Topolino Story 2001

21 LUG 2015
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Il primo anno a tutti gli effetti del ventunesimo secolo si apre con un altro dignitosissimo numero, che riesce ad accontentare palati diversi e dimostrare come la cerchia dei personaggi protagonisti si vada man mano allargando sempre più.
Una nuova coppia ormai consolidata è quella composta da Manetta e Rock Sassi, qui presenti in Topolino, Manetta e… gli ultimi dell’anno (Faraci/Cavazzano), dalla trama genialmente favolistica e intrisa di poetica, che vede i due ispettori costretti a rivivere a ripetizione l’ultimo giorno di dicembre, con tutte le conseguenze del caso, finchè non avranno risolto una pratica in sospeso. Memorabile, tra le altre, la celebre filastrocca dei mesi, di volta in volta aggiornata al nuovo calendario (“tutti gli altri ne han trentuno… e dicembre ne ha in più uno”). Non è mai stato assodato, ma la storia sembra ispirarsi al fIlm Ricomincio da capo (1993), con un cinico giornalista, interpretato da Bill Murray, condannato a rivivere all’infinito “il giorno della marmotta”.
Paperino nel Bum dipinto di Bum è una frizzante storia di Mastantono con la sua creatura Bum Bum Ghigno, alla sua seconda apparizione su Topolino Story, e stavolta con una veste caratteriale definitiva. Intervallano la narrazione 4 tavole con didascalia, a mo’ di parodia del Signor Bonaventura di Sto.
Al centro dell’albo abbiamo due delle otto storie facenti parte del ciclo speciale 8×8… quarantanove!, dove alcuni artisti della Disney Italia omaggiano Ernest Hemingway con delle brevi vicende ispirate ai suoi romanzi: Mickey e i due cuochi (Zironi) e Un giorno perfetto (Palazzi), resa particolare dal fatto di essere completamente senza dialoghi, come nel racconto originale.
Continua la felice abitudine di proporre il primo episodio di una saga caratteristica del periodo, in questo caso Le storie della Baia: intrigo a Duckport (Savini/Camboni), che rilancia il personaggio di Moby Duck inserendolo in un diverso contesto temporale, affiancandogli nuovi comprimari e antagonisti, fra i quali spiccano il fidato Paper Hoog e l’avido Azimuth Van Quack. La serie comincia in medias res, presentandoci via via tutti i protagonisti, le varie dinamiche e le suggestive location marinaresche, ben affrescate da Camboni, Le storie saranno in totale 20, terminando la pubblicazione nel 2005.
Conclude l’indice Topolino e Pippo in: i due mariachi, spassosa trasferta messicana della coppia topolinese, con i due che per equivoco si trasformano negli aspiranti mariachi El Lungo y El Curto, convinti per errore di essere ricercati dalla polizia, complice un presunto e inesistente complotto di Macchia Nera ai loro danni. Nel 2004 la storia avrà anche un seguito con Topolino e Pippo in: il ritorno dei mariachi, sempre dei medesimi autori.
La scheda della settimana è incentrata su Silvio Camboni, nel Come eravamo si affrontano argomenti spinosi e delicati come l’attentato alle Twin Towers e la visita del Papa in Siria, mentre nella galleria di copertine si segnala la veloce dipartita del criceto Bruce, la mascotte topolinesca che imperversava nel primo anno dell’era Muci.
Dopo il calo della scorsa uscita, si risale con un menù all’altezza delle aspettative.

Autore dell'articolo: Gianni Santarelli

Abruzzese, ingegnere elettronico riconvertito in quel che serve al momento. Il mio rapporto con i fumetti segue tutta la trafila: comincio a cinque anni con le buste risparmio della Bianconi (sovvenzionato da mia zia), poi Disney, i supereroi Corno, i Bonelli (praticamente tutti, anche se abbandonati man mano). Verso i 18 anni scopro le riviste della Comic Art, leggo "Stray toaster" di Sienkiewicz e inizio un giro del mondo fumettistico che ancora non termina. Fumetto franco-belga, argentino, americano, autori celebri e sconosciuti, tutto finisce nella mia biblioteca, molto aspetta ancora di essere letto, nel frattempo dilapido una fortuna. Su due cose sono profondamente ignorante: i supereroi "classici" (ad eccezione di Batman, per cui ho una venerazione, non leggo una storia dell'uomo ragno & c. dagli anni 80) e il fumetto giapponese. Per il Papersera, con il nick "piccolobush", collaboro all'annuale premio, scrivo qualche articolo quando necessario e mi occupo, con puntuale ritardo, del settimanale "Topolino"