Topolino Story 1988

21 APR 2015
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Altro numero altro anno, verso il finire degli anni ’80. Si parla di programmi televisivi come “Striscia la Notizia” ma soprattutto del cambio di editore per Topolino: dopo cinquant’anni e oltre di Mondadori, il controllo editoriale viene assunto dalla filiale italiana della Walt Disney Company. Il modello del settimanale cambierà, spingendo sulla produzione italiana di storie e abbandonando quelle di importazione straniera, soprattutto brasiliana. Il menù del numero presenta però ancora il periodo pre – cambiamento, a parte per una storia.
Il numero è caratterizzato da grandi maestri e da un paio di adattamenti parodici. Il primo, e più riuscito, è Le due tigri, con cui Carpi ritorna nelle ambientazioni malesi e piratesche di Sandopaper, migliorando il predecessore, con un acuto lavoro di humour, utilizzo dei personaggi e sapiente satira sociale. In Paperozzi invece, Marconi realizza una trama divertente, che altro non è però che una sequela di gag note di Fantozzi: il fatto che a rievocarle sia Paperone però, regala un certo sberleffo molto interessante. Cavazzano ai disegni realizza un buon lavoro, divertendosi.
La scheda dedicata a Carlo Panaro come autore porta all’orto delle meraviglie, disegnata dal veterano Sandro Dossi, tipica storia media italiana. Molto interessante, perché figlia del tempo e testimone, purtroppo, di un costume ancor oggi in uso, è la vicenda dedicata al condono edilizio: i malcostumi dei paperopolesi vengono fustigati come dovrebbero essere quelli degli italiani, sperando di essere da monito. Una storia dìattualità, tipica della produzione pezziniana, sceneggiata però dalla meteora Mauro Monti e disegnata da Amendola.
Chiude il numero il sempre presente Massimo De Vita, al meglio nel suo stile grafico, con una rara sceneggiatura con i topi di Rodolfo Cimino. Il maestro veneto solo negli ultimi anni della sua produzione utilizzerà il cast di Topolinia, invece dei suoi amati paperi. I tam-tam preistorici forse non sono memorabili, ma tra besti e selvaggi rendono appieno la produzione ciminiana.
Un buon numero, che regala ottime storie in costume e altre in cui la critica sociale è acuta e netta.

Autore dell'articolo: Amedeo Badini

Il fumetto è sempre stato una mia grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico mi ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il mio primo campo, ma non disdegno sortite e passeggiate in territori vicini. Per il Papersera ho scritto più di 100 recensioni, oltre ad aver curato una parte degli articoli sulle testate disney del passato. Inoltre, ho realizzato il Don Rosa Compendium, un'analisi dettagliata di tutte le storie del grande autore del Kentucky. Scrivo di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per la Tana del Sollazzo.