Vent’anni… TOPO: continuano le semifinali per la migliore storia di Casty!

30 SET 2023

Storie “lunghe”?

Nel definire il nome di questa categoria è stato proposto fin da subito questa dicitura. Le avventure appartenenti a questa categoria sono in effetti “più lunghe” di quelle che abbiamo chiamato “standard”… ma alla fine dei conti non è che siano poi così particolarmente lunghe. Stiamo parlando di opere che vanno dalle 35 tavole a poco più di 40. Forse una cosa da poco, se pensiamo che oggigiorno non è poi così raro che una storia singola superi abbondantemente le 100 pagine.

Il fatto è che, leggendole, la quantità di avvenimenti, sorprese, imprevisti e colpi di scena è tale da farle sembrare molto più estese di quanto in effetti siano. Spesso non sono storie basate su una sola idea centrale, come molte di quelle che abbiamo etichettato come “standard”, ma presentano uno sviluppo più articolato nel quale magari viene preso il giusto spazio per i momenti di suspence, per l’umorismo o per arricchire l’ambientazione.

Quando la narrazione ne ha bisogno, insomma, Casty sa come dare più corpo agli avvenimenti, “allungando” anche vicende che in fondo, a voler proprio contare le pagine, non sono epopee infinite.
Andiamo dunque a presentare le magnifiche quattro semifinaliste per questa categoria. Vi avvisiamo: sceglierne una sola sarà un’impresa ardua.

Semifinale 3: Topolino e il Colosso di Rodi vs. Topolino e il Dottor Tick-Tock

Semifinale 4: Topolino e le regolissime del Guazzabù vs. Topolino e la neve spazzastoria

Si parte con la fanta-archeologia di Topolino e il colosso di Rodi, capitolo iniziale dell’ormai celebre (e al momento purtroppo incompiuto e in fase di stallo) ciclo di Atlantide. La storia prende il via con Topolino e Pippo in trasferta vacanziera in Grecia, ma la villeggiatura ben presto si trasforma in mistero grazie al ritorno di Eurasia Tost, l’archeologa avventuriera amica dei nostri eroi, qui alla sua terza apparizione dopo Topolino e la spedizione perduta e Topolino e il dono di Xamoc, sempre di Casty.

Ma se siete arrivati fin qui queste cose già le sapete, e vi è noto anche che questa storia sia un rollercoaster di emozioni e mistero, in cui le certezze dei protagonisti (e del lettore) traballano man mano che la situazione si sviluppa. Se siete appassionati di Indiana Jones, se subite il fascino dei grandi misteri dell’archeologia e se siete fan dell’infame società delle Lepri Viola non potete certamente farvi sfuggire l’occasione di votare per questa incredibile avventura, impreziosita dagli splendidi disegni di un Giorgio Cavazzano al massimo della forma.

Topolino e il colosso di Rodi dovrà vedersela con la perturbante Topolino e il Dottor Tick-Tock, fascinosissimo capolavoro sospeso tra il puro mistero e la fantascienza. Coadiuvato nella stesura della trama da Enrico Faccini, Casty riesce a costruire un’impalcatura perfetta per la sua storia. Stavolta Topolino è accompagnato da uno strepitoso Eta Beta, walshano, imprevedibile, sorprendente, e da un quantomai indispensabile Flip. Quando si parla di eterna giovinezza, d’altronde si rimane sempre affascinati dalle possibili implicazioni, ma quanto ci si sofferma davvero sulle conseguenze di un simile argomento? Ed è giusto che a rimetterci siano sempre gli “ultimi” della società? Nell’intrattenimento Casty riesce anche a porre questioni etiche per nulla banali.

Ma questa storia eccelle anche nelle sue sequenze comiche: l’innamoramento di Eta Beta e l’inedita lotta senza età tra Topolino e il suo più acerrimo e classico avversario sono momenti altissimi. Insomma, questa avventura meriterebbe la finale proprio perché riesce a riassumere al suo interno tutte le migliori qualità sceneggiatorie del suo autore.

La seconda semifinale vede invece un “derby” terribilmente affascinante, con le due storie che hanno definitivamente consacrato il personaggio di Vito Doppioscherzo, che aveva già dato filo da torcere a Topolino in tre precedenti occasioni.

Topolino e le regolissime del Guazzabù e Topolino e la neve spazzastoria sono due avventure davvero eccezionali, e dover scegliere tra loro sarà di sicuro una prova di estrema difficoltà. Entrambe dimostrano come un capolavoro non debba per forza superare la soglia psicologica delle 40 tavole, rientrando quindi perfettamente tra le “lunghe” proprio perché le vicende raccontate sono di amplissimo respiro e si sviluppano con il tempo necessario, senza risultare affrettate o mozzate, impreziosendo la capacità di sintesi dell’autore nella costruzione di un meccanismo narrativo perfetto.

Le regolissime del Guazzabù è una storia divertente e spassosa: pur riuscendo a scatenare mistero e inquietudine, parte del suo fascino è rappresentato proprio da questo gioco straordinario, il Guazzabù, che non può non aver indotto chiunque tra i lettori a desiderare di partecipare. Un D&D disneyano, un gioco di ruolo, il cui campo di gioco è il mondo intero, basato sulla realtà aumentata (quando ancora era poco meno che fantascienza) e che è così tanto appassionante che nessuno a Topolinia sembra esserne immune, nemmeno Topolino – e tantomeno noi.

Ma non è il gioco in sé ad essere un problema, quanto gli eccessi. Il vero pericolo sta nel perdere ogni contatto con la realtà: il protagonista ne è consapevole, perché il rischio è il suo, e poi anche il nostro. Scopriamo invece che parecchie persone, pur di avere successo nel Guazzabù, sono disposte a metter da parte la propria vita: se ci pensiamo bene, non è un argomento di poca attualità! Oltre a ciò, la vicenda è appassionante, divertente e scorre via con una facilità incredibile. I disegni di Massimo De Vita non fanno altro che rendere merito a una sceneggiatura superlativa.

Se la prima contendente di questa sfida è focalizzata sul presente-futuro e su tecnologie incredibili che possono essere utilizzate per atti criminosi, Topolino e la neve spazzastoria è un’opera che parla dell’importanza del passato: qui Casty dimostra come un popolo senza Storia non ha anticorpi per opporsi a chi volesse plagiarlo. La memoria collettiva è uno strumento fondamentale, dà la capacità di imparare da ciò che fu e dai propri errori per fare in modo che questi non si ripetano.

Non è certo un caso che tutti i dittatori basino buona parte del loro potere sul controllo dell’istruzione e delle informazioni che somministrano ai bambini. E la neve spazzastoria serve proprio a questo, pur nella levità di un fumetto Disney, facendo capire come sia importante non dimenticare mai da dove veniamo per evitare così che grotteschi personaggi di dubbia moralità abbiano il potere di falsificare gli avvenimenti storici e la loro percezione.

Si tratta della prima malvagia impresa di Doppioscherzo non solo scritta ma anche disegnata da Casty, che riesce a infondere alle sue tavole quell’aura di inquietudine e mistero che è assolutamente fondamentale per una trama del genere.

Tutte queste storie eccezionali avrebbero meritato la finale, è vero… ma il vostro compito è scegliere! Precipitatevi quindi numerosi a votare per le due semifinali del nostro torneo nella categoria “storie lunghe”.

Autore dell'articolo: Matteo Gumiero

Costretto a scrivere qualcosa in questo spazio, sono ingegnere, non amo scrivere ma in compenso mi piace leggere. Fumetti, soprattutto.