Topolino 3507

15 FEB 2023
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Topolino 3507

Topolino, negli ultimi anni, ci ha abituato a veder tornare tra le pagine del settimanale saghe e personaggi che credevamo dimenticati: Reginella, Le Tops Stories, I mercoledì di Pippo, Paperino il paladino sono tutti riapparsi a sorpresa, chi con maggiore e chi con minore successo. A volte, come per Reginella, si trattava della semplice volontà di dare una chiusura a una saga lasciata aperta; altre volte, pensiamo alle Tops Stories, si è trattato di un rilancio vero e proprio.

Questa settimana tocca a Ok Quack, il papero alieno bloccato a Paperopoli ormai da quarant’anni, quando in Paperino e il turista spaziale ha perso tra le monete del deposito la sua astronave miniaturizzata. In questo caso la volontà di Francesco Artibani è quella di dare una conclusione alla saga e far tornare a casa l’alieno in esilio, con un soggetto che scopriamo essere stato già discusso con il papà del personaggio, Carlo Chendi, la cui scomparsa avvenuta nel 2021 rende questa storia ancora più speciale.

In Ok Quack e l’eterno ritorno facciamo conoscenza con Tsk Tsk Quack, sorella del protagonista, che giunge sulla Terra per recuperare il “disperso”, da troppo tempo assente dal natio pianeta Duck. Veniamo a scoprire che la società di Duck è tanto tecnologicamente avanzata quanto rigida: ognuno ha un ruolo assegnatogli e precisi doveri da assolvere, da cui Ok Quack, spirito libero per natura, è sfuggito bighellonando per anni nell’universo. Ma ormai la vacanza è finita: Tsk Tsk Quack si occuperà di ritrovare il disco volante del fratello grazie alle avanzate tecnologie del loro pianeta, mentre a Ok Quack resteranno solo quarantott’ore per sbrigare le sue ultime faccende sulla Terra.

Inizia così una caccia al souvenir perfetto, che porta l’alieno sognatore ai quattro angoli del globo per ottenere, con l’aiuto di Paperino, il profumo di un fiore tropicale, il suono del canto delle balene, l’impronta di un leone. È proprio quando la raccolta di ricordi è perfetta (o quasi, a causa di qualche pasticcio finale…) che Tsk Tsk Quack torna con la sconvolgente verità sull’astronave del fratello. Scopriamo infatti che Ok Quack aveva ritrovato la sua astronave da tempo, decidendo tuttavia di nasconderla per poter rimandare il ritorno, ormai affezionatosi alla sua nuova casa.

La storia si conclude con alcune poetiche pagine in cui Ok Quack dice addio alla Terra e ai suoi amici, incluso il commovente abbraccio a un passante in rappresentanza di tutti i paperopolesi, che noi riconosciamo non essere effettivamente originario del Calisota.

Abbracciando un vecchio amico

L’impresa era tutto fuorché semplice, ma Artibani si destreggia con rara maestria, riuscendo far emozionare e divertire con una storia intrinsecamente malinconica nella quale Ok Quack (almeno apparentemente) dice di fatto addio anche ai lettori. La citazione a Chendi è perfetta e non si limita al cameo ma tocca anche alla sceneggiatura, che in parte cerca di riprendere lo stile dell’autore rapallese. Ottimi anche i disegni di Giuseppe Facciotto, che ci regalano un Ok Quack particolarmente dinamico.

Nell’intervista inserita nel volume al termine della storia, Artibani tiene aperta la possibilità che questa non sia l’ultima volta che sentiamo parlare del papero alieno, visto che “nei fumetti la parola ‘fine’ è fortunatamente spesso provvisoria”. Da un lato saremmo curiosi di vedere lo sceneggiatore di nuovo alle prese con il personaggio, ma dobbiamo anche ammettere che difficilmente si riuscirebbe a scrivere un epilogo migliore di Ok Quack e l’eterno ritorno. Quest’ultima forse uscirebbe addirittura indebolita da un eventuale prossimo rilancio del personaggio, visto che trae parte della sua forza proprio nell’essere una conclusione.

A seguire troviamo il primo episodio di Topolino e il ragazzo venuto dal freddo, storia di Alessio Coppola che si cimenta con un racconto giallo nelle vesti di autore completo. Per la natura stessa di una storia investigativa, è difficile esprimere un giudizio prima della sua conclusione, ma sorgono al momento un po’ di perplessità sulla trama che, speriamo, verranno risolte nella sua continuazione.

Memorie dal passato

Alcuni passaggi sembrano infatti un po’ forzati e inutilmente convoluti: particolarmente barocca è, per esempio, la strategia utilizzata dal giovane Sonny per entrare in contatto con Topolino ed è forse un po’ troppo creativo il modo in cui viene perso un numero di telefono potenzialmente utile per le indagini. Interessante invece la scelta di introdurre un nuovo amico di infanzia di Topolino dando un contesto al personaggio con svariati flashback. Aspettiamo dunque la conclusione nel prossimo numero, auspicando che tutto si concluda in maniera pienamente soddisfacente.

La parte centrale del numero è costituita da brevi storie riempitive che, purtroppo, non riescono a cogliere nel segno. Paperina ha una storia travagliata in termini di gradimento del pubblico, a causa di una sua tipica caratterizzazione come fidanzata superficiale e volubile, contraltare di un esuberante e iroso Paperino che sembra trovare ultimamente poco spazio sul settimanale.

Giorgio Fontana, negli ultimi due episodi di Love Quack, cerca con difficoltà la quadra per una lettura alternativa del rapporto tra i due innamorati presentando però una versione annacquata della gelosia e della superficialità che caratterizzava il papero nel passato, non abbastanza forte per fare satira ma abbastanza per alienare la simpatia del lettore.

Geloso di un botolo

Con La Banda Bassotti e il difettoso regalo Davide Aicardi usa il pretesto di un regalo per Nonno Bassotto per sceneggiare una serie di piccole gag che coinvolgono i suoi nipoti nel tentare una serie di furti con scarso successo. La storia si rende così complice della continua perdita di credibilità di questi villain: dopo averli visti fallire a rubare una vecchia bicicletta, è veramente difficile considerare i Bassotti come una seria minaccia per il deposito del papero più ricco del mondo.

Conclude il numero Tutta colpa di uno zero, una nuova storia del ciclo Time Machine (Mis)Adventures. Lo schema di queste storie è ormai noto: i personaggi di turno viaggiano indietro nel tempo per poter migliorare un certo status, ma modificano inavvertitamente qualcosa nel passato e il racconto riparte cercando una soluzione alle tragicomiche conseguenze sul mutato presente. L’idea è di per sé buona, ma inizia a mostrare i suoi limiti nella ripetitività, in particolare in un caso come quello di questa settimana in cui risulta più debole la descrizione delle conseguenze.

L’effetto di non aver fatto entrare Fibonacci in contatto con il numero zero non è infatti, come potrebbe venire più logico pensare, un presente in cui si usa ancora una notazione con i numeri romani o un altro sistema alternativo all’assai più comodo ed efficiente sistema arabo (con la sola assenza dei numeri negativi), ma un mondo in cui, letteralmente, i numeri vanno da 1 a 9 poi ripetendosi all’infinito. Una scelta che non solo risulta poco coerente, ma finisce per far passare il messaggio sbagliato su quale sia stato il reale (e importantissmo) impatto dello zero nella matematica.

Sicuri funzioni così?

Da segnalare all’interno del numero alcuni ciak con coprotagonista Gianduck Gazzosa, paperizzazione di Gianluca Gazzoli. Queste brevi gag di una pagina non risultano particolarmente interessanti, ma sono senza dubbio il modo migliore per gestire la presenza di VIP su Topolino: una soluzione discreta e poco invasiva che non scontenta i fan della celebrità né quelli della testata.

La qualità complessiva di Topolino 3507 non spicca molto, essendo di fatto principalmente composto di riempitive non particolarmente riuscite. Tuttavia, la sola storia di apertura è sufficiente per suggerire l’acquisto: è, allo stesso tempo, un delicato omaggio alla storia originale e ai suoi autori e un racconto perfettamente godibile a sé, mostrando la formula ideale per andare a ripescare (e concludere) una saga del passato.



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Autore dell'articolo: Simone Devoto

Ricercatore in fisica con la passione dei giochi da tavolo e dei fumetti, uso da tempo il Papersera come contatto con altri appassionati della nona arte. Svezzato con il mondo Disney, che rimane il mio principale punto di riferimento, ho presto ampliato i miei orizzonti a diversi universi fumettistici, con un particolare occhio di riguardo per il fumetto franco-belga.