Topolino 3621

Topolino 3621 si presenta al pubblico con una travolgente copertina di Andrea Freccero che riprende il momento migliore della storia di apertura… ma curiosamente l’ambientazione è raffigurata in pieno giorno anziché in notturna, e la 313 è colorata nella sua versione standard anziché in quella notturna tipica della “X” di Paperinik. Peccato, perché secondo me sarebbe stata una delle migliori dell’anno.
La storia di apertura, Paperinik e la maschera di Frida, è strutturata per avere il suo punto di forza nelle scene d’azione, ed in particolare in quelle dell’inseguimento dove anche i disegni di Alessandro Perina abbandonano le consuete rotondità rassicuranti (delle quali confesso di non essere un fan) per prospettive originali e inquadrature che trasmettono la concitazione e il rischio del momento.
Lo svolgimento della storia nel suo complesso mi è sembrato più legato all’idea di base del soggetto che allo sviluppo di una sceneggiatura coinvolgente e dettagliata: il ritorno di un personaggio piuttosto oscuro e praticamente dimenticato sembra essere l’obiettivo principale delle 32 tavole della storia sceneggiata da Bruno Enna, con un largo utilizzo di personaggi inediti a contorno, forse per non coinvolgere altri le cui caratteristiche e personalità sono ancora in via di definizione e potrebbero essere “sviati” da una storia che li vede interpretare un ruolo diverso dal consueto (sì, sto pensando al tenente Sheriduck).

Una tavola d’impatto…
Il libretto prosegue con un nuovo episodio de I Mercoledì di Pippo, la serie più che trentennale e da sempre caratterizzata da una profonda vena comica che vede ai disegni l’esordio su questa serie dell’esperto Graziano Barbaro. Missione Pianeta Gemello, però, sembra lasciare troppo spazio alle esigenze della trama, per quanto surreale e strampalata sia, a danno dei momenti di umorismo di Pippo e di sarcasmo di Topolino che hanno invece sempre avuto ampio spazio nei precedenti episodi narrati dallo stesso Rudy Salvagnini.
Ndr: per alcuni retroscena riguardanti questa storia, rimandiamo al seguente post che potrete trovare sull’interessante blog dello sceneggiatore padovano.
Il tema di Paperino alle prese con una tecnologia che non riesce a controllare e che anzi gli si rivolta contro, torna in Paperino e l’APP Beneducata di Roberto Moscato. Sebbene l’argomento sia già visto, questa volta è sviluppato piacevolmente, con un finale diverso dal consueto ed impreziosito dalla varietà e vis comica delle espressioni di Paperino realizzate dal bravo Lucio Leoni, un autore che finalmente sembra essere più presente negli ultimi tempi sulle pagine del settimanale.

Non facciamoci prendere dal panico…
Ben diverso il giudizio su Paperino e la gara floreale, che sembra veramente una storia scelta senza particolare criterio (non a caso è alla sua unica ristampa dall’esordio nel 2022) tra le “diversamente interessanti” della produzione olandese. Capisco che forse si tratta di una scelta dettata anche da fattori economici e di disponibilità della storia, ma non può essere un caso se le varie testate che nel tempo hanno proposto scelte simili, tra le quali ricomprendo anche la maggior parte delle storie prodotte della danese Egmont, hanno poi faticato – salvo poche eccezioni – ad incontrare il favore del pubblico, dal remoto Paperino & Co. al Mega Almanacco.
Molto più significativo il tentativo di realizzare delle storie con un diverso spessore ed impegno come Terravento, giunto ora alla seconda puntata. La settimana scorsa ho trovato la prima parte penalizzata da ritmi troppo diluiti, forse per introdurre i personaggi e le ambientazioni; in questa seconda parte, sebbene non sia ancora chiarissima l’eventuale trama della storia, abbiamo potuto vedere: un po’ di azione in più, l’arrivo di un nuovo personaggio che potrebbe avere un ruolo importante e una sorta di cliffhanger per tenere alta la tensione nell’attesa della terza parte… vedremo cosa ci aspetta nelle prossime tre settimane.

Un’entrata in scena da superstar…
In conclusione, il fascicolo si guadagna le tre stelle, in attesa di qualche spunto nei prossimi numeri per raggiungere i livelli cui è giusto Topolino ambisca.