Tesori Disney 16

15 APR 2013
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Difficile non essere infastiditi da questa uscita di Tesori, specie ora che è diventato semestrale. Sembra strano, ma pare che la cura editoriale della testata faccia di tutto per far andare storto queste due rare uscite all’anno. E invece di far diventare ogni numero un evento, spesso e volentieri esce fuori un pastrocchio con poco senso.
In questo caso si è deciso di raccogliere tutte le storie del cosiddetto ciclo dei Pirati di Bottaro, ovvero il noto Paperone vestito da Corsaro Nero, spietato capo-pirata di un branco di Bassotti d’assalto. Felice idea del maestro di Rapallo, seppur mai inscritta in un progetto organico, si tratta di una manciata di storie, da Paperino e l’isola del tesoro, parodia alla lontana del capolavoro di Stevenson, fino a Paperino e la nipote del corsaro nero. L’idea di racchiuderle tutte insieme non è affatto male, perchè mostra gli interessi di Bottaro nel creare una serie a sè, in anticipo rispetto ad un concetto come “Le storie della Baia”. Negli anni ’00 intendeva scrivere un’altra storia del ciclo, con anche la presenza della sua amata Nocciola. Furono realizzate sei tavole, ma purtroppo la scomparsa dell’autore arrivò prima.

Questo breve riassunto serve a spiegare la valenza di una serie abbastanza misconosciuta e mai ben catalogata, che sarebbe stato interessante raccogliere tutta insieme. In tal senso ci troviamo di fronte ad una scelta editoriale felice, rovinata però da un’assurda concatenazione di eventi e di pigrizia filologica. “L’isola del tesoro” è pubblicata male, con le tavole di raccordo di Perego e moderni colori che non rendono l’idea dell’epoca. La Nipote appare inspiegabilmente come una gigantesca versione scannerizzata, il che non funziona benissimo come resa, quando meno di un anno fa fu già pubblicata in un bel vattelapesca dedicato a Salgari. In quel volume trovavamo anche le due belle storie del Corsaro Paperinero, con un Martina in forma e un Bottaro abilissimo a tratteggiare gli ambienti marinari. Il punto è che queste vicende, ripubblicate in una versione sbagliata tutta a colori, non hanno nulla a che vedere col progetto bottariano, in quanto il Paperone pirata non c’è affatto. E poi troviamo anche Zantaf, con le prime sue due storie. Corretta la presenza della seconda, ambientata al tempo dei pirati, ma la prima serve solo a presentare i personaggi. Bene, ma a questo punto avere un Tesori, potenzialmente, a lui dedicato appare, giustamente, impossibile. Il problema dei problemi, infine, è che non sono pubblicate neanche tutte le sei tavole inedite, che si possono trovare sul bel sito gestito da Annabella Bottaro, e si è deciso di pubblicarne una a caso, tra una storia e l’altra e una scarna didascalia. Per finire, manca anche una storia che dovrebbe far parte del ciclo, ovvero il Vaso Rosso dei Ming: oltre al danno, la beffa.

In soldoni, fallita la possibilità di avere pubblicate delle belle tavole inedite, fallito il concetto di avere per la prima volta in versione integrale l’Isola – cosa che era stata fatta col Razzo Interplanetario in Tesori n. 7 – smontata la possibilità di dedicare un volume a Zantaf, letta un’aberrante scan totale di una storia pubblicata meglio neanche un anno fa, scomparsa la possibilità di avere il ciclo dei pirati integrale, ripubblicate tre volte nell’arco di un anno un paio di storie, ci troviamo di fronte ad un Tesori che nella sua specificità dava tanto ai collezionisti, fin troppo forse, sbagliando però in pieno la confezione editoriale. Gli scarni articoli fanno il resto. Si salva solo una bella copertina di Gervasio, mentre il resto annega nel pressapochismo. Un’occasione mancata, che si regge sulle storie stupende di Bottaro, in un caos editoriale che, in una testata così, non dovrebbe esistere ma che, fin dall’inizio, purtroppo, non è mai mancato.

Autore dell'articolo: Amedeo Badini

Il fumetto è sempre stato una mia grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico mi ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il mio primo campo, ma non disdegno sortite e passeggiate in territori vicini. Per il Papersera ho scritto più di 100 recensioni, oltre ad aver curato una parte degli articoli sulle testate disney del passato. Inoltre, ho realizzato il Don Rosa Compendium, un'analisi dettagliata di tutte le storie del grande autore del Kentucky. Scrivo di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per la Tana del Sollazzo.