Biancaneve e Verde Fiamma

Testata della storia dal primo episodio.
Da grande appassionato del fumettista Romano Scarpa, la storia Biancaneve e Verde Fiamma non può non toccarmi nel profondo. L’avventura, apparsa per la prima volta sui nn. 78 – 80 di Topolino Libretto tra il novembre e il dicembre 1953, costituisce infatti il debutto dell’autore veneto sulle pagine dell’iconico settimanale. Debutto che avviene disegnando alcuni tra i personaggi disneyani più ostici, ovvero quelli relativi al microcosmo di Biancaneve e i Sette Nani (1937), il primo lungometraggio di Walt Disney.
Nonostante sia stata la prima storia scarpiana ad essere pubblicata, non è stata fra le prime da me lette. Tuttavia, indipendentemente dalla rilevanza a livello storico, la considero un vero capolavoro e spero di invogliare a scoprirla chi ancora non la conoscesse.

Prima ristampa della storia con copertina inedita di Romano Scarpa (Capolavori Disney n. 21 del marzo 1994 editi da Comic Art).
Il primo approccio con Verde Fiamma avvenne all’età di 10 anni, quando acquistai su eBay il numero 29 de I maestri Disney. All’epoca apprezzavo già molto Scarpa e l’acquisto di quel numero non fu pertanto casuale: volevo conoscere sempre più a fondo la sua produzione. Successivamente recuperai anche il numero 21 de I Capolavori Disney (serie edita dalla Comic Art), che riproponeva la storia completamente in bianco e nero.
La considero una scelta molto suggestiva, che permette di apprezzare ancora di più le affascinanti ambientazioni tratteggiate dalla matita di Scarpa. La sceneggiatura è opera di Guido Martina, altro “mostro sacro” del panorama fumettistico nostrano.
La trama ruota attorno ad una sfida che deve affrontare la regina Grimilde per non essere definitivamente tramutata in scopa-cavallo. Il compito affidatole è quello di fare diventare verde il rubino magico della strega Mammona, rosso come una fiamma.

Suggestivo Cucciolo nella foresta.
Tuttavia, per compiere il sortilegio non basta pronunciare una semplice formula magica: la pietra preziosa va assolutamente bagnata con le lacrime derivanti da un pianto disperato. E dunque, chi meglio di Biancaneve, che sta per essere lasciata sola a causa di un viaggio del principe suo amato?
Non mi dilungherò nella descrizione della trama, per non guastare il piacere della lettura a chi non conoscesse la storia, ma vorrei soffermarmi brevemente su un personaggio che qui fa il suo debutto: il pappagallo Piperito Serapè, grande amico di Cucciolo (che, con la sua collaborazione, raggiungerà vette di puro eroismo), figura comica, dal parlato infarcito di espressioni in lingua spagnola, ma al tempo stesso degno comprimario dei personaggi già noti, che si inserisce armoniosamente nella vicenda. L’aspetto del volatile non può non far pensare a José Carioca, introdotto da Walt Disney in Saludos Amigos (1942).
Penso che Biancaneve e Verde Fiamma sia un esempio significativo della creatività della premiata ditta Martina/Scarpa, che riesce a conferire il giusto pathos a scene cupe e drammatiche, ma che, al tempo stesso, regala la giusta dose di comicità.

Fluviali didascalie e rime azzeccate scritte da Guido Martina.
Il tratto di Scarpa è ben definito già in questa prima avventura e riesce a spaziare con successo dai momenti più allegri a quelli più macabri (come la magnifica doppia splash page che segue la poesia iniziale con il volo delle streghe, oppure la scena della foresta immersa nell’oscurità nella quale si aggira Cucciolo).
Apprezzabile è anche la costruzione della trama: mai banale, riesce a tenere il lettore con il fiato sospeso e a coinvolgerlo emotivamente, inducendolo a provare simpatia, nonché una vena di compassione, per il povero Cucciolo.
Sono fermamente convinto che una delle migliori doti dei “grandi” sia quella di dare dignità anche ai cosiddetti “ultimi”, a coloro che vengono emarginati per la loro diversità o per l’assenza di tratti comuni, che però vengono compensati con un’arguzia e un intelletto fuori dal normale.

L’inedito e simpatico pappa-caballero.
Tutto ciò è riscontrabile anche nelle pagine di Verde Fiamma.
Un’altra caratteristica importante dell’opera è “il calore umano”, quella sensazione di serenità che solo i grandi autori sanno regalarti, e che ti fa pensare che, nonostante ormai da diversi anni sia Martina sia Scarpa abbiano lasciato questo mondo, qualcosa di loro e della loro incredibile umanità è rimasto, e a noi spetta il compito di preservarlo come un tesoro e di trasmetterlo alle nuove generazioni.
Gli autori riescono a trasmettere valori importanti, senza però cadere nel falso moralismo e senza smettere di divertire e di regalare un momento di svago a chi si accinge a leggere questa magnifica storia.
Detto questo, ancora una volta ringrazio Scarpa per l’importanza che ha avuto nella mia passione, arricchendomi con storie memorabili e indimenticabili, non ultima questa a cui ho reso un umile omaggio.
08 AGO 2023
