Il Club dei Supereroi 9

03 GEN 2023
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Il numero del Club dei Supereroi di novembre 2022 si caratterizza per una valida selezione, proponendo questa volta due fil rouge di storie: quelle che hanno come tema il Natale (e non poteva essere diversamente, visto il periodo di copertura di questo numero) e una mini-celebrazione della più fedele alleata di Paperino e di Paperinik, ovvero la 313. Anche in questo caso, tra inedite e storie che meritano davvero una lettura, abbiamo un numero di buona qualità.

Come sempre, è la copertina (disegnata da Donald Soffritti) il biglietto da visita più bello, questa volta con una potente prospettiva frontale di Super Pippo in volo nella posa classica e plastica di Superman, del quale è parodia.

Come negli altri numeri, viene riproposta in apertura l’ultima delle storie italiane su Super Pippo uscite prima del suo ritorno in pianta stabile dal 1998, questa volta con una storia interamente scritta e disegnata da artisti italiani. Super Pippo e il Natale salvato (Russo/Asteriti) si contraddistingue nella sua “italianità” anche per l’oggetto dei desideri e delle angherie dei villains di turno, ovvero il panettone.

Una storia che, però, prova a tenere la tensione della classica storia thriller e di azione, ma che si risolve molto spesso in una accozzaglia di gag, dove a farne le spese alla fine sono i due delinquenti, mossi a compiere le loro malefatte da un motivo alquanto bizzarro. Asteriti ai disegni mostra i muscoli e prova a colmare le lacune della trama, ma si contraddistingue anche per un tratto grafico d’impatto, soprattutto nell’ultima tavola.

La particolarità di questo numero sta anche nella riproposizione di alcune one page tratte da Topolino. Christmas Stories – L’uomo in rosso (Perina) e Imprevisti Festivi – Il sostituto (Panaro/Frare) sono, però, due innocue tavole con gag riuscite a metà rispetto a quelle del MEGAzine. Belli soprattutto i disegni della seconda delle due tavole.

I panettoni sono buoni, ma costano milioni (di dollari)

No, non è l’ennesima trovata di José, pardon Bat Carioca in salsa dickensiana. Bat Carioca e lo spirito natalizio (Faria Jr./Podavin) è anche peggio: una storia che cerca proprio di partire da una metonimia, ovvero “la scomparsa dello spirito natalizio” denunciata alla polizia, per mostrare che davvero è accaduta, ma che degenera nel finale, come solo le storie di questo tipo sanno fare. Occasionalmente presente anche Archimede, la storia si risolve solo con una fortuita trovata. Davvero dimenticabile.

Faraci e Artibani (con i disegni di Deiana e Vian) firmano tre tavole tratte da Disney MEGAzine. Le ultime due sono da considerarsi addirittura in continuazione, non solo per via del titolo (Super Pippo – La rapina 1 e 2). Tavole comunque graziose, ma con un umorismo molto innocuo, a tratti svogliato.

La selezione entra nel vivo con le storie che hanno come tema la 313.

E la prima di queste storie sembra voler focalizzarsi sull’auto quale mezzo imprescindibile per Paperino per muoversi indipendentemente o per agire immedesimato nelle sue identità segrete o alternative.

Paperino e l’identità meccanica (Sisti/Cavazzano) è un interessante esperimento, che prova a rendere giustizia al mezzo di locomozione, e lo fa addirittura cercando di mettere nella stessa storia due delle identità segrete di Paperino, quale agente della P.I.A. e Paperinik. Ma è anche una storia dove l’apparenza inganna, e il finale chiarisce che non ci sono trucchi magici o meccanismi che prendono vita, ma solo coincidenze. Una buona storia di Sisti, che mette ancora una volta al centro l’adagio “un papero, un universo” e che gioca molto sugli intrecci. I disegni di Cavazzano sempre magistrali.

Ancor più interessante è la storia successiva, Paperino in… Una super notte per la 313 (Pihl/Bernardo), dove anche l’idea di inserire scene mute e di puro dinamismo esalta la mini-trama e rende i disegni di questa storia addirittura simili nelle movenze a film di animazione classici (da notare, soprattutto, i fanali della 313 che prendono vita tra la quinta e la tredicesima tavola). Una pura esaltazione del disegno e una perfetta sincronia tra sceneggiatura e lo stesso.

Ecco perché i motori sono gioie e dolori

La sezione delle inedite si presenta focalizzata variamente su diversi personaggi, a cominciare da Super Pippo e la super eredità (Jensen/Andersen), storia che vagamente ricorda quella di PKNA#5 – Ritratto dell’eroe da giovane: alcuni ragazzini provenienti dal futuro vanno a far visita a Super Pippo, e gli riferiscono di aver creato un fan club in suo onore un migliaio di anni dopo.

Recatosi nel futuro, non solo scoprirà di essere talmente popolare da influenzare i suoi fans ad avere superpoteri, ma addirittura sconfiggerà una reale minaccia che rischierà di cancellarlo nel passato. Storia con una trama molto semplice e fin troppo scontata, ma che non annoia completamente. Al contrario, i disegni risultano avere uno stile estremamente semplice e minimalista, senza alcun guizzo.

A seguire, vengono proposte altre tre tavole autoconclusive delle avventure olandesi di PK, tutte a cura di Bas Schuddeboom per i disegni di José Antonio González. Tavole che, come già accaduto negli albi precedenti del Club dei Supereroi, assumono solo la fisionomia grafica di PK, ma che non hanno molto a che vedere con la serie omonima italiana.

Anche il tipo di umorismo non sembra particolarmente eccelso, benché sia comunque indice di un certo interesse per la caratterizzazione in chiave sci-fi del Diabolico Vendicatore. I disegni, invece, risultano essere troppo poco elaborati, molto più simili a quelle delle storie di Paperinik che non di PK.

A chiudere questa selezione, la seconda parte della seconda storia del ritorno di Darkwing Duck, Crisis on Infinite Darkwings. Protagonista in questo episodio (quanto meno in negativo), è proprio Negaduck, che ora decide di agire differentemente rispetto a quanto già aveva fatto in precedenza con Amelia.

Con una situazione simile è meglio ribadirlo

Darkwing, per conto suo, capirà che la minaccia è troppo grande e deve essere affrontata con un approccio diverso. La storia ora comincia a prendere la piega risolutiva, dopo una parte introduttiva che ben figurava la crisi esistenziale e di identità, tema più volte presente anche negli universi dei comics americani e che sempre ha riscosso buon successo. I disegni ora sono estremamente chiari e intriganti, d’impatto in alcune circostanze e comico in altre. Un altro buon motivo per leggere finalmente simili storie anche qui in Italia.

In definitiva, l’albo mantiene la sua identità consolidata di recente, dove troviamo, accanto a storie meno interessanti, alcune chicche meritevoli di lettura o di essere assaggiate con gli occhi. Il lavoro di selezione, quindi, procede bene e speriamo che possa portare sempre novità interessanti, soprattutto sul piano delle storie inedite.

Sicuramente, il punto di forza maggiore è la varietà con cui si è sempre caratterizzata: non solo vi sono differenti personaggi a garantire una varietà di situazioni, ma anche il tipo di storie proposte e il target di riferimento permettono all’albo di essere esplorato a fondo. Ciò, pertanto, è un segnale che la metodologia antologica qui proposta sa tenere conto delle differenti “anime” dei lettori Disney.

Autore dell'articolo: Luigi Sammartino

Giurista, accademico e nerd, sono un Pker dormiente della prima ora, ridestatosi assieme alla mia passione per il fumetto Disney. Anche se l'ultimo arrivato, mi piace avere comunque un piglio analitico sui prodotti della nona arte. Sperimentatore perenne, sono sempre disponibile a parlare di tutto.