Definitive Collection 11 – Tutti i Milioni di Paperone 3

15 GIU 2016
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Proseguendo nella sua naturale rotazione, l’undicesima uscita della Definitive Collection presenta il terzo volume dedicato alla serie Tutti i Milioni di Paperone, scritta da Fausto Vitaliano.

Il volume raccoglie quattro storie, quattro nuovi gradini – di 1.000.000 di dollari l’uno – percorsi da Paperone nella scalata verso quel trono di papero più ricco del mondo che occupa da ormai 70 anni nel mondo Disney. Tuttavia, in quest’albo possiamo osservare qualcosa di diverso dal classico schema che vede lo zione cimentarsi ogni volta in nuovi mestieri.

I primi due racconti, disegnati rispettivamente da Marco Palazzi e Marco Mazzarello, sono infatti gli ultimi capitoli pensati dallo sceneggiatore per la serie e questo aspetto appare piuttosto evidente; se nelle precedenti avventure avevamo visto un giovane Scrooge girare l’America in cerca di fortuna, in queste abbiamo un Paperone ben diverso, un personaggio pronto a sbarcare nel mondo della finanza, da cui si ripromette di uscire infinitamente più ricco, grazie alle sue doti innate e alle capacità maturate fino a questo momento. Più subdoli sono dunque gli ostacoli che si trova ad affrontare, come una truffa a suo danno e un sabotaggio involontariamente inflittosi: ma anche in questi casi ne uscirà vincitore e ormai assoluto protagonista della scena finanziaria americana… o almeno così pare.

Così pare perché, alla ripresa della serie, avvenuta a ben otto anni dalla sua conclusione, quanto visto soprattutto nelle due storie appena lette viene infatti azzerato. Riecco dunque il Paperone globetrotter alla ricerca di affari in ambiti sempre diversi, attivo dal Circolo Polare Artico al Calisota. Una caratterizzazione, come detto per i volumi precedenti, molto felice e azzeccata, ma che mostra i suoi limiti in una staticità che finisce per negare l’evoluzione del personaggio. Ottimo, in ogni caso, il lavoro dei disegnatori chiamati all’opera, ovvero Carlo Limido ed Ettore Gula.

Passando all’apparato redazionale, spiace notare come in questa circostanza sia veramente ridotto all’osso: l’evocativa copertina inedita di Paolo Mottura è accompagnata solamente dalle poche battute e dai fugaci schizzi con cui i disegnatori introducono le loro storie. Il risultato finale è dunque un albo composto da due parti ben distinte, in cui oltre a percepirsi una certa disomogeneità, si avverte la mancanza di un’intervista nella quale l’autore avrebbe potuto illustrare i motivi della ripresa della serie (probabilmente il suo successo) e il passaggio dal primo al secondo ciclo. Dettagli che fanno la differenza tra un volume di semplici ristampe e uno curato in tutte le sue parti.

Autore dell'articolo: Federico Pavan

Sabaudo di nascita, romano d'adozione e veneto per amore, leggo fumetti da quando ero bambino e non ho ancora smesso! I miei preferiti: Tex, Asterix, Lucky Luke, Corto Maltese, Mafalda… ma Topolino resta il compagno di viaggio più fedele, una passione che mi ha portato a conoscere il Papersera (e a incontrare tanti amici e una splendida sposa) lungo tutto lo stivale italiano. Il mio idolo disneyano di sempre è Romano Scarpa, ma non posso dimenticare l'emozione del mio primo raduno, nel quale ho avuto la fortuna di incontrare due miti come Don Rosa e Carlo Chendi.