L’opera omnia di Romano Scarpa vol. 49

22 DIC 2014
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Ci avviciniamo verso la fine, e ormai siamo agli sgoccioli dell’ultima produzione italiana di Scarpa. All’autore veneziano passano sceneggiature di vari autori, con un buon livello qualitativo.
Si fa notare la memoria futura, su soggetto di Enzo Biagi, in cui la macchina del tempo e il lavoro del giornalista portano ad un viaggio fino all’inizio dei tempi per cercare di comprendere l’umanità, con soluzioni non banali. Faraci realizza l’unica sceneggiatura per Scarpa, con una storia in cui la sua Trudy è in primo piano contrapponendosi al duro Pietro, in una spassosa lotta all’ultimo furto. Ma probabilmente la vicenda migliore del numero è la sindrome visionaria, un inquieto giallo di Mezzavilla, in cui Topolino cade rapidamente in una spirale allucinatoria, destabilizzando potentemente la sua mente. Il lettore anche lui verrà attanagliato dal dubbio, in contesti ispirati da Gottfredson e dallo stesso Scarpa di Chirikawa, e che porteranno ad un altro capolavoro come i 7 Boglins.
Le altre storie, seppur meritevoli, rientrano nella buona norma di quegli anni ’90. Un bel doppio Panaro, un doppio Pezzin di brevi ambientate al commissariato, in cui viene creato il personaggio di Petulia, moglie di Adamo Basettoni e ultimo personaggio nuovo di Scarpa, e uno spassosissimo e credibile Sarda. Intrigante la storia con Battista, parodia di quel che resta del giorno, mentre stupisce la particolare collaborazione con Corteggiani per realizzare una storia per il mensile dedicato alle Giovani Marmotte. I disegni al solito brillano, con un paio di soluzioni tecnologiche davvero divertenti. Mentre la storia natalizia di Gentina è l’ideale in questo periodo dell’anno.
Completano il volume le schede su Faraci e Mezzavilla, una grande coppia di autori, e portfoli su vari tematiche, tra cui uno per la storia della “sindrome visionaria”. Un numero molto interessante per vedere uno spaccato, qualitativamente alto, della produzione italiana degli anni ’90, in cui buone trame e solidi disegni si legavano per produrre ottimi prodotti artigianali di qualità.

Autore dell'articolo: Amedeo Badini

Il fumetto è sempre stato una mia grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico mi ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il mio primo campo, ma non disdegno sortite e passeggiate in territori vicini. Per il Papersera ho scritto più di 100 recensioni, oltre ad aver curato una parte degli articoli sulle testate disney del passato. Inoltre, ho realizzato il Don Rosa Compendium, un'analisi dettagliata di tutte le storie del grande autore del Kentucky. Scrivo di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per la Tana del Sollazzo.