Topostorie 32 – Quel tesoro dello zione

05 DIC 2016
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Un bel numero di Topostorie per chiudere il 2016 con forza ed energia. Marconi sceglie il classico tema della caccia al tesoro da parte dello zione per miscelare con accortezza stili diversi, come è tipico della testata. In questo albo dominano le storie egmontiane, ovvero quelle prodotte per la casa editrice danese Egmont per tutto il mercato scandinavo, un tipo di pubblico e un formato, a quattro strisce per tavola, molto attento e devoto alla tradizione barksiana, e che il pubblico italiano potrebbe tornare a scoprire nel nuovo Mega Almanacco, in uscita dall'8 gennaio.
Per intanto, questo volume pesca soprattutto da Zio Paperone, con i suoi colori moderni e precisi, e appunto dal vecchio Almanacco. A spiccare è una doppietta di Marco Rota nei suoi diversi periodi,
quello italiano degli anni '80 e
quello danese degli anni '00. Se lo stile è sempre curato e bello, con sfondi meno realistici e paperi più tondi, le sceneggiature restano simili, anche se di mani diverse: divertenti, ritmate, con buoni personaggi secondari ed una brillante interazione tra i paperi.
Molto interessante è anche il tempio di Gaos, bella prova di Jan Kruse e Ben Verhagen. La storia dall'impianto classico presenta un paio di trovate umoristiche davvero azzeccate, e le scene buie e tenebrose all'interno del labirinto si fanno ricordare. Il disegnatore presenta uno stile spoglio e disadorno, che però produce espressioni papere gustose e frizzanti, con i becchi che ricordano, in meglio, quelli stralunati di Perego.
Chiudiamo col segnalare uno Scarpa autore completo divertito nel rappresentare le smanie cercatrici di Paperone, le battaglie con Rockerduck e due memorabili indiani, buffi nelle loro sfortunate e coincidenti interazioni.
Un numero interessante e piacevole, con un filo conduttore riuscito e che lega bene le storie, e che permette di mostrare stili diversi, anche se il formato piccolo non aiuta le tavole a quattro strisce. Si chiude una buona annata, e si spera che anche il 2017 prosegua bene.

Autore dell'articolo: Amedeo Badini

Il fumetto è sempre stato una mia grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico mi ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il mio primo campo, ma non disdegno sortite e passeggiate in territori vicini. Per il Papersera ho scritto più di 100 recensioni, oltre ad aver curato una parte degli articoli sulle testate disney del passato. Inoltre, ho realizzato il Don Rosa Compendium, un'analisi dettagliata di tutte le storie del grande autore del Kentucky. Scrivo di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per la Tana del Sollazzo.