L’Altro Topo

20 SET 2025

Introduzione

Dedichiamo questo articolo ad un’iniziativa editoriale molto singolare, varata in occasione di Cartoomics 2017. Si tratta de L’altro Topo, collana di sei volumi monografici volta a riproporre storie pubblicate su Topolino pochi mesi prima, raggruppate per nuclei tematici e accompagnate dai redazionali che le accompagnavano nel libretto. Un approccio inedito e decisamente interessante, anche se, come vedremo, non sono mancate delle criticità.

Caratteristiche

Immagine promozionale del primo numero della testata, apparsa su Topolino 3200

Lo scopo della testata, varata a cadenza trimestrale, era quello di valorizzare gli articoli realizzati per il settimanale. In maniera decisamente inedita, insomma, il focus stava nei redazionali, e non principalmente nei fumetti. Una premessa decisamente ambiziosa, che la direttrice di Topolino, Valentina De Poli, ha cercato di portare avanti, senza trovare un effettivo riscontro di pubblico.

Il primo numero, uscito a marzo 2017, rappresenta in realtà un ottimo punto di partenza: un volume di grande formato 17×23.7 cm, che offre 200 pagine per 4,50 €, corredate da una bella copertina inedita di Stefano Intini e incentrate sul primo ciclo della fortunata serie La storia dell’arte di Topolino. Un progetto, coordinato da Roberto Gagnor e, in questa prima porzione di storie, suddiviso equamente tra le matite di Paolo De Lorenzi e Vitale Mangiatordi, nato da una brillante intuizione e che ha riscosso numerosi apprezzamenti.

Alla luce di ciò, una ristampa in volume ha perfettamente senso, soprattutto se alle storie vengono appaiati i preziosi redazionali, che permettono di avere un piccolo condensato di storia dell’arte. Anche il prezzo, molto popolare, è un elemento positivo non da poco.

Veduta d’insieme dei sei numeri della testata. Le piccole dimensioni dell’ultimo numero dimostrano il caos editoriale finale

Già con il secondo volume, tuttavia, iniziano ad apparire dei segnali poco incoraggianti. Innanzitutto, il filo conduttore scelto (Tipi dall’altro mondo) è decisamente più labile. Non attingendo più da un ciclo di storie strutturato, bensí da una serie di articoli di Federico Taddia dedicati a personaggi particolari cui i fumetti rimandano in maniera labile, la selezione deve per forza destreggiarsi tra un bacino più ampio e, come spesso avviene in questi casi, è difficile mettere d’accordo tutti i lettori.

Sono presenti alcuni nomi di rilievo, come Rodolfo Cimino e Casty ma, per entrambi gli autori, vengono ristampate alcune tra le storie meno apprezzate della loro produzione; anche il resto del sommario è abbastanza dimenticabile. In questo numero, la parte del leone la fanno i redazionali, al contrario sempre curiosi e intriganti. Questa seconda uscita risulta davvero un esperimento azzardato, dato che, in una testata Disney, l’assenza di storie a fumetti all’altezza può rappresentare una magagna notevole

Con il terzo numero si parla invece di viaggi nello spazio e il volume si difende abbastanza bene. Si segnala soprattutto la presenza dell’apprezzata Topolino e il guardiano della luna, firmata da Alessandro Sisti e dal compianto Giuseppe Dalla Santa. Nonostante non sia di nuovo possibile proporre un ciclo di storie vero e proprio, oltre alla scelta bizzarra di non pubblicare tutte le storie con Roby Vic, il filo conduttore è sicuramente più solido rispetto al numero precedente e, se si è interessati all’argomento, ci si può trovare davanti a una lettura piacevole.

Con il quarto numero si rimane in ambito scientifico, ma con il tema più generico Cervelloni e scoperte, dove emerge più che mai uno dei più grossi limiti dell’iniziativa. Il fatto di dover pubblicare i redazionali realizzati per l’iniziativa “Comics & Science”, costringe a proporre le storie pensate ad hoc. E, purtroppo, la qualità complessiva non risulta memorabile. 

Strani dinosauri di plastica nell’ultima immagine promozionale della testata

Perlomeno, la testata subito dopo torna a focalizzarsi su La storia dell’arte di Topolino pubblicandone il secondo ciclo, per certi versi forse ancora più appagante del primo. Non solo vengono approfondite delle correnti artistiche particolarmente interessanti, ma Stefano Zanchi, il disegnatore cui è affidata tutta la serie, sembra trovarsi particolarmente a suo agio con questo tipo di atmosfere.

Peccato che l’ultima storia della seconda serie, disegnata ottimamente da Stefano Intini, non trovi spazio. Inoltre, sfortunatamente, la conclusione prematura de L’altro Topo non consentirà di ristampare neanche il terzo ciclo di storie, rendendo di fatto questa antologia incompleta

La collana chiude definitivamente i battenti a luglio 2018, dopo un intervallo di ben quattro mesi (anche se sull’albo la cadenza viene segnata ancora come trimestrale). Evidentemente ci sono dei problemi, dato che l’ultimo numero presenta una foliazione leggermente ridotta (si scende a 193 pagine) e soprattutto delle inattese dimensioni più piccole (14×21 cm)! Inoltre, il prezzo viene abbassato da 4.50€ a 4€ e viene allegato un dinosauro di plastica dall’incerta provenienza.

Il tema scelto sono i dinosauri e, anche in questo caso, il sommario delude le aspettative. Nonostante la trilogia scritta da Alessandro Sisti, la selezione complessiva risulta sottotono. Ci si consola un po’ con la bella copertina di Stefano Intini che, in generale, nell’arco della breve vita de L’altro Topo realizza un ottimo lavoro (come si vede dalla nostra gallery in fondo all’articolo, con le immagini presenti nel sito dell’autore). Notevoli i vari soggetti realizzati: fortunatamente alcuni di questi hanno trovato spazio nella testata.

Conclusioni

L’altro Topo ha rappresentato un esperimento sicuramente molto singolare ed ambizioso all’interno del panorama editoriale disneyano. Sulla carta avrebbe potuto essere un progetto con un grande potenziale. Crediamo infatti che l’idea di base di ripubblicare in formato economico le storie più meritevoli apparse su Topolino accompagnate dai rispettivi redazionali fosse davvero accattivante: si tratta di un’operazione che avrebbe potuto interessare sia il lettore occasionale che non compra regolarmente il settimanale, sia l’appassionato che, per comodità, preferisce avere raccolte in volume determinate serie senza per forza dover andare a “ripescare” i libretti singoli ogni volta che ha voglia di una rilettura. Anche il fatto di dare dignità ai redazionali, che per chi scrive sono un pilastro importante di ogni pubblicazione, avrebbe potuto contribuire al successo de L’altro Topo.

Di fatto, sono stati confezionati alcuni numeri piacevoli, in particolare quelli incentrati sulla storia dell’arte, ma, in altri casi, il potenziale purtroppo non è stato sfruttato al massimo (lo testimoniano anche gli scarsi commenti che all’epoca la testata ricevette sul nostro forum, molti dei quali peraltro piuttosto tiepidi). 

Va anche detto che la testata ha chiuso i battenti in un periodo piuttosto infelice per il panorama disneyano, in cui si sono verificate numerose chiusure di testate (come Uack!, Tesori International e Tesori Made in Italy), pertanto, al netto di alcuni numeri non brillanti, potrebbe aver sofferto anche a causa del contesto editoriale in cui è stata concepita.

Analizzarla oggi, a oltre sette anni dalla sua chiusura, ci consente di fare il punto su un’iniziativa che, con i dovuti accorgimenti, avrebbe sicuramente qualcosa da dire anche in futuro. 

Le nostre recensioni

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L Altro Topo 1 - Topolino racconta l Arte - Topi, paperi e pennelli 44.3

Autore dell'articolo: Tommaso Praloran

Appassionato lettore di fumetti Disney fin dall'infanzia, fra i miei autori preferiti annovero Carl Barks, Romano Scarpa e Luciano Bottaro. Frequento il Papersera dal 2015 e ciò mi ha portato a consolidare la mia passione!

Autore dell'articolo: Nicola Raimondi