Topolino 3595
Una copertina autunnale, con annesse scaramucce tra Paperino e Anacleto Mitraglia, apre Topolino 3595, che si rivela un buon numero, caratterizzato soprattutto da un’alta qualità grafica.
La prima storia ci porta di nuovo a Brescia, dopo le scorribande del Topoldo, sempre con testi di Marco Nucci. Gastone e l’illustre fortunato ripropone i nuovi personaggi del microcosmo gastoniano: la zia Olivia e, non in scena ma sempre sullo sfondo, la fidanzata Priscilla. Le incursioni italiane diventano sempre più frequenti – Cuneo la scorsa settimana e la Campania due settimane fa – e in questo caso la gita a Brescia e in tutto il Nord-Est è graziata dall’arte di Stefano Intini. Il suo disegno è sempre più raffinato, ricco di particolari ma mai confuso. I personaggi secondari e minori della storia sono sempre ricchi di personalità, mentre risultano gustose e divertenti le espressioni dei pigri e nullafacenti antenati di Gladstone. Va menzionato inoltre l’utilizzo di una tecnica pittorica specifica per i quadri presenti nella storia, il che valorizza tutta la vicenda.
Nucci imbastisce una caccia al tesoro che, con Gastone in gioco, ovviamente fila liscia. Evita allora il problema della potenziale noia con l’uso della parola, mettendo su i suoi abituali trucchi narrativi, tra tormentoni e giochi di parole: nonostante questo, la storia risulta un po’ troppo lunga. In compenso, viene dato grande spazio alla personalità di Gastone che, come visto negli ultimi anni, cerca di dare un senso alla sua vacua esistenza senza scopo per trovare un motivo personale di soddisfazione. Da questo punto di vista, la storia è in linea con le altre vicende di Farmtown, e senza dubbio funziona.
Dopo avere debuttato a Paperopoli, nella sua seconda apparizione disneyana lo sceneggiatore Niccolò Testi si sposta a Topolinia per Topolino in: Tutti Sospetti, disegnata da Marco Mazzarello. La storia è un giallo classico con una chiara citazione alla mitica Norma Desmond di Viale del tramonto, film che consigliamo calorosamente a quanti non l’avessero mai visto. La storia snocciola vari potenziali sospettati di un furto nella villa di una anziana attrice.
A coinvolgere, più che la trama in sé, è la presenza del detective privato Leo Baskerville della città di Ratville. Questo omone poderoso, dall’aria flemmatica ma efficace, dotato di impermeabile da manuale hard-boiled, risulta una misteriosa entità, che accompagna Topolino nel corso della sua indagine. A noi ha lasciato la voglia di saperne di più, e vedremo se saremo soddisfatti in futuro. Ma, al netto di potenziali sviluppi, la storia risulta pienamente autoconclusiva, con un personaggio ben delineato nonostante la possibilità di essere solo inteso come utilizzo singolo. Mazzarello ai disegni realizza tavole armoniose e dotate di inquadrature intriganti. Rispetto alle sue storie di 15 anni fa, il cambiamento in positivo è evidente.
Torna Rudy Salvagnini con la breve Paperino e il nuovo hobby di Paperoga, con i disegni classici di Valerio Held. Lo sceneggiatore veneto è da sempre un appassionato di cinema e esperto di horror, tra le altre cose. Noi non siamo molto ferrati ma, in tema di marionette diaboliche, ci vengono in mente Annabelle, Chucky e Il pupazzo parlante (classico Piccolo Brivido di Stine).
La storia è semplice ma molto divertente, ed è gustosissimo sia il finale imprevedibile che il giocoso Paperino che, con occhi stralunati, si diverte a ideare beffe clamorose ai danni del cugino.
Ritornano i matti corti muti di Corrado Mastantuono con Don’t worry Bum Happy. Non possiamo aggiungere altro per il nuovo episodio Lastre e flash se non le lodi già scritte in passato. La vita surreale di Bum Bum Ghigno diventa ottima occasione per risate intelligenti, condite da un ottimo finale.
Infine, torna Andrea Freccero ai disegni di una storia straniera con i testi di Gorm Transgaard: Paperino e la caccia al tesoro nei secoli. Nell’introduzione al numero il direttore Alex Bertani ci informa che Freccero ha curato alcune modifiche per l’edizione italiana ma, purtroppo, non avendo l’edizione tedesca, non possiamo fare un’analisi comparativa.
La storia è una vivace e movimentata corsa contro il tempo, con un Paperino in azione decisamente convincente. Le gag funzionano, pur nella loro semplicità, esaltate dal disegno eccellente di Freccero. Tutto è dinamico, tutto è al suo posto, tutto funziona a partire dalle espressioni di Donald fino ai dettagli di un dinosauro o di un pirata. In questo caso, sicuramente, i disegni concorrono a rendere molto buona una storia che, in altre mani, poteva essere semplicemente piacevole.
Per quanto riguarda le rubriche, segnaliamo stavolta Paolo Mottura che ci spiega come disegnare Macchia Nera, con o senza lenzuolo. Molto interessante, infine, il servizio sul pittore Moretto, realizzato dal museo Santa Giulia di Brescia.