Speciale Disney 63: Il Grande Splash

31 OTT 2013
Voti del fascicolo: Recensore: Medio: (34 voti) Esegui il login per votare!

Questo pregevole volume non è il solito vattelapesca sconclusionato, bensì un testo monografico con sole storie della ben nota Silvia Ziche. La scusa è la prima ristampa integrale de Il Grande Splash, terza saga dopo la Papernovela e il Topokolossal. Se le prime due grandi storie zichiane sono facilmente riconducibili alla parodia del genere soap-operistico e fantascientifico, il Grande Splash appare invece ben diverso. Pur volendo mettere in burla il genere giallo, sullo stile dell’Orient Express, mettendo in scena il clamoroso furto del patrimonio di Zio Paperone in un’atmosfera da mistero della camera chiusa, con tutti i colpevoli riuniti, il meccanismo narrativo racconta ben altro. L’idea di far raccontare a tutti i paperi, chiamati in un contesto metafumettistico a raccolta sul luogo del delitto, la loro versione dei fatti, innesca la possibilità di mettere in campo tutte le manie, i tic e le nevrosi dei paperi, mostrando come ognuno abbia una certa visione del mondo: da una Paperina persa nelle letture ad un Gastone megalomane, da un Paperoga isolato e incompreso dal mondo ad un Filo Sganga tutto desideroso di ottenere la ricchezza. Con un’abile trama la Ziche innesca una girandola di rivelazioni e di idee che reggono non solo le 185 tavole, ma anche un’ondata di battute, gag, colpi di scena e dubbi. Perché poi il giallo si rivela completamente reale e il mistero del furto attanagliò il lettore per 14 settimane. Il settimanale lanciò la sfida a capire chi fosse il ladro, coinvolgendo il lettore. Un giallo solido, che fa ridere e pensare, per una storia imprescindibile nel corpus zichiano.

Le altre storie sono su testi altrui, e vale la pena ricordare l’esploratore millenario, scatenata storia con Topolino su testi della mitica coppia Arena-Artibani con uno spassoso rapporto tra Plottigat e Gambadilegno. Memorabile poi la storia di Savini del biglietto quasi vincente, così come le più antiche convegno degli assi e la lotteria di San Valentino. Queste ultime due presentano uno stile meno moderno, ma ugualmente efficace e pulito. Tutte comunque sceneggiature freschissime, così come la pluriristampata genio nell’ombra, di un Faraci in gran forma.

Un volume insomma formidabile, che presenta un campionario umoristico freschissimo e di rara efficacia. Le ultime due storie, seppur più deboli, non inficiano l’altissima qualità del volume, di cui si consiglia l’acquisto ad occhi chiusi.

Autore dell'articolo: Amedeo Badini

Il fumetto è sempre stato una mia grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico mi ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il mio primo campo, ma non disdegno sortite e passeggiate in territori vicini. Per il Papersera ho scritto più di 100 recensioni, oltre ad aver curato una parte degli articoli sulle testate disney del passato. Inoltre, ho realizzato il Don Rosa Compendium, un'analisi dettagliata di tutte le storie del grande autore del Kentucky. Scrivo di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per la Tana del Sollazzo.