Gli anni d’oro di Topolino 4

12 APR 2010
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Dopo il meraviglioso volume della settimana scorsa, diventa difficile commentare il quarto numero di questa collana: paragonarlo col suo precedessore lo vedrebbe sicuramente penalizzato, valutarlo indipendentemente dal resto della collana lo vedrebbe comunque titolare delle consuete cinque stelle non fosse per il fatto che ci vengono presentate ben quattro storie. Mi affido quindi al mio gusto personale e alle sensazioni delle storie contenute nel volume per cercare di darvi qualche indicazione di massima.
La prima delle quattro storie presenta uno dei primi segni di “destabilizzazione” del Topolino “eroico” degli anni Trenta, dove il suo ottimismo, il suo volter aiutare il prossimo si devono scontrare con un mondo molto più simile al reale che a quello dei fumetti, con politici corrotti, poveri diffidenti e buone azioni che non riescono ad arrivare a buon fine: Mickey inizia a crescere!
Topolino e il selvaggio Giovedì, invece, non è mai stata tra le mie preferite: una comica dalle gag spesso scontate e con un comprimario (Giovedì) tra i più antipatici che io possa ricordare… La risollevano il divertente finale con Pippo e la considerazione che Topolino inizia ad agire da “spalla” intorno al vero catalizzatore degli eventi, l'”alienno sociale”, rappresentato dal suo scomodo ospite, ma ci sarà occasione di tornare su questo argomento nelle prossime uscite.
In “Topolino e la barriera invisibile” l’opera di “decostruzione” del mito continua: il west eroico delle storie precedenti (non ancora pubblicate in questa collana) viene messo alla berlina, il “Bar-None Ranch” è una sorta di il prototipo dei moderni villaggi turistici tutto-compreso, dove si radunano vecchie zitelle per vivere l’emozione di un rapimento nello stile del selvaggio west…
Chiude il volume “Topolino e i topi d’albergo”, avventura dal ritmo un po’ troppo discontinuo per arrivare ai livelli delle storie più classiche, basti pensare alle diverse dinamiche dello scontro tra Topolino e i fantasmi che avviene in questa storia e quello della “classica” (questa si!) “Topolino nella casa dei fantasmi “.
Assolutamente degni di menzione gli articoli a corredo del volume, dedicati a due grandi co-autori della grande saga topolinesca: Merril De Maris e Bill Wright, senza dimenticare l’elenco delle copertine dei “Big Little Books”.

Autore dell'articolo: Paolo Castagno

Sono appassionato lettore e collezionista di fumetti Disney sin da quando ho imparato a... guardare le figure. Il Papersera - sia il sito sia l'associazione - sono per me motivo d'orgoglio!