Topolino 3484

04 SET 2022
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Come il numero della settimana precedente, Topolino 3484 appare diviso nettamente in due parti: la prima dedicata al grande kolossal che ci sta facendo compagnia da svariate settimane, il ciclo del Pianeta Ramingo, e la seconda dedicata a un racconto di ambientazione storica in due puntate, con uno spartiacque costituito da una produzione Egmont. Come vedremo, tuttavia, il risultato non riesce a essere all’altezza dell’ottimo livello mostrato da Topolino 3483. Ma andiamo con ordine.

In apertura troviamo il terzo episodio di Minaccia dallo spazio, che ci porta infine nel vivo dell’azione. Sono ben tre infatti le missioni spaziali in partenza: quella di Topolino, che si attiene al piano iniziale del Professor Enigm e Archimede di distruggere il pianeta; quella egoistica di Cuordipietra, con il solo obiettivo di salvarsi la pelle senza alcun riguardo per la sua immagine pubblica; infine, quella organizzata con interessato altruismo da Paperone in questo episodio come exit strategy nel caso il piano “scientifico” dovesse fallire. Molti sono però gli imprevisti: Topolino troverà un’accoglienza inaspettata sul pianeta ramingo e la spedizione di Paperone subirà un dirottamento dell’ultimo minuto. Ottima la resa delle atmosfere nei disegni di Casty, anche se si dimostra ancora un po’ acerbo nella rappresentazione dei Paperi.

L’iniziativa di spalmare una storia evento su così tanti numeri, e su diversi racconti, è particolarmente ambiziosa, ma sta portando i suoi frutti. La trama è coinvolgente, con una tensione che raramente si osserva nella produzione recente del settimanale, e i numerosi crossover tra universi narrativi che siamo abituati a percepire come diversi, nonostante siano stati accolti con un po’ di iniziale scetticismo, si integrano tra loro in maniera naturale e riescono a dare un’idea di coesione interna completamente inedita. Questa settimana tocca a Macchia Nera-Darkenblot entrare in scena, e una particolare affermazione di Paperino ci lascia facilmente immaginare a chi toccherà nel prossimo episodio.

Arriva Macchia Nera

Darkenblot scende in pista

La seconda storia, Newton Pitagorico e il rigeneratore soporifero, come l’avventura delle Giovani Marmotte delle settimane precedenti, è un piccolo spin-off in stretta continuità con Minaccia dello spazio, che lo completa mostrandoci gli eventi dal punto di vista dei nipotini. In questa storia viene sviluppato nel dettaglio quello che nell’avventura principale è solo un piccolo cameo di Newton, seguendo la sua vena creativa nel tentativo di inventare un “rigeneratore” richiesto da Edi per le esauste streghe vulcaniche.

Si tratta di una breve un po’ sottotono rispetto ad altre cui ci ha abituato il settimanale rispetto a questo personaggio, con dei buoni guizzi ma, allo stesso tempo, con alcune caratteristiche del piccolo genietto un po’ troppo esasperate. Il punto più debole della storia, tuttavia, è la resa delle atmosfere. Mentre nel caso de Le Giovani Marmotte e il bislacco coacervo faunistico delle scorse settimane la tensione dei protagonisti era palpabile, soprattutto nel finale, stavolta troviamo una storia simile a qualunque altra del settimanale, solare e senza pensieri, che ritrae la popolazione impegnata a portare avanti la propria vita senza preoccupazioni, in forte contrasto con quanto mostrato nella storia di apertura con cui si voleva creare un universo coeso.

A metà albo troviamo l’ormai abituale appuntamento con Finestra sul mondo, che questa settimana ci porta in Norvegia con Paperino, Qui, Quo, Qua e il tesoro del Nord. Nordberg confeziona una simpatica caccia al tesoro basta sugli equivoci, in cui è interessante osservare una rappresentazione di un Paperino molto più naive e credulone del pigro ma astuto supereroe in borghese a cui ci ha abituato la tradizione italiana. A spiccare sono gli ottimi disegni di Midthun, che riesce a affiancare in maniera naturale dettagliate rappresentazioni realistiche degli uccelli che costituiscono la fauna locale ai nostri cartuneschi e dinamici uccelli antropomorfi preferiti.

Volatili

Paperi e Papere

A chiudere il numero troviamo infine Paperino e i pirati di Tangheria, un nuovo episodio del rilancio del Ciclo Paperingio. Molti sono però i punti di debolezza di questa storia, che fatica a rendere omaggio ai grandi classici di Chendi e Bottaro. Laddove le avventure del paladino Paperino erano ambientate in una versione, per quanto disneyana e fantastica, del Medioevo, in Paperino e i pirati di Tangheria troviamo un minestrone di epoche diverse: in poche pagine i disegni di Marco Palazzi mescolano paladini e sovrani medievali, castelli fiabeschi dalle sembianze orientali, corti francesi(?) e pirati sei-settecenteschi, in un modo che stona ancora di più messo così a breve distanza dall’ottimo rigore storico mostrato da Sisti in L’Esilio dei Van Coot.

Il nutrito cast concorre inoltre a rendere la trama piuttosto confusa. Tutti i personaggi della serie sono presenti ma alcuni, come Archimede e lo scudiero Ciccio, non riescono a ritagliarsi un ruolo all’interno della storia che giustifichi veramente la loro presenza; le numerose new entry, come il nostromo Salmastro e il capitano dei pirati Pepita, non ricevono invece l’approfondimento che meriterebbero per renderle in qualche modo memorabili.

Anche il numero di pagine risulta troppo basso per la densità di avvenimenti prevista da Carlo Panaro, così che molti passaggi appaiono affrettati se non, addirittura, semplicemente raccontati da una didascalia. È il caso, per esempio, della battaglia navale con i pirati, in cui un gigantesco mostro evocato da Archimede viene misteriosamente sconfitto off screen nella didascalia della vignetta successiva, e dell’immediato e difficilmente giustificabile ravvedimento dei pirati di Tangheria nel finale.

Topolino 3484 risulta un numero piuttosto deludente, soprattutto messo a confronto con il precedente, che mostrava tematiche simili ma con una resa migliore: Il bislacco coacervo faunistico ha mostrato come gli spin-off di una grande saga principale possano funzionare dando un’idea di coerenza, mentre invece con Il rigeneratore soporifero avvertiamo un forte stacco nelle atmosfere; L’Esilio dei Van Coot ha mostrato come anche oggi sia possibile creare storie in costume avvincenti, mentre I pirati di Tangheria non restituisce una rappresentazione chiara di un’epoca senza neanche costruire un vero e proprio Medioevo cavalleresco.

Risulta invece sempre ottima e coinvolgente la continuazione di Minaccia dallo spazio, e questa settimana è molto azzeccata la scelta della storia di produzione straniera. La prossima settimana seguiremo ovviamente ancora le pericolose peregrinazioni del Pianeta Ramingo e avremo un inatteso ritorno: quello delle Cronache degli Antichi Regni.



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Autore dell'articolo: Simone Devoto

Ricercatore in fisica con la passione dei giochi da tavolo e dei fumetti, uso da tempo il Papersera come contatto con altri appassionati della nona arte. Svezzato con il mondo Disney, che rimane il mio principale punto di riferimento, ho presto ampliato i miei orizzonti a diversi universi fumettistici, con un particolare occhio di riguardo per il fumetto franco-belga.