Topolino 3418

28 MAG 2021
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Parallelamente all’omonimo gioco da tavolo allegato nelle ultime settimane al libretto, trova la sua conclusione nel nuovo Topolino l’avventura in tre episodi Zio Paperone e la Ventiquattrore di Paperopoli (Sisti/Ferracina). Dopo una iniziale introduzione e un canonico svolgimento, la storia accelera nel finale sciogliendo i misteri lasciati in sospeso nelle scorse puntate con una soluzione quanto mai classica. Il risultato complessivo è quindi quello di una lettura scorrevole, a cui manca però un qualche elemento che aiuti a ricordarla in futuro.

Spostandoci a Topolinia, proseguono invece le avventure della Purple Boutique di Minni & Company, all’interno della serie dedicata al Prêt-à-porter. In Splendide in piscina (Camerini/Mazzarello), lunga storia pubblicata in due tempi posti eccezionalmente uno dopo l’altro, le protagoniste si trovano non solo a cimentarsi nella creazione di una nuova linea sportiva, ma anche ad affrontare più difficili paure interiori.

Se la morale della favola è ampiamente condivisibile, la sceneggiatura sembra mostrare invece qualche limite, in particolare nella ingenua caratterizzazione delle ragazze, fin troppo stereotipata e forse poco riconducibile alla personalità delle giovani lettrici che vi si dovrebbero identificare.

Superato l’intermezzo dato dal Viaggio del dollaro d’argento (Panini/Gottardo), il settimanale si chiude con due storie che, ancora una volta, ben vengono definite dall’aggettivo “classico”. Nella prima, Rockerduck e lo scontento miliardario (Giunta/Leoni), i due miliardari eterni rivali, scoprono una volta di più di provare grande soddisfazione nella loro continua competizione piuttosto che negli esiti delle loro sfide. La seconda, Paperino e la locanda del Quadrifoglio (Panaro/Held), si inserisce invece nel filone delle attività intraprese dallo sfortunato papero, ma quando sembra giunto il momento di assistere al cuore della narrazione, la vicenda si conclude bruscamente, oltre che frettolosamente.

Contento lui…

Tirando le somme, quindi, ciò che rimane è un Topolino privo di passi falsi (salvo qualche refuso nei redazionali, come ad esempio nell’articolo sulla Formula 1), ma altrettanto privo di guizzi, a partire da una copertina abbastanza anonima e completamente slegata dai contenuti, tant’è vero che né di Topolino né di Pluto troviamo traccia all’interno.

Riponiamo allora le nostre speranze nelle avventure programmate nelle prossime settimane e qui anticipate come da recente tradizione: in particolare, ci attendono il tour musicale della band di Qua, il sequel della storia calcistica del Torneo delle cento porte e un nuovo tuffo nelle atmosfere del diabolico vendicatore. Tutte novità a trazione papera, ma siamo fiduciosi che anche il titolare della testata riguadagni presto lo spazio che gli compete.



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Autore dell'articolo: Federico Pavan

Sabaudo di nascita, romano d'adozione e veneto per amore, leggo fumetti da quando ero bambino e non ho ancora smesso! I miei preferiti: Tex, Asterix, Lucky Luke, Corto Maltese, Mafalda… ma Topolino resta il compagno di viaggio più fedele, una passione che mi ha portato a conoscere il Papersera (e a incontrare tanti amici e una splendida sposa) lungo tutto lo stivale italiano. Il mio idolo disneyano di sempre è Romano Scarpa, ma non posso dimenticare l'emozione del mio primo raduno, nel quale ho avuto la fortuna di incontrare due miti come Don Rosa e Carlo Chendi.