I Grandi Classici Disney 322

25 SET 2013
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Il numero di settembre 2013 tiene la posizione conquistata dai suoi illustri predecessori, anche se talvolta appoggiandosi su storie simpatiche ma non eccezionali. Si parte con un dinamico Paperino fanfarone protagonista di Paperino solo contro tutti, commedia dell’eroe (quasi) involontario, imbastita da Bruno Concina e Giorgio Cavazzano, e si prosegue con Topolino e l’esperimento Neutronius, un teso e ben congegnato giallo “brahmsiano” (se mi si passa il gioco verbale) con Eta Beta, in cui stona un poco (disegni a parte) l’evanescenza del ruolo di Pippo.
Travolgente e mai ripetitivo il genio barossiano (coadiuvato dalle matite del migliore Scarpa inchiostrato Cavazzano) in Paperino e l’affarone d’occasione, storia dinanzi alla quale sbiadiscono un po’ le due brevi successive (giusto la prima ha un finale meno prevedibile) e dall’altra breve che segue la sezione Superstar.
Sezione Superstar che si presenta molto variegata, ma con un piccolo inciampo editoriale, la riproposizione di Archimede Pitagorico e l’automa, già ristampata in questa testata. Per il resto, Topolino e l’automa indovino si difende bene grazie ad una certa cura delle situazioni e dei dialoghi, mentre l’altra straniera Topolino e l’armata elettronica tiene su un convincente thriller con atmosfere buie, molti inseguimenti e anche dei riusciti tocchi comici.
Pienamente all’altezza, anche se di tutt’altro genere, Paperino e Robert il robot, fiera dell’aggressività verbale e della pantomima tragica paperoniana, che peraltro presenta come curiosità dei Bassotti quasi irriconoscibili sotto gli ancora acerbi pennelli di Carpi e Chierchini.
Si conclude con Topolino in: Missione Tibet, storia piuttosto semplice ma con belle atmosfere e un paio di simpatiche trovate comiche, e l’esilarante Zio Paperone e il ballo in maschera, una di quelle storie che fanno rammaricare per la scarsa prolificità di un autore come Attilio Mazzanti, e per giunta magnificata dagli iperbolici guizzi di Pier Lorenzo De Vita.

Autore dell'articolo: Guglielmo Nocera

Oggi espatriato nel paese di Astérix, mi sono formato su I Grandi Classici Disney, che acquisto tuttora, e Topolino Story prima serie. Venero la scuola Disney classica, dagli ineguagliabili vertici come Carl Barks e Guido Martina ai suoi meandri più riposti come Attilio Mazzanti e Roberto Catalano (l'inventore della macchina talassaurigena). Dallo sconfinato affetto per le storie di Casty sin dagli esordi (quando lo confondevo con Giorgio Pezzin) deriva il mio antico nome d'arte, Dominatore delle Nuvole. Scarso fan della rete, resto però affezionato al mondo del Papersera, nella convinzione che la distinzione tra esegesi e nerdismo sia salutare e perseguibile. Attendo sempre con imperterrita fiducia la nomina di Andrea Fanton a senatore a vita.