Disney De Luxe n°37 – Paperino e il Vento del Sud

26 SET 2022
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La bellissima cover del volume ad opera di Ivan Bigarella e Andrea Cagol

La collana Disney De Luxe, con il 37mo volume, ripropone una delle più illustri parodie letterarie e cinematografiche che la scuola Disney Italiana ha realizzato per il tramite di due autori decisamente illustri quali Guido Martina e Giovan Battista Carpi.

Paperino e il Vento del Sud è la rivisitazione in chiave Disney del grande classico Via Col Vento, romanzo della scrittrice Margaret Mitchell edito nel 1936 cui è seguita, appena tre anni dopo, una delle pellicole più famose e romantiche del panorama cinematografico. Ancora oggi il film di Victor Fleming è oggetto di parodie, citazioni, e riferimenti in ogni dove ed è pertanto normale che anche la Disney abbia voluto celebrare quest’immensa opera con una rivisitazione tutta particolare, che ha visto la luce per la prima volta nel settembre 1982 in una storia divisa in cinque puntate pubblicate su Topolino 1396-1400.

A quarant’anni dalla loro prima uscita, i cinque episodi dell’opera vengono così riproposti all’interno della collana Disney De Luxe, permettendo di apprezzare i disegni di Carpi in un formato decisamente più ampio e arricchendo per l’occasione le tavole con una nuova colorazione digitale.

Un’operazione di “restauro” frutto di un notevole studio preliminare e realizzata da un pool creativo: partendo dalla quadricromia originale delle tavole del 1982, il team ha dapprima separato i colori dal tratto e, successivamente, dopo aver eseguito ricerche sul periodo storico, ha cercato di dare profondità e spessore alla colorazione strutturando le tinte su più livelli, in modo da creare sfumature, ombre e punti di luce capaci di restituire una visione più profonda e complessa di numeroso dettagli.

Un esempio dell’opera di restauro e ricolorazione

Abiti, ambienti, paesaggi e personaggi appaiono decisamente più ricchi in questa nuova veste grafica. Un lavoro certosino svolto dal Team GFB con la consulenza di Alex Bertani, la direzione artistica di Andrea Freccero e la supervisione di Luana Ballerani, cui è dedicato un approfondimento nell’extra “Dietro le quinte” pubblicato alla fine del volume. Peccato non vi sia anche un approfondimento sulla storia stessa, o qualche copertina relativa a precedenti pubblicazioni.

Prima ancora di Topolino e Minni in Casablanca (realizzata nel 1987 dal Maestro Cavazzano e recentemente raccolta all’interno dell’volume Grandi Autori n°96 – Topolino Neon Edition), il duo Martina/Carpi ha rielaborato in modo a dir poco perfetto l’opera letteraria e cinematografica originale, riuscendo a calare ciascun personaggio all’interno della propria parte in maniera audace, realizzando un’opera per il tempo indubbiamente innovativa.

Il soldato di (s)ventura Paper Butler

Le vicende di Paper Butler e Paperella O’Hara sono narrate a seguito del ritrovamento da parte di Paperino di un vecchio album di fotografie di famiglia risalenti alla guerra di secessione. Lo sfogliare delle pagine dà il pretesto per raccontare ai nipotini la storia del loro antenato Butler, alter ego di Paperino, soldato scansafatiche della guerra civile. Espulso dall’accademia di West Point, Paper Butler viene ripudiato dal proprio padre e decide di recarsi in Georgia per chiedere aiuto economico al ricco zio Paper Mac Paper che, ovviamente, si rifiuta. obbligando il giovane a rivolgersi al losco banchiere Rock Jeffrey. L’incontro con la bellissima (e viziatissima) Paperella O’Hara e l’invasione da parte delle truppe nordiste porteranno il giovane a trovare il coraggio necessario per salvare la propria amata conquistandone il cuore.

L’adattamento di Guido Martina, pur prendendosi le doverose licenze rispetto l’opera originale – necessarie a dare coerenza ai personaggi disneyani calati nelle parti dei vari protagonisti – risulta decisamente coerente con il contesto storico/letterario presentando un’America scossa dai tumulti della guerra civile in cui fame e povertà sono un problema. Censurare aspetti come l’uso delle armi o del tabacco, così come il connotato di razzismo che trapela dai contesti aristocratici in cui gli indiani d’america vengono impiegati come servitù, avrebbe significato distruggere completamente un’opera che, di fatto, non fa altro che dare una fedele rappresentazione della realtà del tempo in cui è ambientata.

L’opera di Martina e Carpi affronta anche il tema della morte dei propri cari

Un’aspetto non semplice per l’odierna tendenza della Disney di edulcorare il più possibile la violenza e i riferimenti alle armi dalle proprie opere e che fa apprezzare ancora di più il rispetto che è stato dato all’opera di Carpi e di Martina (in apertura al volume è presente un disclaimer a riguardo).

La nuova colorazione realizzata in occasione del 40° anniversario dalla pubblicaizone è un aspetto assolutamente soggettivo, che potrebbe creare un certo disagio ai fan della vecchia guardia che, abituati alle inchiostrazioni e alle retinature di un tempo, potrebbero trovarsi spiazzati nel vedere i tratti di Carpi accompagnati da così tante sfumature e ombre realizzate per il tramite di un indubbio apporto digitale.

L’evoluzione di Paper Butler…

Ulteriore aspetto che potrebbe rendere quest’opera non fruibile da tutti è il genere parodistico della stessa, filone anch’esso soggetto al gusto personale, ancor’più in considerazione del contesto storico americano di riferimento, a sua volta assoggettato a personale apprezzamento a seconda dei gusti.

Al di là di tali aspetti, quel che rimane oggettivo è l’impegno di Guido Martina nel realizzare una sceneggiatura assolutamente coerente ai tratti principali dell’opera originaria, in cui le caratteristiche dei personaggi Disney riescono a trovare il proprio spazio e fondersi nella trama. Ciò porta ad un’interessante crescita ed evoluzione dei protagonisti laddove, da un lato Paper Butler trova il coraggio di difendere la propria amata e, dall’altro, Paperella O’Hara, da capricciosa donzella che ambisce le attenzioni del nobile Gaston Wilkes, mostra tutta la sua sensibilità mettendosi a disposizione per aiutare la propria Patria.

…e quella di Paperella O’Hara

Altro aspetto indubbiamente apprezzabile è il tratto di Giovan Battista Carpi che, a 40 anni di distanza, risulta ancora fresco e moderno, nonostante l’ambientazione assai datata della storia. La fisicità e l’espressività del grande Maestro dei Paperi italiano spicca in ogni vignetta, e il contesto di abiti ed ambienti d’epoca esalta ancora di più la bravura del compianto artista.

A rendere ancora più interessante questa riedizione è l’eccellente cornice in cui viene presentata: un volume di 140 pagine di grande formato interamente a colori il cui unico difetto è il prezzo che, ahimé, complice l’aumento delle materie prime, ha subito un leggero incremento (17,90 € complessivi).

Un volume di indubbio pregio, soggetto, per i molteplici fattori sopra elencati, al solo limite del gusto personale, al quale si dovrebbe dare ugualmente una chanche, solo per il duo di illustri autori che gli ha dato la firma.

Autore dell'articolo: Alessandro Mercatelli

Ho iniziato a “guardare le figure” dalle pagine di Topolino quando non sapevo ancora leggere. Le vignette di Scarpa, Carpi, Cavazzano e De Vita accompagnano la mia vita da sempre e mi hanno portato ad affrontare la lettura del fumetto sotto molteplici punti di vista. Amo alla follia la nona arte e adoro analizzarla in tutte le sue sfaccettature. Questa passione mi ha permesso di diventare giornalista e di collaborare con svariate emittenti e testate: dopo diversi anni passati a scrivere per alcuni quotidiani locali, da 11 anni scrivo su Leganerd, e da 25 faccio lo speaker radiofonico. Sono sempre pronto a mettermi in gioco per cercare di analizzare, condividere e confrontare le mie idee riguardo il meraviglioso mondo Disney e tutto il panorama di artisti che vi ruota attorno. Il mio sogno? Una casetta in Via dei Platani e una bella amaca in giardino!