Paperino e il ventino fatale – Deluxe Edition
Sulla scia di quanto accaduto in passato con altre celebri storie dell’universo disneyano, approfittando delle celebrazioni per i 90 anni di Paperino, Panini Comics ha proposto una riedizione in formato gigante di uno dei più grandi capolavori di Carl Barks: Paperino e il ventino fatale.
Per chi non la conoscesse e volesse saperne di più, invitiamo a leggere un nostro articolo a riguardo, inserito nel calendario dell’avvento dello scorso anno. Si tratta di una storia tra le più famose dell’universo Disney, essendo stata pubblicata moltissime volte ed è possibile reperirla nel mercato dell’usato per pochissimi euro. Ha avuto anche l’onore di un (per la verità non riuscitissimo) remake, all’epoca introdotto su Topolino da un articolo del compianto Francesco Gerbaldo, che cogliamo l’occasione di ricordare in questo terzo Natale senza di lui.
La considerazione di cui questa storia gode presso gli appassionati è davvero enorme, equiparabile solo a pochissimi altri “colossi” dei grandi Maestri. Nel seguente pezzo non commenteremo pertanto la qualità della storia in sé, che è naturalmente indiscussa, ma ci soffermeremo invece su tutte le caratteristiche “tecniche” di questa recente riedizione.
Il volume, numerato a mano, gode di una magnifica copertina inedita firmata da Federico Bertolucci, che viene riprodotta anche in formato più piccolo in una cartolina allegata al prodotto: un ottimo biglietto da visita.
Traduzioni diverse negli anni
La storia viene riproposta in una doppia veste: a sinistra è collocata la versione originale americana in bianco e nero, a destra vi è invece una nuova versione, ricolorata proprio da Bertolucci, che nei redazionali spiega i criteri utilizzati in questa edizione. La nuova colorazione proposta ai lettori vuole essere calda e accogliente, ma senza andare a interferire eccessivamente sui disegni del Maestro dell’Oregon. E’ basata molto sul sapiente uso delle luci e di pennellate fresche. Bertolucci specifica che la storia l’aveva colpito moltissimo nella sua versione originale in bianco e nero e pertanto non è stato affatto immediato scegliere un criterio efficace per ricolorarla. Una sfida non certo semplice, che però il disegnatore toscano ha affrontato con grande maestria e competenza. A parere di chi scrive, la nuova colorazione è molto suggestiva e dimostra come una storia concepita oltre settant’anni fa possa conoscere nuova linfa anche nel 2024.
Lo stupendo omaggio inedito di Arild Midthun.
Fino a qui, dunque, sembra che il volume non presenti difetti evidenti. Se riconosciamo il grande sforzo editoriale nel rielaborare un classico di questo calibro, ricordiamo però al contempo che siamo in presenza di un prodotto non economico. Per questo motivo, sarebbe lecito aspettarsi anche una quantità molto corposa di apparato critico. Non è il caso del volume in questione: in totale i redazionali ammontano a 9 pagine “scarse” (nel senso che alcune di esse sono comunque occupate per la maggior parte da disegni). Non che siano di scarsa qualità , anzi: la prefazione di Silver, dal tono leggero e basata su un aneddoto personale, è molto simpatica. In un redazionale di due pagine, Bertolucci racconta, in modo molto coinvolgente, l’importanza che la storia ha avuto per la sua formazione, oltre ai criteri già menzionati che lo hanno portato a scegliere un determinato tipo di colorazione. Seguono due pagine incentrate sui vari passaggi di lavorazione che hanno interessato quest’ultima e che mostrano anche una tavola nelle varie fasi di elaborazione. Il documento è molto interessante dal punto di vista iconografico, anche se, in fin dei conti, si tratta di un approfondimento molto tecnico, che potrebbe risultare di grande interesse solo per una “nicchia” di lettori.
L’ultimo redazionale è decisamente il migliore di tutto il “pacchetto” ed è curato da Pier Luigi Gaspa, che si sofferma, seppur con poco spazio a disposizione, sulle varie differenze nella traduzione italiana della storia, spiegando come ogni lingua sia uno strumento dinamico in grado di riflettere i cambiamenti nella società . Premettendo che lo scrivente è uno studente di lingue, pertanto il giudizio ampiamente positivo potrebbe comunque essere condizionato da un interesse personale, rimane un notevole lavoro, e sarebbe stato interessante svilupparlo con più spazio a disposizione.
Si chiude la carrellata con un bell’omaggio di Arild Midthun alla storia, osservabile nelle immagini a corredo di questo pezzo.
Le fasi della colorazione
In conclusione, non possiamo certamente dire di trovarci davanti ad un volume confezionato male, anzi. Il difetto principale dell’operazione, a nostro parere, sta nel prezzo richiesto: ben 70 €, per un volume che sfiora a malapena le 80 pagine di foliazione. Simili cifre sono state raggiunte in passato in pochissime occasioni, tra cui ricordiamo la riedizione dell’Inferno di Topolino nel 2021. Nel caso appena citato, però, si trattava di un’operazione più unica che rara, in cui il grande sacrificio economico poteva essere compensato da un volume eccezionale sotto tutti i punti di vista. Vale la pena ricordare che, in passate occasioni, come nel caso del sopracitato Inferno di Topolino, alla versione superdeluxe ne era stata affiancata una più economica, proposta al prezzo di 25 €, lasciando quindi al lettore la possibilità di poter godere della nuova proposta senza doversi imbarcare in una spesa per molti del tutto insostenibile.
Ci sentiamo di aggiungere che la cultura deve rimanere alla portata di tutti e non deve assolutamente diventare qualcosa riservato ad una élite. Resta naturalmente alla sensibilità e alle tasche di ognuno decidere se acquistare o meno questo volume, ma ci sentiamo di dire che il gioco non vale la candela e che è il caso di dare un segnale concreto dell’insostenibilità di operazioni come questa.
23 DIC 2024