Disney Anni d’Oro 13

01 MAR 2011
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Che dire di questo numero degli Anni d’Oro? Sicuramente non ha suscitato particolare interesse, e che presenta cose decisamente sballate che cozzano con l’impostazione filologica della testata. Partiamo dalla solita intervista orrenda e inutile, che ruba ben 6 tavole, e all’agghiacciante versione della Nipote. Ho sempre amato le edizioni editorialmente modificate delle grandi parodie (ma li c’era un senso: formato di prestigio, cartonatura, pagine grandi). Qui invece hanno preso l’edizione del corriere, una rimontatura di una versione gia rimontata. Enormi spazi bianchi tra le vignette e robe tutte sballate. Mah, mi chiedo perche pubblicare questo scempio.
Anche perche il resto dello spazio è usato benino: la storia del treno di Rota riprende bene un argomento già trattato su Fallberg nel numero 9 (anche se non è un argomento così interessante, citato comunque sul numero dei Grandi Classici ora in edicola). E il “Cavatappi” di Scarpa è una storia carina. Il tutto pero è (non) collegato dall’articolo iniziale, che poteva tranquillamente essere scorciato.
Allo stesso modo quello per il bel Botto Siderale, by Cimino/Cavazzano, in cui si vede che hanno riempito l’articolo di immagini. Bella la storia sul Mago Carigù, che vede invece un articolo insignificante e che poteva essere un po’ piu polposo.
C’e di nuovo lo Spot della Settimana, che tanto serve giusto a riempire gli spazi. Si potrebbero pubblicare 5 alla volta con un articoluzzo per spiegare pubblicità del passato.
Infine Saetta e Robin Hood: a me personalmente non dispiacciono, anche se l’articolo era di nuovo un po’ ozioso. Storia carina, Hubbard è bravo.
In questo marasma di articoli (ben 20 pagine, decisamente troppo dilatate), si perde un po’ forse la vera chicca del numero, ovvero i rari albi promozionali di Carpi, davvero interessanti. E buona la copertina di Cavazzano. Ora, è un buon numero? Teoricamente si, ma presenta delle macchie indelebili che non si possono cancellare. Una volta che Anni d’oro la pianterà di fare inutili interviste e dimenticherà le sviste sulle pagine della seconda puntata (vedi gli iceberg del numero scorso) o questa strana edizione della Nipote, potra diventare una testata, non di rarità, ma almeno di storie adeguatamente presentate e felicemente appaganti.

Autore dell'articolo: Amedeo Badini

Il fumetto è sempre stato una mia grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico mi ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il mio primo campo, ma non disdegno sortite e passeggiate in territori vicini. Per il Papersera ho scritto più di 100 recensioni, oltre ad aver curato una parte degli articoli sulle testate disney del passato. Inoltre, ho realizzato il Don Rosa Compendium, un'analisi dettagliata di tutte le storie del grande autore del Kentucky. Scrivo di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per la Tana del Sollazzo.