Tesori Disney 2
Storia e Gloria della Dinastia dei Paperi è un’opera centrale per la produzione fumettistica disneyana italiana ma, al tempo stesso, un frutto pasticciato di vari compromessi. L’impronta dello sceneggiatore Guido Martina è ovunque, senza smussare i suoi tratti più duri, cinici e amabilmente scorretti. Raccontare i grandi antenati dei Paperi attraversando varie ed importanti epoche storiche viene fatto con una struttura a cornice, in cui le monete raccontano la loro storia. Monete che esistevano veramente, come iniziativa promozionale legata all’epoca con l’Operazione Dollaro. Compromesso che pregiudica un po’ la credibilità della storia, che si basa su tesori vari, bauli preziosi e confusioni assortite. Cio che conta dell’opera sono le storie in sè, tipiche vicende in costume con dissidi tra Paperone e Paperino, feroci sfide con Rockerduck, previsioni storiche improbabili, canovacci ripetuti e nipotini saputelli. Le battute argute e certi siparietti comici si fanno ricordare volentieri, e il Gambadilegno centurione veracemente romano resta memorabile. Così come l’episodio di un melanconico Topolino generale durante la guerra di secessione oppure il Vicerè pacioccone di Pensacola. Storia e Gloria è un ottimo esempio di non consequenzialità letteraria, ma un brillante modo per far divertire con poche pennellate brillanti. I maestri Carpi e Scarpa, da par loro, non sbagliano una vignetta, iniettando energia e dinamismo nei vari personaggi.
Scritto in maniera più logica, con affetto e passione, l’Episodio Bis di Alberto Savini, spaleggiato da un buon Freccero, appassiona e diverte, mettendo insieme tanti personaggi con capacità e senza generare confusione. La carica ironica e demenziale della storia si dispiega in una sceneggiatura guizzante e abile.
Per quanto riguarda la parte critica, questo secondo numero di Tesori, pur confondendo le idee della linea editoriale – un volume dedicato ad un solo personaggio e non a storie a puntate lunghe – propone un corpus di articoli abbastanza curato e ricco iconograficamente (pur mancando un po’ di copertine e la citazione dei Paralipomeni). Con cura restaura i dialoghi originali, a suo tempo pesantemente censurati, ma propone la moderna colorazione del 2003, il che è un po’ un peccato.
Un numero buono, che ripropone una storia importante ed un sentito omaggio, ma dai Tesori ci si aspetterebbero opere più ricercate.
15 APR 2014