L’opera omnia di Romano Scarpa vol. 38

06 OTT 2014
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Un altro bel volume che conferma la fecondità e la qualità di Scarpa in quegli ottimi anni ’80, ricchi di un connubio di idee e di stile ricchissimo.
L’idolo vulcanico è un buon giallo esotico con l’affiatata coppia Topolino – Gancetto contro il mitico trio Gambadilegno – Trudy – Plottigat. Scarpa fa uso di questi cattivi con continuità e gran classe, rendendoli davvero sinergici tra di loro. Ma è Zenobia il personaggio importante del numero. Questa nuova creazione, un’avvenente regina di una sperduta civiltà africana, appare nella famosa regina d’Africa, bella avventura in cui l’azione la fa da padrone. Certe idee tecnologiche risultano ancora attuali e tutti i personaggi, compresi quelli secondari, sono ben costruiti. Zenobia ritorna nelle rane saltatrici, diretto sequel in perfetta continuity (nonostante la prima storia sia stata pubblicata sugli albi fuoriserie di “Topolino Più”), un giallo più metropolitano con ancora il malefico trio.
Molto interessanti sono le due collaborazioni tra l’autore veneziano ed il grande sceneggiatore Giorgio Pezzin. Nelle piantagioni polari le tipiche e stravaganti imprese commerciali di Paperone trovano un interessante sbocco in una bella avventura, mentre la prima sceneggiatura pezziniana con Scarpa e i topi è il fantastico “Tokamak”. In questa bella vicenda i temi tipici pezziniani dell’attualità che irrompe nel fumetto, la corsa alle armi e la stupidità dei governi, trovano terreno fecondo con l’ambientazione spaziale e il coraggio del nostro topo. Anche il bravo Bruno Concina è presente con una doppietta di storie, in questo caso i suoi primi lavori con Scarpa: il gradevole giallo della breve “vacanza” e il dinamico ferragosto in città.
Tornando a Scarpa, viene pubblicato l’atipico sequel ai Parastinchi, uscito per il Classico Disney #91. Non aggiunge molto al capolavoro olimpico, ma sposta la narrazione alle Olimpiadi di Los Angeles del 1984. Infine, non manca una piacevole storia dello Studio Disney, sempre su testi di Scarpa, disegnata nel 1984 ma pubblicata in Italia solo nel 1991.
Il portfolio è dedicato a Paperetta e alla sua interpretazione di Kokacin nel “Milione”. Viene così colmato il buco di una storia saltata (con i colori moderni), anche se non si tratta di nulla di eccezionale. Compare anche una scheda dedicata a Giorgio Pezzin e al personaggio di Topolino, più qualche interessante focus sui rodovetri e sul classico olimpico. Grazie come sempre a Sprea e al suo sito per le utili precisazioni.
Un ottimo numero, con belle sceneggiature e avventurose storie.

Autore dell'articolo: Amedeo Badini

Il fumetto è sempre stato una mia grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico mi ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il mio primo campo, ma non disdegno sortite e passeggiate in territori vicini. Per il Papersera ho scritto più di 100 recensioni, oltre ad aver curato una parte degli articoli sulle testate disney del passato. Inoltre, ho realizzato il Don Rosa Compendium, un'analisi dettagliata di tutte le storie del grande autore del Kentucky. Scrivo di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per la Tana del Sollazzo.