Uack! 11

20 GEN 2014
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Siamo all’inizio degli anni ’60 del ‘900: la creatività di Carl Barks raggiunge uno dei suoi momenti più ispirati nella raffigurazione della poetica incarnata dal suo personaggio principale. L’ironia con la quale l’artista dipinge la tenera follia del papero più ricco del mondo è mirabilmente simboleggiata dalla quinta tavola di Zio Paperone e la macchina scassatutto (pag. 53 del fascicolo), nella quale Scrooge tenta disperatamente e senza successo di svuotare il suo deposito con improbabili mezzi di fortuna, fino a condurlo a manciate in una banca, dove si vede rifiutare dall’impiegato finanche i pochi spiccioli salvati, a causa del troppo denaro di sua proprietà già ivi custodito.
Il tema della pressante preoccupazione della preservazione della ricchezza e del prestigio sociale da essa derivato restano centrali nelle storie originariamente pubblicate nei numeri 27, 28 e 29 di Uncle $crooge, qui riproposti integralmente. Contrariamente a quanto avviene nella storia già citata, nella quale Paperone è costretto a prendere pittoresche contromisure nei confronti della reale minaccia dei Bassotti, in Zio Paperone e l’isola nel cielo Scrooge anticipa l’avvento di eventuali pericoli imbarcandosi in un viaggio nello spazio alla ricerca di un inesplorato rifugio per i suoi averi. La scoperta di una primitiva e semplice popolazione privata, da un semplice e avventato gesto di Paperino, dell’unica sua fonte di sussistenza, muta completamente il registro della storia, regalandoci una delle più belle ed intense pagine dell’opera barksiana e del fumetto Disney in generale.
In Zio Paperone e il campionato di quattrini, così come nella breve Il clan di Zio Paperone, sono invece in gioco la reputazione derivante dal denaro e la considerazione e il rispetto trasmesso nei confronti di chi ne fa sfoggio. Nella prima è in scena ancora una volta il miliardario africano Cuordipietra Famedoro, nella ripresa della sfida di tre anni prima; nella seconda (dove troviamo purtroppo invertite nell’impaginazione la sesta e la settima tavola) Paperone scopre come il denaro possa non aprire tutte le porte al cui interno il prestigio si misura anche attraverso altri più nobili fattori.
Come ormai tradizione, dei raccontini con protagonisti Topolino, Minni e nipotini vengono proposte solo le testatine illustrate. Trovano posto in questo numero, invece, ben quattro pubblicità d’epoca (due a pagina intera, due a mezza pagina), che non mancheranno di affascinare gli appassionati del genere.
Chiude l’albo la prima di tre storie inedite con protagonista Ciccio realizzate da Daan Jippes (le restanti due saranno pubblicate rispettivamente nei numeri 12 e 13 di Uack!) ed ispirate ad altrettante storie di Barks degli anni ’40 con protagonista Barney Bear, come esaustivamente espresso dal sempre ottimo Luca Boschi nell’articolo che la precede.

Autore dell'articolo: Marco Travaglini

Giornalista pubblicista, vivo e lavoro a L'Aquila. Appasionato e collezionista di fumetti, libri, film, audiovisivi e tutto quanto riporti il marchio Disney, incontro per la prima volta all'età di 7 anni sia il Mickey Mouse delle daily strips sui supplementi del quotidiano romano Il Messaggero, sia le storie di Carl Barks sul glorioso mensile Zio Paperone. Nel 2009 ho avuto la fortuna di lavorare per qualche mese presso la Nintendo of Europe a Francoforte. Dal 2006 contribuisco attivamente a tutti i prodotti editoriali e alle iniziative del Papersera.