Paperino e il Natale sul Monte Orso
“Non mi sono mai divertito, io!”, afferma Paperone nella terza vignetta in cui compare e che lo dipinge, appena emerso dall’ombra, con una palandrana di flanella e lo sguardo rivolto all’esterno, all’osservazione, disincantata e nervosa, di gente impegnata con i preparativi del Natale.
Sarebbe il misantropo per eccellenza, se il mondo che abita non fosse abitato da Paperi. Eppure quei Paperi, come noi, comprano regali, addobbano alberi, si preparano, come fa Paperino in un’altra famosa storia di Barks, a stringere la cinghia per soddisfare le letterine che, ancora ingenuamente, i più giovani indirizzano a Babbo Natale.
Quella fisionomia derelitta e tormentata che caratterizza la prima apparizione in assoluto di Paperone, nel 1947, su un generico Walt Disney’s Donald Duck, il numero 178 della collana Four Color, non dice ancora tutto di un personaggio che, da pretesto per raccontare una storia natalizia one-shot, diverrà ben presto comprimario e spesso anche protagonista delle storie future di Barks. Qui è ancora presto. Paperino è assoluto eroe di una vicenda insolita: il ricco zio che decide, combattendo la propria ritrosia, di soddisfare la richiesta sociale legata al Natale: quella di essere felici e di donare regali ai parenti.
Così affida ai nipoti una casa in montagna, avvertendoli della presenza di pericolosi orsi attorno. Paperone non agisce senza interesse: vuole capire chi, nella sua famiglia, ha coraggio. Conosce già Paperino (afferma che il nipote ha paura persino della sua ombra), ma ha evidentemente poca dimestichezza con i piccoli paperi. Decide dunque di travestirsi da orso e spaventare i quattro.
Possiamo forse leggere questa storia come il tentativo di un vecchio e scontroso Ebenezer Scrooge di riconnettersi al tessuto sociale dal quale ha abdicato, persino spingerci oltre ed affermare che la prova di coraggio che Paperone organizza è, fondamentalmente, una richiesta d’attenzioni e d’affetto. Ma sarebbe forse questa un’interpretazione fin troppo moderna, figlia di una revisione recente che vede il personaggio di Paperone legato ad un mondo emozionale che, in verità, in Barks non emerge, se non in rare occasioni successive.
Certamente non qui, dove la vicenda procede per vignette slapstick, l’entrata in scena di due orsi reali e una serie di equivoci che spingono il ricco parente a rivalutare il coraggio del giovane nipote. Si chiude così un’esposizione che agli occhi del lettore moderno appare piuttosto inconsistente, ma che acquista importanza in virtù dell’evoluzione del ricco papero nella narrativa di Barks e dei suoi eredi.
24 DIC 2023
1 commento su “Paperino e il Natale sul Monte Orso”
Papersera dixit: Paperino e il Natale sul Monte Orso - afNews
(24/12/2023 - 11:07)[…] il resto su Papersera https://www.papersera.net/wp/2023/12/24/paperino-e-il-natale-sul-monte-orso/ Alberto […]
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