Etna Comics 2025

Si è conclusa l’ultima edizione di Etna Comics e come ogni anno vogliamo raccontarvi la nostra esperienza con l’immancabile fiera catanese, giunta alla sua XIII edizione, che si è svolta dal 30 maggio al 2 giugno.
Anche stavolta sono stato accompagnato dall’irriducibile Roberto Fabbricatore in questa trasferta che è diventata ormai una tradizione. Tuttavia, per esigenze personali, il nostro reportage si è concentrato in un’unica giornata vissuta in maniera frenetica per riuscire a star dietro a tutte le novità introdotte in questa edizione e che hanno portato a compimento la riorganizzazione iniziata l’anno scorso.
Come per ogni evento del genere, è importante partire analizzando e parlando dell’offerta fumettistica che non è stata manchevole di nomi di richiamo. Infatti, con uno sguardo trasversale ai diversi target e alle diverse aree produttive del fumetto, erano presenti figure di rilievo quali Yumiko Igarashi, Nick Dragotta, Giulio Rincione, Fumettibrutti, Sio e Fraffrog. Questo limitandoci a citarne solo alcuni e facendo un torto alla ben più larga schiera di artisti presenti alla fiera.
E per quanto riguarda Disney? Anzitutto Panini ha scelto Alessandro Pastrovicchio, qui al suo terzo anno di fila, a rappresentare il fumetto disneyano accompagnato dall’annuale variant catanese realizzata da lui per l’occasione. Inoltre, l’editore ha approfittato della presenza di Pastrovicchio coordinando l’uscita del volume che raccoglie e ristampa la sua storia d’esordio da autore completo Topolino e il Fattore Gamma, a sua volta presentata a Catania due edizioni fa. La variant di Topolino 3627 ha omaggiato Franco Battiato, uno dei più celebri artisti catanesi, ricreando la copertina del suo album La Voce del Padrone. Il risultato è quello di una delle migliori cover dell’anno, tanto che questo elegante Pippo in bianco e nero può ambire a vincere la categoria di migliore copertina per il TopoOscar 2025.

Non c’è da stupirsi, quindi, se nonostante una limitazione di due copie ad acquisto, questa variant fosse già irreperibile il sabato pomeriggio. Sembrerebbe, infatti, che le enormi vendite del venerdì abbiano spinto la Panini a correre ai ripari razionandola, per permettere anche ai visitatori dei giorni seguenti di avere la possibilità di acquistarla. Se è vero che facendo così si sono mantenute copie disponibili per domenica e lunedì, è anche vero che chi non è corso ad acquistarla di mattina o è arrivato direttamente nel pomeriggio si è ritrovato a mani vuote. C’è da chiedersi quanto la bolla speculativa delle rivendite online abbia contribuito al successo ed esaurimento di questa variant. È anche possibile che la Panini abbia sottovalutato l’evento optando per una tiratura conservativa.
Ad ogni modo, la presenza di Alessandro Pastrovicchio e del suo firmacopie hanno salvato questo Etna Comics da un completo abbandono della sezione Disney a cui non è stato dedicato nemmeno un panel. Da anni, ormai, si registra un sempre maggiore disinteresse a rappresentare il fumetto Disney all’interno della manifestazione catanese. Si possono fare diverse speculazioni sul perché accada, ma è un dato di fatto che ci sia un’enorme distacco dall’importanza che veniva data a questa fiera durante la gestione De Poli.
Va comunque detto che Pastrovicchio si è sempre dimostrato molto disponibile a interagire con i fan Disney tanto nell’area Panini che nell’Artist Alley, oltre a non essere stato l’unico artista disneyano presente. Difatti, all’interno dell’Artist Alley, era possibile incontrare anche gli immancabili Fabio Celoni e Paolo Mottura. La costante presenza dei due autori dimostra la sinergia e il sodalizio che si è creato tra loro e questa fiera. Vederli qui al lavoro mentre disegnano non finisce mai di impressionare ed è anche un momento ideale per poter scambiare un paio di chiacchiere con i due artisti. A pochi metri di distanza era anche presente Giulia Adragna, autrice del reboot di W.I.T.C.H. e anche lei presenza fissa a Catania. Infine, sebbene non in veste Disney, Tito Faraci poteva essere raggiunto nello stand Feltrinelli.


Fronte e retro della stampa a tiratura limitatissima (50 copie) realizzata per Etna Comics 2025
È chiaro che la fiera si appoggi a collaborazioni collaudate e consolidate negli anni. Tuttavia, senza un adeguato ricambio di nomi, il rischio è quello di non convincere chi ha già partecipato a diverse edizioni a tornare, offrendo loro qualcosa di diverso che possa rinvigorire l’interesse.
Va decisamente dato spazio anche all’aspetto organizzativo che, come anticipato, si è rivelato con non poche novità. Eravamo già a conoscenza di alcuni dei cambiamenti che avremmo trovato e che avevano già catturato il mio interesse. Se l’anno scorso la fiera si presentava con due aree disgiunte, essendosi espansa in un’area adiacente alle Ciminiere, stavolta Etna Comics contava di ben tre aree separate. La nuova area, situata lontano dal resto della manifestazione, è stata pensata per ospitare alcune mostre. Per poterla raggiungere sono state anche messe a disposizione delle navette, ma i nostri tempi stretti non ci hanno permesso di visitarla, lasciandomi il dubbio se la nuova location possa aver aiutato o meno a mettere in risalto queste mostre, che a dire il vero rimangono solitamente abbastanza nascoste.

Fermarsi alla tripartizione degli spazi sarebbe, però, fortemente riduttivo, perché l’intera area all’interno delle Ciminiere è stata ripensata rilocando padiglioni storici e agevolando la viabilità migliorando ulteriormente l’esperienza della scorsa edizione che si era già mossa in questa direzione. La mia impressione è che a non tutti sia piaciuta la nuova disposizione, ma personalmente ho trovato che permettesse di muoversi e orientarsi più liberamente e soprattutto di affollare meno le vie transitorie anche nelle ore di punta. Mentre alcune aree minori sono rimaste ancora un po’ nascoste, fa piacere vederne altre che in passato erano relegate ad ambienti angusti essere ricollocate in zone più spaziose quando non direttamente all’aperto. La zone esterne sono state allestite con più criterio rispetto allo scorso anno, con strutture più stabili e offrendo un maggiore riparo dal sole.
La situazione però rimane lontana dall’essere ideale e alcune zone si sono rivelate comunque vulnerabili all’affollamento. C’è decisamente ancora qualcosa che va smussato se non direttamente ampliato. Probabilmente serviranno ancora un paio di edizioni perché ciò accada e per allora il pubblico potrebbe essersi intanto abituato alle nuove consuetudini introdotte nel mentre. A dover però essere sicuramente ripensato è il settore comics che fino all’anno scorso era comodamente riunito in un unico padiglione. Se aver separato l’Artist Alley può aver avuto un senso, meno giustificabile è che gli editori siano stati divisi in mini-aree in una disposizione labirintica non in continuità l’una con l’altra. Trovare e raggiungere al volo queste mini-aree è tutt’altro che facile. Panini ha pensato bene di segnalare la propria zona già all’esterno incorniciando l’ingresso con il loro tipico giallo. Altri editori non hanno avuto certo questa fortuna, rimanendo più invisibili alla vista.

Ci sono poi altre criticità organizzative anche più gravi che hanno decisamente avuto un impatto negativo sui visitatori. A cominciare dalla fila in biglietteria non adeguatamente incanalata che ha generato, sembrerebbe, dei rallentamenti. Avendo usato la via preferenziale fornita dall’accredito non possiamo confermarlo anche se non mi risulta difficile crederlo considerata la massa informe di gente in coda vista al nostro arrivo. Inoltre i botteghini chiusi in anticipo per sold out la domenica avranno causato non pochi disagi a chi si è proposto di visitare la fiera quel pomeriggio o si è semplicemente attardato.
Qualcosa di cui invece abbiamo testimonianza diretta e che possiamo testimoniare è avvenuto nei pressi dell’area shop dove siamo rimasti bloccati per più di mezz’ora. Non ci è ben chiaro cosa sia successo ma il flusso di persone all’entrata del padiglione è stato limitato al punto da interromperne l’accesso. Quando ho chiesto sui motivi che hanno spinto a gestire in maniera così drastica la situazione, ho ricevuto una risposta abbastanza generica che riguardava il corretto flusso di persone all’interno dell’edificio. Non sono convinto però che ammassare così tante persone all’esterno non comportasse comunque un problema di sicurezza e flussi. Probabilmente si sarebbe potuto gestire il tutto permettendo entrate e uscita dalla struttura in maniera più graduale.

Comunque, al netto di tutto, posso personalmente valutare quest’edizione con maggiore positività rispetto alle precedenti in cui era percepibile in maniera distinta una stanchezza e una ripetitività che permeavano l’esperienza generale. La direzione intrapresa è quella giusta ma è importante capire come migliorare ulteriormente anche l’offerta fumettistica. L’ideale sarebbe moltiplicare in misura ancora maggiore i nomi di punta legati specificatamente al fumetto.
Certo, è vero che queste kermesse sopravvivono in virtù della loro natura di festival della cultura nerd a tutto tondo, ma è altrettanto vero che la concorrenza tra questo tipo di eventi è sempre più agguerrita. Solamente in Sicilia la settimana precedente aveva avuto luogo il Trapani Comix, con Leo Ortolani come figura di spicco. Palermo ha due manifestazioni separate legate al fumetto, l’Expo Comics and Games e il Palermo Comic Convention. Mentre a luglio sarà il turno della provincia di Messina con il Patti Comics. Queste sono tutte realtà minori che non possono ancora suscitare una reale preoccupazione all’offerta catanese nell’ambito delle fiere del fumetto in Sicilia. La domanda è, piuttosto, se l’intenzione di Etna Comics è quella di essere ancora un punto di riferimento per le fiere del fumetto in Italia. L’impressione è che al momento si voglia mantenere la posizione raggiunta senza una sentita necessità di ambire ad altro. In futuro, chissà.
NdA: si segnala che questo resoconto è stato realizzato in seguito alla partecipazione dell’autore come rappresentante del Papersera a mezzo di accredito stampa.
20 GIU 2025