Le Grandi Saghe 13 – Alla ricerca della pietra zodiacale 1

30 DIC 2022
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Bella copertina inedita di Alessandro Perina dedicata al primo episodio.

Nel 1994 il saggista italiano Franco Moretti introdusse il concetto di ‘Opera Mondo’, con l’obiettivo di dare una definizione a opere letterarie che, per la loro natura vasta ed enciclopedica, sono praticamente impossibili da incasellare in un solo genere letterario. Si tratta spesso di romanzi che coprono interi aspetti sociali, storici o linguistici della propria epoca, generando una infinita serie di percorsi e di studi.

Pur in un diverso contesto, lo stesso concetto si potrebbe applicare anche Alla ricerca della pietra zodiacale, colossale storia in dodici puntate scritta da Bruno Sarda e disegnata da Massimo De Vita e Franco Valussi. Cerchiamo di vedere perchè.

Nel 1980 si insedia il nuovo direttore del settimanale Topolino, Gaudenzio Capelli che, per stimolare le vendite, chiede agli autori di fornire nuove idee per personaggi, storie lunghe e situazioni inedite. Ad esempio, lo sceneggiatore Carlo Chendi inventa il papero alieno Ok Quack e il detective pasticcione Umperio Bogarto, mentre Guido Scala propone il marinaio Acciuga e Giulio Chierchini il papero alieno Little Gum. L’obiettivo di coinvolgere sempre più nuovi lettori viene perseguito anche con la proposta di lunghe saghe, come quella della Spada di Ghiaccio ad opera di Massimo De Vita (storie di punta per i numeri natalizi del 1982, 1983 e 1984) oppure le lunghe parodie dedicate a Marco Polo (Topolino n. 1409 – 1412 del novembre e dicembre 1982) e a Via col Vento (Topolino n. 1396 – 1400 dell’agosto e settembre 1982).

Tutti insieme appasionatamente.

In questo contesto si inserisce lo sceneggiatore torinese Bruno Sarda, in forza al settimanale fin dal 1986, inventore del personaggio di Indiana Pipps. Propone alla redazione un soggetto davvero ambizioso: dodici puntate in cui i protagonisti, sia di Paperopoli che di Topolinia, sono coinvolti in una complessa caccia al tesoro ai quattro angoli del globo (e non solo, spazio incluso). Si tratta proprio di ‘Alla ricerca della pietra zodiacale’, che verrà infine pubblicata dal n. 1780 del 7 gennaio 1990 al n. 1791 del 25 mazo 1990. Fin dalla prima tavola, in cui compare il cartiglio ‘Walt Disney Presenta La piu Lunga Storia Apparsa Finora’ – un’introduzione degna di una pellicola cinematografica – il lettore viene catapultato in un’esperienza nuova, del tutto inedita fino ad allora.

Sarda sviluppa la trama a partire dalla conclusione di una classica storia con la macchina del tempo. Il ciclo, ideato in contemporanea dagli sceneggiatori Giorgio Pezzin e Bruno Concina nel 1985, vede di volta in volta Topolino e Pippo viaggiare nel tempo per risolvere alcuni enigma del passato proposti dal professor Zapotec e dallo scienziato Marlin. Nel primo capitolo della storia i nostri due eroi incappano in una misteriosa riunione in cui la pietra zodiacale – un mistico oggetto capace di rivelare il futuro – viene divisa tra i dodici seguaci del professor Zodiacus. A questo punto, parte una complessa ricerca che vede coinvolti anche Paperone e nipoti, venuti a conoscenza del manufatto grazie ad una lettera trovata per caso nella biblioteca del deposito.

Amelia contro Topolino!

La ricerca si snoda tra diverse vicende e capiamo perchè la pietra zodiacale sia effettivamente un’opera mondo. Sarda usa per ognuno dei dodici capitoli un soggetto classico del fumetto disneyano, utilizzando i dodici segni dell’oroscopo come filo conduttore di tutte le vicende. Abbiamo già detto della macchina del tempo e, nelle 347 tavole della storia, troviamo altro ancora: la caccia al tesoro in luoghi esotici, la storia di fantasmi condita con l’avarizia di Paperone, l’intrigo nello spazio, la sfida tra la fortuna di Gastone e la sfortuna di Paperino, il giallo al mare con Minni, la caccia alla Numero Uno da parte di Amelia, la lotta tra Paperinik e un supercriminale, i bis bis di Pippo in una storia in costume, la vacanza in campagna da Nonna Papera, il thriller parigino e il giallo al circo.

Sono tutti e dodici classici soggetti perfettamente declinabili in infiniti altri modi, cambiando la cornice e tenendo fermi i paletti narrativi principali. In questo senso, Sarda presenta un microcosmo ben coordinato e completo di quella che è una sceneggiatura disneyana, appunto un’opera mondo, come dicevamo all’inizio.

Crossover antichi… Storia e gloria della dinastia dei paperi (Guido Martina, Giovan Battisca Carpi e Romano Scarpa).

Ad affiancare Sarda in questa complessa avventura ci sono Massimo De Vita e Franco Valussi. Il primo è figlio d’arte del disegnatore, anche su personaggi disney, Pier Lorenzo, e che, come autore completo, aveva firmato il grande successo del ciclo fantasy della Spada di Ghiaccio, oltre ad aver sviluppato graficamente il personaggio di Indiana Pipps collaborando con Sarda. Il suo tratto si è pienamente sviluppato negli anni 70 con numerossissime storie di Paperinik sceneggiate da Guido Martina, e poi negli anni 80 con i topi con il suddetto ciclo fantasy e parecchie storie della macchina del tempo. Negli anni 90 costruirà un sodalizio con lo sceneggiatore Giorgio Pezzin, con cui realizzeranno insieme il ciclo fantascientifico dei Signori della Galassia, il romanzo storico di C’era una volta… in America e l’avvincente serie di avventure in bilico tra mistero e realta delle Tops Stories (che potete trovare nei primi quattro numeri della collana Panini Le Serie Imperdibili).

La redazione di Topolino avrebbe voluto assegnare la storia ad un unico autore ma, vista la mole di tavole da produrre, affidò quattro episodi (in particolare, il settimo, il nono, il decimo e l’undicesimo) all’autore triestino Franco Valussi, ovvero quello con il tratto più simile a quello di De Vita: in effetti vi è un’impostazione dei personaggi simile. Il disegnatore illustra anche due parodie sceneggiate da Sarda, ovvero I Promessi Topi (Topolino n. 1769 – 1771 dell’ottobre e novembre 1989) e Il Pendolo di Ekol (Topolino n. 1842 del 17 marzo 1991), oltre a due complesse avventure fantasy come lo Scettro del Tempo (Topolino n. 1934 – 1937 del dicembre 1992 e gennaio 1193) sempre su testi di Sarda, e il Signore del Padello (Topolino n. 2081 – 2082 dell’ottobre 1995) sceneggiata da Pezzin. Nel settembre del 1995 si trasferisce a Hong Kong per lavorare nella divisione merchandising della Disney, stesso incarico che coprirà successivamente anche a Londra.

… e moderni crossover. Minaccia dallo spazio di Francesco Vacca e Casty (2022).

Il progetto originale di Sarda per la pietra zodiacale prevedeva di realizzare un gadget da allegare al settimanale in contemporanea agli episodi, ovvero i dodici ciondoli, ciascuno con il segno zodiacale, che avrebbero composto la pietra del titolo. Un modo perfetto per coinvolgere ancora di più i lettori, in maniera simile ai francobolli che tintinnano dell’operazione quack legati al lungo ciclo del Totem Decapitato (Topolino n. 906 – 916 dell’aprile e giugno 1973), ma soprattutto alle monete degli antenati di Storia e Gloria della Dinastia dei Paperi (Topolino n. 749 – 756 dell’aprile e maggio 1970). Sarda ricordava con piacere quelle iniziative capaci di unire l’aspetto promozionale a quello squisitamente narrativo.

Infine, vale la pena sottolineare il record della pietra zodiacale. Come la prima tavola recita, si tratta effettivamente della più lunga storia disneyana mai realizzata. Le sue 347 tavole, ancora oggi, ne fanno la storia italiana più lunga. Seguono le 250 tavole di Paperolimpiadi (Topolino n. 1705 – 1712 di luglio e settembre 1988) scritta e disegnata da Romano Scarpa. Tra le storie lunghe, non possiamo non citare Silvia Ziche che, con la Papernovela (181 tavole in 24 puntate su Topolino n. 2115 – 2138 di giugno e novembre 1996), Topokolossal (200 tavole in 16 puntate su Topolino n. 2171 – 2186 di luglio e ottobre 1997) e Il Grande Splash (185 tavole in 14 puntate su Topolino n. 2253 – 2267 di febbraio e maggio 1999), ha realizzato un trittico di lunghe storie, aiutata anche dall’alto numero di puntate di breve foliazione. E non possiamo non considerare il recente e complesso crossover noto come Minaccia dallo Spazio, scritto da Francesco Vacca e disegnato da vari autori, tra cui Casty.

Immagine promozionale per il terzo e ultimo volume dedicato alla pietra. Si noti l’aggiornamento relativo all’uscita bisettimanale.

Se ci spostiamo nel mercato straniero, invece, le storie a episodi sono molto poche, e spesso presentate come saghe composte da episodi autoconclusivi collegati tra loro in maniera più o meno stretta. A fare eccezione è la monumentale Saga di Paperon de Paperoni, realizzata da Don Rosa. Le sue 212 tavole all’apparenza sembrano poca cosa se confrontate con le storie italiane fin qui viste, ma se consideriamo il loro formato a quattro strisce per pagina, il numero lievititerebbe fino a 282 tavole contate nel formato italiano da tre strisce per pagina. Discorso simile per Dragon Lords di Byron Erickson e Giorgio Cavazzano: 164 tavole in formato americano, equivalenti a 218 tavole.

Infine, degni di nota gli articoli di supporto alla storia. Nel primo volume, abbiamo ben venti pagine dedicate alla storia in generale, allo sceneggiatore, alle varie ristampe – italiane e straniere – con dovizia di copertine, a come paperi e topi abbiano vissuto insieme in passato, e al tema del futuro e degli oroscopi. Giorgio Di Vita, illustratore e scrittore anche su storie disney, realizza articoli che, in parte, soffrono il dover riempire uno spazio considerevole e che, inevitabilmente, divagano. Ottimo comunque l’apparato iconografico, in linea con le eccellenti prove dei precedenti numeri della collana.

Autore dell'articolo: Amedeo Badini

Il fumetto è sempre stato una mia grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico mi ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il mio primo campo, ma non disdegno sortite e passeggiate in territori vicini. Per il Papersera ho scritto più di 100 recensioni, oltre ad aver curato una parte degli articoli sulle testate disney del passato. Inoltre, ho realizzato il Don Rosa Compendium, un'analisi dettagliata di tutte le storie del grande autore del Kentucky. Scrivo di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per la Tana del Sollazzo.