Pk Giant 1 – Evroniani

08 NOV 2014
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Che cosa si chiede ad una ristampa? Ci sono due modi di riproporre del materiale editoriale: la forma anastatica, ovvero la riedizione pedissequa degli albi originali, oppure una nuova edizione, capace di coinvolgere più pubblici con materiali inediti. Se Pk Reloaded, quasi dieci anni fa, aveva seguito di fatto la prima pista, con qualche minima modifica non memorabile, con Pk Giant la Panini affronta tutta un’altra strada, più rischiosa forse ma decisamente più interessante.
E prima di addentrarci nei dettagli editoriali, spendiamo due parole su di una storia di 71 tavole da un layout più che irregolare per i canoni disneyani e la cui trama sovvertiva parecchi punti fermi dell’universo paperopolese. La sfida che la gestione di Paolo Cavaglione lanciò nel 1996 alla divisione fumetti fu quella di creare un nuovo formato che si rifacesse allo stile supereroistico americano, contaminato però dalla leggerezza dei personaggi Disney. Ezio Sisto, responsabile alle sceneggiature, guidò il processo creativo formando la squadra del Pk Team, ovvero un gruppo dei giovani e talentuosi artisti usciti dall’Accademia Disney. E il primo numero, scritto insieme ad Alessandro Sisti, fu affidato allo sperimentale Alberto Lavoradori. Evroniani si rivela, a più di diciotto anni di distanza, una storia matura e fresca, capace di spiazzare sempre il lettore. Non è solo uno stile spigoloso e quasi pittorico, le inquadrature ardite o un ritmo dei dialoghi incalzante, ma è il vero e proprio sovvertimento dello status quo che colpisce e la consapevolezza, finalmente, di poter raccontare storie adulte senza timore, mantenendo intatto quel gusto sapientemente autoironico che contraddistingue un personaggio come Paperinik.
La nuova ristampa decide di valorizzare questa rivoluzione, che proseguirà ancora per tanti numeri, mantenendo il formato spillato e aumentandone le dimensioni (forse non di tantissimo, ma neanche di poco) e dando l’occasione agli autori di disegnare nuove copertine. In questo senso Lavoradori compie un eccellente lavoro, con il suo stile sempre più sperimentale. All’interno si trovano nuove rubriche, sulla falsariga di quello stile demenziale che imperversava su Pkna, e la PkMail, che mantiene il suo profilo graffiante e caustico verso i divertiti lettori – scrittori. Infine, un poster interno permette di vedere la (mezza) vecchia copertina con, sull’altro alto, un bel disegno inedito di Intini che la paròdia.
Se la storia resta più che valida, e vicende ancora più valide usciranno nei prossimi mesi, anche la forma editoriale passa a pieni voti un esame difficile. In fondo, riproporre un materiale piuttosto semplice da trovare nell’usato con nuovi stimoli non era semplice. Il nuovo lettore, appassionato da Potere e Potenza, troverà un ottimo prodotto editoriale (e si spera se ne appassioni sempre di più). E il vecchio pker – alcuni invecchiati male a vedere i commenti veteronoiosi che si trovano su fb – avrà davvero il dubbio se lasciar perdere questa nuova edizione che, tra belle copertine inedite, buone rubriche, il poster, qualche allegato e un formato più grande, rende davvero interessante questa ennesima ristampa. Ristampa che davvero ha rivoluzionato il fumetto Disney e che si rivela sempre una lettura essenziale per chi è appassionato di fumetto tout court.

Autore dell'articolo: Amedeo Badini

Il fumetto è sempre stato una mia grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico mi ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il mio primo campo, ma non disdegno sortite e passeggiate in territori vicini. Per il Papersera ho scritto più di 100 recensioni, oltre ad aver curato una parte degli articoli sulle testate disney del passato. Inoltre, ho realizzato il Don Rosa Compendium, un'analisi dettagliata di tutte le storie del grande autore del Kentucky. Scrivo di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per la Tana del Sollazzo.