Almanacco Topolino 5

07 APR 2022
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Almanacco 5

Il numero natalizio di Almanacco Topolino si presenta come una piccola selezione di alcune storie a tema con le festività e con alcuni spunti inediti che aggiungono un discreto valore. Questa testata merita assolutamente la nostra attenzione e ci tenevamo a recuperare quest’albo in una recensione ad hoc, nonostante il notevole ritardo che ci ha trascinati quasi fino… a Pasqua!

La copertina, disegnata da Emmanuele Baccinelli e colorata di Mario Perrotta, si intona perfettamente col clima festivo del periodo e ripropone anche una composizione tipica di alcune uscite di testate Disney natalizie. Oltre ad essere un piccolo tripudio di colori, dove i toni caldi sembrano predominare in mezzo a tutto il bianco, è da notare la curiosa presenza di un uomo di neve assieme ai Paperi (tema della copertina dell’Almanacco Topolino 278 del febbraio 1980, ad esempio).

La storia di apertura e quella di chiusura sono entrambe firmate da Giangiacomo Dalmasso. La prima storia, Capodanno e la Torta Papera, presenta i disegni di Bottaro, Scala e Perego; Luca Boschi, sempre in maniera puntuale, racconta anche il difficile processo di preparazione dei disegni, frutto di numerosi cambi di mano e rimaneggiamenti, oltre che di incomprensioni dal punto di vista della sceneggiatura (e che hanno addirittura determinato lo slittamento della pubblicazione al numero successivo di gennaio). Storia che presenta un racconto assurdo e fuori di ogni logica, ma a suo modo anche divertente. La combriccola Disney è al completo, ma è da segnalare lo svolgimento su due piani narrativi: quello dell’attualità (alla fattoria di Nonna Papera) e quello del ricordo (sull’isola sul fiume dove si trovano i Paperi). La trama, peraltro, finisce “a tarallucci e vino”, quasi nel solco delle migliori storie natalizie Disney, seppur i presupposti iniziali dessero ad intendere il contrario.

Diversa dalla precedente, I Sette Nani e l’eroica antivigilia (Dalmasso/Carpi) sviluppa i soliti eventi successivi a quelli di Biancaneve e i sette nani, film uscito 35 anni prima. In questo contesto troviamo la protagonista del lungometraggio solo nelle tavole finali della storia, mentre i veri protagonisti sono i Nani che devono vedersela con i nuovi intrighi della regina Grimilde, ostinata a voler sfigurare Biancaneve tramite uno stratagemma alquanto macchinoso che ha richiesto anche l‘intervento di Mago Maligno. Lo svolgimento in questo caso è buono; la storia è gradevole, tranne per alcune scene e battute che appaiono abbastanza fuori luogo. Il finale è un lieto fine da favola, benché appaia alquanto stantio per una riproposizione attuale.

La seconda storia dell’albo è una one page, Paperino e Della: La gara di slittino (Geradts/Perez), che prova a ricostruire brevemente alcuni pezzi dell’infanzia di Paperino con sua sorella, in questo contesto affiancati dal cuginetto Gastone. Una breve che forse di inedito ha solo il carattere del personaggio di Della, scaltra e curiosa, quasi alla stregua del personaggio proposto nella nuova serie di DuckTales. Tutto sommato, gag carina e gradevole, anche se non eccessivamente.

Continua anche la pubblicazione dei Diari di Paperone di Kari Korhonen con altri due episodi in cui continua la diatriba tra il giovane Paperone e Samuele Rockerduck, zio del più famoso John Davison. Nella prima avventura (Le scogliere nere), i due concorrono per garantirsi la proprietà della costa paperopolese; la gara nautica viene caratterizzata da numerose scorrettezze del milionario americano. Nella seconda storia (La scomparsa dei fratelli Pitagorico), Paperone incontra un giovanissimo Archimede, giunto a Paperopoli al posto del padre e dello zio per dare una mano al protagonista con una gara aerea; anche qui, le scorrettezze sono portate avanti dai Rockerduck, e direttamente da John, che torna quindi ad avere un ruolo attivo; spicca soprattutto il finale della storia, dove Archimede si rassegna a vivere a Paperopoli nell’attesa del ritorno del padre.

Un piccolo genio arriva in città

Questi Diari sono ovviamente da considerarsi come un tentativo di riempire gli spazi lasciati liberi dalla produzione barksiana e dalla Saga di Don Rosa. La ricostruzione degli eventi che hanno accompagnato il giovane Paperone dall’arricchimento nel Klondike fino al raggiungimento del primato quale papero più ricco del mondo, sono sicuramente un buono spunto.

In questo contesto, Korhonen pare voler replicare le trame tipicamente italiane degli alterchi tra Paperone e Rockerduck, trasponendole indietro nel tempo. Ci si avvale anche di un’altra soluzione nostrana, quella dell’aiuto di Archimede, per battere l’avversario. L’operazione complessiva, quindi, sembra voler cercare di rimettere insieme il meglio delle varie produzioni disneyane (americane e italiane) e cercare al contempo di fornire utile materiale per il completamento della storia sulla vita di Paperone. I disegni, tuttavia, in alcuni casi non aiutano e sembrano essere molto squadrati o affrettati nel tratto.

La storia successiva prova anch’essa a tingersi dei colori del Natale. Paperina in: Invischiata nel vischio (McGreal/Rota) mette al centro l’antico rituale del bacio del vischio, risalente al periodo celtico e utilizzato per celebrare i matrimoni di due persone, che sotto di esso professavano il loro amore. Anche in questo caso, il fine ultimo è proprio quello di arrivare al bacio, ma sono i preparativi preliminari (dalla cena romantica, all’escursione in calesse nel parco, fino alla discesa sullo slittino assieme ad un gruppo di ragazzini) ad essere il vero cuore della storia.

Tutto ciò viene drammaticamente rovinato dalle iniziative di Paperino (che qui sembra recuperare una vena “aggressiva” tipica delle strisce di Taliaferro o delle storie di Martina), che pur tuttavia saprà farsi perdonare dalla sua fidanzata con una sorpresa finale. Una storia molto gradevole, con un andamento sinusoidale fra alti (le sfuriate e le uscite di Paperino) e normalizzazioni (la fase immediatamente precedente a questi). I disegni di Rota rievocano ampiamente le atmosfere dei fumetti anni Sessanta e il dinamismo è ben reso in molte vignette.

Discussioni

Piccoli dissidi nella giungla

A seguire, una storia curiosa quanto inaspettata. Paperino e Topolino in: Una macchia sull’amicizia (Erickson/Ferioli) è un’avventura in due tempi di stile classico che sa essere coinvolgente, benché abbia alcune piccole falle. Paperino riferisce a Topolino che Zio Paperone ha rinvenuto una mappa per il favoloso tesoro del tempio Banghor Marsch, in Camcordia. La storia si sviluppa attorno a continui battibecchi avviati da Paperino, che accusa Topolino di essere un falso amico e di abbandonarlo nel momento dei guai.

A suggellare tale discordia ci pensano le mire (nemmeno troppo velate dal titolo) di Macchia Nera, intenzionato a far fuori Topolino. Proprio nel momento in cui la storia sembra prendere una direzione interessante, Macchia commette un errore macroscopico, e riesce a fuggire. La storia regge bene fino al finale, molto affrettato e forse anche concepito solo per concludere con un lieto fine l’avventura. Sono sicuramente da apprezzare i disegni e le atmosfere che vengono perfettamente ricreate. Tuttavia, la macchia (pun intended) sulla storia è data da alcune interazioni non particolarmente brillanti e dal finale. Tutto sommato, rimane una buona e gradevole storia.

Avvicinandoci alla chiusura dell’albo, troviamo due storie a totale tema natalizio. Natale nel mondo è una simpatica carrellata di usanze e costumi natalizi tipici di alcuni luoghi del mondo. Per invogliare anche alla scoperta di queste usanze, ecco una sorta di narrazione visiva a mo’ di fiaba, dove alcuni dei popolari personaggi dell’animazione più celebri fino a quel momento (José Carioca, Campanellino, Pinocchio e il Grillo Parlante) illustrano nello spazio di poche vignette come si svolgono i festeggiamenti natalizi in alcuni paesi del mondo (Messico, Olanda, Svezia, Francia). Una buona rassegna, con evidenti fini educativi e di confronto, un utile metodo per scoprire le differenze culturali nel mondo.

Altre discussioni

Il buon vicinato

Segue Il Canto di Natale di Paperino, di cui viene anzitutto descritto il travagliato percorso di pubblicazione, rinviato dal 1945 fino al 1981. La storia, firmata da Carl Barks, si caratterizza per essere un’altra bellissima sequenza di gag esilaranti del Maestro dell’Oregon, che qui cimenta Paperino con la tradizione delle carole per le strade, seppur con sfortunati esiti per il papero, costretto poi dal suo vicino Jones a cantare a squarciagola nel finale. Un’ottima storia breve di Barks, piena di dinamismo e di sonorità descritte, cui si aggiunge l’uso dello slapstick che dona ulteriore vivacità alle vignette.

Per chiudere, viene proposta anche in questo numero una storia in lingua originale. Donald Duck and the Seven Dwarfs (disegnata da Walt Kelly) è una brevissima storia promozionale di appena tre tavole realizzata per la riproposizione del capolavoro immortale del 1937. Oltre ad un tentativo di crossover ben indirizzato e che propone un inizio da metafumetto, la storia si distingue, nella sua brevità, per la velocità con cui le scene si realizzano, l’alta dinamicità e la giusta propensione a voler solo introdurre il ritorno del lungometraggio.

Per quanto sembri avere situazioni assurde (il Paperino ripreso dalle strisce quotidiane di Al Taliaferro e che svolge una commissione per conto di “Walt”) e un linguaggio i cui giochi di parole di Dotto sono comprensibili immediatamente solo a chi pratica lo slang, la storia è abbastanza gradevole, ma il finale molto statico e spiazzante pare rovinare un poco le dinamiche precedenti.

In conclusione, anche quest’albo è ricco di dettagli curati da Boschi, che li sempre fornisce in maniera puntuale e precisa. La selezione di storie forse risente anche della necessità di collocarne principalmente a tema, o di poter rivivere le atmosfere classiche del periodo natalizio. Sebbene in alcuni casi ci siamo ritrovati di fronte a storie non particolarmente brillanti e coinvolgenti, queste di certo non riescono a soverchiare la bellezza e la gradevolezza delle altre, che non si fanno percepire per una esagerata melensaggine natalizia e che addirittura riescono comunque a mantenere vivo l’interesse del lettore. È una buona selezione che ci permette di gustare prelibatezze per ogni palato.

Autore dell'articolo: Luigi Sammartino

Giurista, accademico e nerd, sono un Pker dormiente della prima ora, ridestatosi assieme alla mia passione per il fumetto Disney. Anche se l'ultimo arrivato, mi piace avere comunque un piglio analitico sui prodotti della nona arte. Sperimentatore perenne, sono sempre disponibile a parlare di tutto.