di un’edizione limitata (1.000 esemplari secondo gli articoli apparsi sul settimanale, come in quello presente su Topolino 1362), il copyright Walt Disney e il “dipinto da”.

L’eccezionalità dei piatti probabilmente sta proprio qui: per la prima volta, in primo piano, venivano nominati gli autori che sfilavano sul settimanale ancora in maniera anonima, e qui ottenevano una piccola ribalta. Ci vorranno ancora un po’ di anni per vedere sotto le storie i loro nomi, ma questo era un inizio. 

1981: Marco Rota
1982: Giovan Battista Carpi
1983: Romano Scarpa

I maestri giovani: 1984-1985

Il piatto del 1984 è una furba commistione tra fumetto e merchandising. Per il terzo anno consecutivo usciva una storia ambientata nel mondo dell’Argaar e allo stesso Massimo De Vita fu chiesto di realizzare il piatto, con Topolino e Pippo abbigliati come nell’immortale ciclo della Spada di Ghiaccio, raro caso in cui il fumetto sia sbarcato su un oggetto non di carta. E nel 1985 arriva Re Giorgio Cavazzano, chiamato a dire la sua in questa tradizione (e non sarà l’ultima volta): il suo è un piatto furbo, perché disegna i personaggi in maniera deformata, come se si trattasse di una palla natalizia, ed è un piacere vedere Paperino e Paperone tondeggianti, in un’azzeccata idea e con una gag sempre simpatica.

Vedere insieme questa coppia è un piacere, perché è un’ulteriore conferma che, dopo i grandi maestri (tra i quali manca solo Bottaro, per ragioni che vedremo dopo), vengono subito De Vita figlio e Cavazzano, giovani ma capaci di innovare il fumetto Disney con soluzioni stilistiche moderne e guizzanti, con uno stile personale capace di imporsi subito come rilevante ed universale. 

1984: Massimo De Vita
1985: Giorgio Cavazzano

I maestri anziani: 1986-1990 

A partire dal 1986 cominciano cinque anni in cui vengono omaggiati storici autori che hanno lavorato al fumetto Disney fin dagli albori. Artisti che hanno definito uno stile particolare che tuttavia non è stato capace di formare dei veri e propri eredi, restando particolare ed unico. Tra questi spicca Sergio Asteriti, che spesso ha realizzato illustrazioni natalizie anche su Topolino e che utilizza in questo caso il vero Babbo Natale circondato dai suoi amati abitanti di Topolinia, tutti stretti in un vero moto d’affetto.

Giulio Chierchini realizza un’illustrazione tutto sommato non particolarmente originale, e riprende da Carpi, suo maestro, la ghirlanda che incornicia il piatto. Luciano Gatto utilizza lo stesso modello, e realizza una piacevole gag con Pippo. Sul suo sito internet, l’artista veneziano pubblica anche una seconda versione, meno efficace rispetto alla prima: non sappiamo se anche gli altri autori abbiano realizzato più versioni, anche se è del tutto possibile.

Nel 1990 emerge Franco Lostaffa, storico disegnatore, grande tecnico di retrobottega, non memorabile per i suoi disegni ma più per i suoi lavori di illustrazione e di materiale redazionale. Il suo piatto è molto tradizionale, anche se stupisce per la Minni vestita in abbigliamento degno degli anni Ottanta, in linea con quello svecchiamento che la Disney aveva deciso, a livello mondiale, per i suoi principali characters

A realizzare il piatto migliore è però Guido Scala nel 1989, allievo di Bottaro, che disegna un bel deposito imbiancato, una limousine stracarica di regali e un furbo Zio Paperone, con una riuscitissima miscela di colori caldi e freddi che si bilanciano alla perfezione. 

Da notare che solo a partire dal 1986 i piatti saranno inviati con un’apposita scatola disegnata, una da Asteriti e l’altra, forse, da Carpi, anche se in entrambi i casi sembrerebbe materiale riciclato.

1986: Sergio Asteriti
1988: Luciano Gatto
1986: prima scatola personalizzata
1987: Giulio Chierchini
1989: Guido Scala
1990: Franco Lostaffa

I nuovi maestri: 1991-1997

A partire dal 1991, nell’ottica di far ruotare gli artisti, vengono messi al lavoro sui piatti autori giovani e freschi, usciti dall’Accademia Disney e messi alla prova su di un prodotto di prestigio che ogni Natale veniva riproposto, evidentemente con un buon riscontro. 

Ad aprire le danze è Franco Valussi, che propone una bella inquadratura dall’alto per Topolino e i suoi amici, con un gioco di schiacciamento ben riuscito. Il 1992, curiosamente e non per l’ultima volta, presenta personaggi provenienti dai film animati: il ritratto di gruppo di Biancaneve e dei Sette Nani dipinto da Roberto Marini è davvero squisito, e rappresenta bene il tepore natalizio. A comparire nel 1993 è invece Roberto Santillo, nuovo direttore dell’Accademia Disney dopo Carpi: il suo piatto è fresco e dinamico, e convince soprattutto in una scelta di colori molto azzeccata. 

Nei due anni successivi vediamo invece autori rodati. Nel 1994 ritorna Cavazzano, per l’ultima volta, e il suo piatto è un gustoso miscuglio tra Natale e San Valentino: è la cornice però a brillare, con la banda dei paperi che corre inseguita da Babbo Natale. Invece, nel 1995 arriva finalmente Luciano Bottaro: il grande artista di Rapallo era stato escluso negli anni Ottanta perché allora aveva interrotto i rapporti con la Disney, dedicandosi a progetti personali. In quell’anno però torna sulle pagine del settimanale, e celebrarlo con un piatto deve essere sembrata una buona idea al nuovo direttore Paolo Cavaglione. Vedere uno dei tipici paperi a sghimbescio e deformati è davvero una gioia per gli occhi.

Nel 1996 viene proposto uno dei piatti più belli, quello di Corrado Mastantuono (che appone anche la sua firma “MST”): la dimensione eterea in cui i personaggi danzano con i regali e le espressioni di gioia, unite ad una scelta cromatica ben stesa, rendono questa illustrazione eccezionale. Si tratta anche del primo piatto tedesco, realizzato dalla Eschenbach, società ancora attiva, dopo tre anni a cura della Tognana, storica azienda in funzione fin dal 1946. Infine, il 1997 vede la presenza di Claudio Sciarrone, all’epoca autore di punta di PKNA e delle copertine di Topolino, che realizza un disegno curioso e moderno, con un Paperino avvolto nel nastro da pacchi che gioca con la tridimensionalità del piatto. 

1992: Roberto Marini
1993: Roberto Santillo
1994: Giorgio Cavazzano
1995: Luciano Bottaro
Scatola del 1996, con grafica di Paperino, mini biografia dell’autore e bustina con gancio
1996: Corrado Mastantuono
1997: Claudio Sciarrone
Esempio del retro del piatto del 1994, con indicato il nome dell’autore, il produttore e l’edizione limitata

Ultimi fuochi: 1998-2001

A partire dal 1998 il meccanismo dei piatti rallenta un po’ e, nonostante qualche novità nel packaging, si assiste ad un calo di interesse e di entusiasmo per questa iniziativa.

Un dolce Winnie the Pooh svolazza salutato dai suoi amici ad opera di Andrea Greppi, noto soprattutto per i suoi lavori per Fairies e Cars: il lavoro è comunque curato e sostenuto da buoni colori.

Il 1999 vede il ritorno di Mastantuono per l’ultimo piatto davvero d’autore: Paperino e Paperone sulla slitta sono realizzati alla perfezione, ma la testata di Topolino e la sostanziale assenza di sfondo fanno presagire un’assenza di respiro nell’iniziativa. In fondo, anche nel retro del piatto si parla di una “riproduzione della copertina di Topolino 2300″: effettivamente, se anni prima il piatto veniva usato come copertina, qui sembrerebbe che sia avvenuto il contrario, e il disegno di copertina sia stato usato per il piatto, non utilizzando così tutto lo spazio che la superficie circolare dispone in aggiunta a quella classica rettangolare del settimanale. 

I due anni successivi, d’altronde, mostrano lavori senza firma, di anonimi illustratori da reparto di merchandising, per quanto ispirati. Il 2000 celebra i 70 anni di fumetto Disney, con un Topolino di Tom Wood da un disegno degli anni Trenta e con un cappello posticcio, e le prime strisce di Topolino nell’isola misteriosa di Ub Iwerks come sfondo: per quanto bella l’idea di festeggiare l’anniversario, i collegamenti con il Natale sono quanto mai labili, e la realizzazione appare anonima. Molto meglio il 2001, in cui è celebrato il centenario della nascita di Walt Disney: il risultato finale è maestoso. Topolino in calzoncini vede l’eredità disneyana prendere vita davanti a sé, in un tripudio di fantasia ed emozione. I riferimenti al Natale, però, scompaiono del tutto.

Questi quattro piatti mostrano un iniziale declino dell’iniziativa, anche se usufruiscono di un packaging bellissimo: sono contenuti infatti in scatole che riprendono le illustrazioni, e all’interno compare un piccolo calendarietto dell’anno successivo con lo stesso tema grafico. 

1998: Andrea Greppi
1999: Corrado Mastantuono
2000: anonimo
2001: anonimo
Dal 1998 la scatola diventa omogenea con il piatto stesso
Scatola del 1999
La scatola del 2000 presenta anche un calendarietto e il relativo porta calendario
Raffinata scatola per il piatto del 2001, con il calendario in tema
Dal 2002 le scatole diventano standard

Gli anni del declino: 2002-2009

Spiace dirlo, ma a partire del 2002 l’iniziativa naufraga in una sostanziale indifferenza. Ormai i piatti vengono promossi solo tramite i Topocataloghi allegati al settimanale, e gli autori coinvolti, a parte qualche eccezione, sembrano quasi scelte di ripiego. Appare quanto mai strano che artisti come Fabio Celoni, Paolo Mottura, Stefano Turconi, Silvia Ziche non abbiano mai realizzato un piatto, ed erano tutti attivi nei primi anni 2000. 

Il 2002 presenta Paperino e Paperoga insieme, disegnati da una mano anonima. Va meglio l’anno dopo, con Marco Gervasio che illustra in maniera spiritosa il magnifico trio alle prese con gli strumenti musicali. Il 2004 celebra il compleanno di Paperino, e Marco Ghiglione, autore di molteplici copertine, fa il suo dovere.

Sicuramente il piatto migliore del decennio è quello di Davide Cesarello, noto soprattutto per le sue copertine: il suo Topolino in primo piano, lo sguardo dolce e le ombreggiature realizzano un’illustrazione a tutto tondo. I colori di Massimo Rocca aiutano nell’immedesimazione nella scena (i coloristi erano ormai indicati fin dal 1999).

Cesarello torna nel 2006, ma non riesce a replicare la buona opera precedente, che non sembra troppo diversa da una tradizionale copertina di Topolino. I piatti cominciano ad essere “Made in China”, la scritta è un terribile “Merry Christmas 2006” e la spinta qualitativa è ormai ferma. Il crollo totale avviene l’anno dopo: i colori del piatto 2007 sono parecchio sfocati e la resa generale è piuttosto grossolana. Si tratta della terza prova di Cesarello.

Il 2008 propone l’unica artista donna, Federica Salfo, e una bella Trilli che osserva con sguardo trasognato la luce tremolante di una candela. Ben riusciti i colori, nuovamente di Massimo Rocca, e la confezione, in un bel verde e che riprende il soggetto. Si tratta dell’unica scatola diversa dal 2002, anno dal quale era stata usata sempre la stessa, con Mickey versione Babbo Natale preso dalla copertina di Topolino 2143, disegnato da anonimo.

Ormai siamo giunti alla fine, e i piatti naufragano in un disastroso canto del cigno. Il 2009 è un incubo totale, un disegno modesto presentato con una certa dose di sciatteria: il piatto ha uno sfondo completamente bianco, e Topolino e i bambini che cantano emergono in maniera impacciata e con una modesta resa tecnica. Soggetto abbastanza risibile, a salvarsi è solo la dolce espressione di Topolino. Purtroppo è Cesarello, che aveva iniziato così bene, a firmare l’ultimo piatto, il suo quarto, e a mettere la parola fine all’iniziativa. 

2002: anonimo
2003- Marco Gervasio
2004: Marco Ghiglione
2005: Davide Cesarello
2006: Davide Cesarello
2007: Davide Cesarello
2008: Federica Salfo
2009: Davide Cesarello
Per il piatto del 2008 viene realizzata una scatola ad hoc, invece di quella standard

Conclusioni

La tradizione dei piatti natalizi si è rivelata un interessante esperimento per Topolino, ed un utile sistema per creare una strenna che valorizzasse sia la scuola di fumetto italiana che i personaggi. L’intuizione di Capelli fu molto acuta, e permise la realizzazione di oggetti artigianali, tirati in meno di mille esemplari come da notizie trovate sul settimanale, capaci di esaltare la maestria dei suoi migliori artisti. Peccato che l’iniziativa abbia perso respiro, e sia caduta in una stanca spirale abitudinaria che non ha permesso ulteriori e positivi sviluppi

I piatti sono diventati col tempo un oggetto di ricerca collezionistica, con forsennate aste su eBay e annate particolarmente ostiche da trovare (e care, in particolare per gli anni che vanno dal 1981 al 1987). Restano però un formidabile e unico compendio dei migliori artisti italiani, almeno nei primi vent’anni dell’iniziativa. Un esercizio di stile curato e ricercato, figlio di una visione che con un occhio badava all’arte e con l’altro al commercio in un equilibrio che ha sempre contraddistinto in particolare la direzione Capelli.

Elenco e caratteristiche dei piatti natalizi Disney 1981-2009

Nella gallery qui di seguito abbiamo cercato di raccogliere tutti gli articoli promozionali pubblicati su Topolino per vendere i piatti, un piacevole tuffo nel passato. Si noti come si sottolineava l’apporto autoriale e come, con il passare del tempo, lo spazio dedicato si sia affievolito.

Chi trovasse le annate mancanti, ci scriva.

Piatto-di-Natale-1982-Carpi-spot

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Nella seguente tabella abbiamo cercato di condensare tutti i dati e i cambiamenti che hanno subito i piatti nel corso degli anni. Purtroppo non siamo riusciti a reperire tutte le informazioni, ma speriamo che questo articolo possa servire a spronare qualche antico ricordo di vecchi appassionati e acquirenti, in modo da poter raccogliere sul forum altre informazioni mancanti.

  • AnnoAutore ProduttorePrezzo ScatolaExtra
    1981 Marco Rota Michielotto linea e selezione 22.000 lireImballaggio normale Nessuno
    1982 Giovan Battista Carpi Michielotto linea e selezione non trovatoImballaggio normale Nessuno
    1983 Romano Scarpa Michielotto linea e selezione 24.000 lire (spedizione inclusa)Imballaggio normale Nessuno
    1984 Massimo De Vita ANCAP Non trovatoImballaggio normale Nessuno
    1985 Giorgio Cavazzano Nessuna marchiatura Non trovatoImballaggio normale Nessuno
    1986 Sergio Asteriti Nessuna marchiatura Non trovato Scatola bianca e blu con Topolino (disegno di Asteriti) Nessuno
    1987 Giulio Chierchini Nessuna marchiatura Non trovato Scatola bianca e blu con Topolino (disegno di Asteriti) Nessuno
    1988 Luciano Gatto Nessuna marchiatura 35.000 lire Scatola bianca e blu con Topolino (disegno di Asteriti) Nessuno
    1989 Guido Scala Nessuna marchiatura 38.000 lire Scatola bianca e blu con Topolino (disegno di Asteriti) Nessuno
    1990 Franco Lostaffa Nessuna marchiatura Non trovato Scatola bianca e blu con Topolino (disegno di Asteriti) Nessuno
    1991 Franco Valussi Nessuna marchiatura 44.000 lire Scatola bianca e blu con Topolino (disegno di Asteriti) Nessuno
    1992 Roberto Marini Tre Ci 44.000 lire Scatola bianca e blu con Topolino (disegno di Asteriti) Nessuno
    1993 Roberto Santillo Tognana 44.000 lire Scatola bianca e blu con Topolino (disegno di Asteriti) Nessuno
    1994 Giorgio Cavazzano Tognana 44.000 lire Non determinato Nessuno
    1995 Luciano Bottaro Tognana Non determinato Scatola bianca e blu con Paperino (disegno di Carpi?) Gancino per appendere
    1996 Corrado Mastantuono Eschenbach 48.000 lire Scatola bianca e blu con Paperino (disegno di Carpi?) Gancino per appendere e piccola biografia
    1997 Claudio Sciarrone Eschenbach 48.000 lire Scatola bianca e blu con Paperino (disegno di Carpi?) Gancino per appendere e piccola biografia
    1998 Andrea Greppi Eschenbach 49.000 lire Scatola con il soggetto del piatto in rosso Piccola biografia
    1999 Corrado Mastantuono Eschenbach Non trovato Scatola con il soggetto del piatto in rosso Calendarietto del 2000
    2000 Tom Wood Nessuna marchiatura 49.900 lire Scatola con il soggetto del piatto Calendarietto 2001 a tema e portacalendario
    2001 Anonimo Nessuna marchiatura 49.900 lire Scatola rossa con logo “100 Years of Magic” Calendarietto 2002 a tema e portacalendario
    2002 Anonimo Nessuna marchiatura 26 euro Scatola rossa con copertina di Topolino 2143 Nessuno
    2003 Marco Gervasio Nessuna marchiatura 26 euro Scatola rossa con copertina di Topolino 2143 Nessuno
    2004 Marco Ghiglione Nessuna marchiatura 26 euro Scatola rossa con copertina di Topolino 2143 Nessuno
    2005 Davide Cesarello Nessuna marchiatura 26 euro Scatola rossa con copertina di Topolino 2143 Nessuno
    2006 Davide Cesarello Made in China 26 euro Scatola rossa con copertina di Topolino 2143 Nessuno
    2007 Davide Cesarello Made in China 26 euro Scatola rossa con copertina di Topolino 2143 Nessuno
    2008 Federica Salfo Made in China 26 euro Scatola con il soggetto del piatto in verde Nessuno
    2009 Davide Cesarello Made in China 26 euro Scatola rossa con copertina di Topolino 2143 Nessuno
  • Si ringraziano Luca Motta e Roberto Fabbricatore per il fondamentale lavoro di ricerca iconografica.

    Autore dell'articolo: Amedeo Badini

    Il fumetto è sempre stato una mia grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico mi ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il mio primo campo, ma non disdegno sortite e passeggiate in territori vicini. Per il Papersera ho scritto più di 100 recensioni, oltre ad aver curato una parte degli articoli sulle testate disney del passato. Inoltre, ho realizzato il Don Rosa Compendium, un'analisi dettagliata di tutte le storie del grande autore del Kentucky. Scrivo di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per la Tana del Sollazzo.