Topolino e il problema del Natale
A Natale il mondo, per lo meno il mondo industrializzato e in pace, tende a rinchiudersi all’interno di una specie di bolla morale. Il male (o meglio, l’idea del male) viene messo per così dire in sospeso e, per breve tempo, derubricato a “gioco di ruolo” che può essere fermato per lasciare spazio alla speranza. È la logica dei bambini.
Ed è la logica che muove Topolino e il problema di Natale, storia pubblicata su Topolino 1934 del 20 dicembre 1992. Opera di due artisti che tanto hanno dato alla Disney italiana, il mai troppo rimpianto Bruno Concina (che purtroppo ci ha lasciato nel 2010) e il grandissimo Sergio Asteriti. I due autori, che avevano già collaborato assieme in un breve miniciclo di storie a bivi, tornano con una storia all’apparenza semplice ma ricca di cuore.
A Topolinia è calata la neve e Tip e Tap, durante un pomeriggio di gioco apparentemente simile a tanti altri, fanno amicizia con la piccola Lilian, che si scoprirà essere nientemeno che la nipote di Gambadilegno. Da bravi bambini quali sono, i nipoti di Topolino non sono inclini al pregiudizio e difendono la nuova amicizia con Lilian a dispetto della sua parentela. Il loro rapporto trova ostacolo nella resistenza dello stesso Pietro, resistenza che però ha un motivo: figlia di una sua sorella che vive lontano, Lilian (come la madre) non ha idea delle tendenze criminose dell’adorato zio.
Per far contenti i tre bambini, i due arci-nemici finiranno quindi per trascorrere assieme la Vigilia, fingendo di non conoscersi e tacendo sul “lavoro” di Gambadilegno. Dopo un iniziale imbarazzo, la tensione sarà sciolta dalla scoperta che, nel gioco di “guardie e ladri” in corso fra i bambini, Lilian è il poliziotto e Tip e Tap interpretano due banditi!
Viste con gli occhi di un bambino, le sovrastrutture degli adulti sembrano sempre molto sciocche. Forse è questo il grande regalo che facciamo a noi stessi a Natale: non negare, non fingere, ma sperare, accettare, tornare per un momento innocenti.
19 DIC 2023