Le serie imperdibili 6 – Nonna Papera e i Racconti Attorno al fuoco: Vol. 2 di 3

29 DIC 2022
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La copertina inedita di Ivan Bigarella omaggia la storia del tamburino.

La collana Le serie imperdibili di Panini Comics continua a riproporre le storie dedicate al ciclo Nonna Papera e i Racconti Attorno al Fuoco ideato da Rodolfo Cimino. Il secondo volume della collana presenta tre racconti, due dei quali sceneggiati da Cimino, affidati alle mani di disegnatori differenti e ai quali, come per il numero precedente, fa seguito una sceneggiatura inedita, oltre ad altri contenuti extra.

Si comincia con La leggenda del lago d’argento (Topolino 1921 del 20 settembre 1992), disegnata da Alessandro Perina e scritta da Nino Russo. Nonostante il cambio di timone alla sceneggiatura, Russo coglie lo spirito originale concepito da Cimino confezionando una trama incentrata su Fiore che Ride, una ragazza appartenente alla tribù degli indiani Pocopan (il cui nome fa ben comprendere la scarsità di risorse che contraddistingue la popolazione), cui Manitù dona il potere di creare ricchezza tramite la propria risata.

Una dote che ben presto attira l’attenzione del perfido proprietario terriero Don Raton che, spinto dall’avidità, invia i propri scagnozzi a rapire la giovane squaw. Pur discostandosi nello stile dalle precedenti storie, il racconto sceneggiato da Russo, l’unico di tutto l’intero ciclo affidato ad un autore diverso da Cimino, sottolinea la morale per cui la cupidigia finisce sempre per far perdere il vero senso della ricchezza. La trama appare molto più lineare rispetto agli altri racconti del ciclo e anche il tenore generale appare più leggero, omettendo di affrontare temi come la crescita, la vecchiaia e l’amore, preferendo improntare il racconto attorno ad un altro argomento, comunque importante, quale quello della ricchezza spirituale. In tutte le sue diversità, la storia si apprezza per la particolare freschezza ed immediatezza e, nonostante ciò, riesce comunque ad affiancarsi degnamente accanto agli altri racconti, regalando un epilogo profondo e significativo.

Il bestiario ciminiano vanta creature di ogni genere.

In La regina delle rocce e il fiore proibito (Topolino 1932 del 6 dicembre 1992), Rodolfo Cimino torna alla sceneggiatura mentre Alessio Coppola cura i disegni di una storia che cambia radicalmente ambientazione, spostandosi nella steppa asiatica, per parlare delle leggende delle tribù nomadi che un tempo abitavano queste lande. Incontriamo popolazioni superstiziose, dedite al sacrificio rituale di una splendida fanciulla, da offrire ogni cinque anni tramite una cerimonia di isolamento su una delle due altissime torri naturali che troneggiano sulla steppa. Solo un guerriero spezzerà il rito.

Omar, il protagonista del racconto, è infatti disposto a sfidare creature di ogni genere per salvare la propria amata Stellina dalle sorti cui, suo malgrado, è stata predestinata. In questo episodio troviamo un ritorno di Cimino alla scrittura, enfatizzato da tutti i temi più cari allo sceneggiatore. L’uso di mezzi di trasporto improbabili, con la mobilitaizone di Paperone e nipoti tramite una bizzarra motocicletta con sidecar dromedario, il tema della crescita e della maturazione dei protagonisti, creature fantastiche, il trionfo dei sentimenti più puri e l’allontanamento dagli affetti.

La dolcezza degli affetti alla prova della cruda guerra.

Un tema quest’ultimo davvero molto sentito dall’autore, a causa della sua personale separazione dalla madre in tenera età, come raccontato da Giorgio Cavazzano nella prefazione al primo volume della serie, cui è interamente dedicato il terzo episodio della raccolta, Il tamburino e i 3 soldi del destino (Topolino 1943 del 21 febbraio 1943), affidata alle matite del Maestro veneziano. Al di là dell’apporto artistico offerto da Cavazzano, di per sé già enorme garanzia di riuscita da un punto di vista estetico, ci troviamo dinanzi ad una delle storie meglio riuscite dell’intero ciclo, nella quale Cimino affronta senza alcun timore il tema della guerra d’indipendenza americana. Ne vediamo gli orrori attraverso gli occhi di Tom, giovanissimo tamburino di reggimento che, per difendere il proprio Paese, si separa giovanissimo dalla propria madre.

Azione bellica in primo piano.

Cimino riesce ad intavolare una splendida e commovente storia di crescita e di lotta per ritrovare i propri affetti in cui, senza alcuna forzatura, miti e leggende indiane si inseriscono nella trama, riuscendo ad alleggerire tematiche decisamente esplicite come la morte, la povertà e la desolazione che ci vengono mostrate senza alcun filtro.

Le storie raccolte in questo secondo volume, per puro caso, si pongono in maniera crescente all’occhio del lettore. Complice anche l’affidamento delle matite a tre autori differenti, si assiste ad un maggior sviluppo dei contenuti e dei disegni man mano che si procede con la lettura. La leggenda del lago d’argento può apparire come il più semplice dei tre racconti, ma sicuramente racchiude una splendida morale oltre che alcune scene di forte impatto visivo. Il tratto di Perina, per quanto differente da quello degli altri due autori, riesce comunque a catturare la malvagità e avidità degli antagonisti e, all’interno della trama, trova spazio, in maniera non del tutto coerente con il tono della serie, una citazione della vecchia commedia italiana.

La regina delle rocce e il fiore proibito è una storia ciminiana alla massima potenza, in cui trovano spazio avventura ed epicità, e le cui tematiche possono in parte portare alla memoria il ricorrente argomento del sacrifico per il proprio popolo tanto caro a Reginella. Il tratto di Coppola, più morbido rispetto a quello di Perina, enfatizza molto i risvolti romantici della trama senza rinunciare al dinamismo e alla grande espressività dei personaggi.

Il tamburino e i 3 soldi del destino è un racconto maturo e commovente, nel quale l’autore ha riversato una delle esperienze più traumatiche della propria infanzia, riuscendo a ricontestualizzarla. Lo stesso Giorgio Cavazzano, durante l’intervista fattagli in occasione di Lucca Comics & Games 2022, ha ricordato quanto sia stato difficile disegnare una determinata vignetta, peraltro raccontatagli al telefono da un commosso Cimino.

Una vignetta muta che dice più di mille parole.

Venendo alla resa generale del volume in questione, già con il precedente si era riscontrata qualche piccola “imperfezione” o “licenza” rispetto alle opere originarie che ne aveva minato il punteggio pieno. E’ un vero rammarico dover sottolineare di nuovo qualche piccola perplessità visto che, nella terza storia, le pellicce di due personaggi hanno assunto una colorazione differente dalla versione originale (peraltro del tutto posticcia, visto che sono state usate tinte accese e scelte cromatiche che in alcun modo possono appartenere al regno animale).

Una decisione, personalmente non condivisa, che si presume nasca dall’esigenza di tutela dei diritti degli animali (e di evitare di incorrere nelle ire delle associazioni animaliste), che si sarebbe potuta superare inserendo un preambolo al volume per dare atto di come certe tematiche siano state mantenute inalterate nonostante oggigiorno possano apparire inopportune o irrispettose verso alcune categorie di soggetti sensibili. Una scelta che peraltro Panini sta già percorrendo da diverso tempo, ma che evidentemente non ha voluto o potuto adottare in quest’occasione. Un vero peccato perché, secondo il personale parere di chi scrive, è impossibile pensare ai nativi americani e al loro modo di vivere nella natura e in armonia con essa senza includere la caccia nella cultura di queste popolazioni. La modifica in questione, per quanto minima, toglie autenticità all’opera.

Un’esplosiva vignetta di Perina.

Tenuto conto di quest’ulteriore “alterazione” dei contenuti originali, anche il secondo volume della raccolta non riesce a raggiungere il punteggio pieno assestandosi persino al di sotto del predecessore. Il dispiacere è notevole visto che, come per la precedente uscita, gli extra proposti sono interessanti. La prefazione di Alessandro Sisti, per quanto breve, racconta il punto di vista di un altro autore sulla figura di Cimino. Interessante anche la sceneggiatura del racconto inedito, anche se un po’ meno immediata rispetto a quella proposta nel volume precedente. Apprezzabilissimo infine il “Manuale di Ciminiologia Avanzata” curato da Fabio Michelini, nel quale vengono spiegati i tratti caratteristici della scrittura di questo incredibile autore.

In definitiva, un volume che finisce col collocarsi ad una valutazione leggermente al di sotto del predecessore a causa di scelte di riadattamento dei contenuti delle storie non del tutto condivisibili. Ciò non toglie che, visti i contenuti extra e vista anche la difficoltà che si ha oggi nel reperire le edizioni originali o le prime raccolte uscite, l’acquisto di questa collana continua a rappresentare un buon compromesso per chi intende recuperare le storie di questo importante ciclo del fumetto Disney italiano.

Editore: Panini Comics – Autori: Rodolfo Cimino, Nino Russo, Alessandro Perina, Alessio Coppola, Giorgio Cavazzano – Uscita: 24/11/2022 – Pagine: 176 – Formato: Cartonato 18×24 – Prezzo: € 11,50 – ISBN 9 772283 857008

Autore dell'articolo: Alessandro Mercatelli

Ho iniziato a “guardare le figure” dalle pagine di Topolino quando non sapevo ancora leggere. Le vignette di Scarpa, Carpi, Cavazzano e De Vita accompagnano la mia vita da sempre e mi hanno portato ad affrontare la lettura del fumetto sotto molteplici punti di vista. Amo alla follia la nona arte e adoro analizzarla in tutte le sue sfaccettature. Questa passione mi ha permesso di diventare giornalista e di collaborare con svariate emittenti e testate: dopo diversi anni passati a scrivere per alcuni quotidiani locali, da 11 anni scrivo su Leganerd, e da 25 faccio lo speaker radiofonico. Sono sempre pronto a mettermi in gioco per cercare di analizzare, condividere e confrontare le mie idee riguardo il meraviglioso mondo Disney e tutto il panorama di artisti che vi ruota attorno. Il mio sogno? Una casetta in Via dei Platani e una bella amaca in giardino!