Topostorie 35 – Occhio alla penna!
Ormai la testata è rodata e conferma la sua qualità. Marconi mischia storie da più universi e da più testate, proponendo validi autori stranieri come Gerstein, Ferioli e Van Horn, e temi nostrani, come Paperino Paperotto. Ad essere debole è il filo conduttore, senza particolare originalità. Ma in fondo la selezione compensa ampiamente la semplicità della storia interna, che si basa sui soliti ricordi.
Degno di nota è il doppio Concina, all'opera sia sui topi che sui paperi. La prima è una piccola commedia agrodolce, con un buon Ubezio ai disegni e Topolino costretto ad un lungo peregrinare alla ricerca dei suoi ricordi e della tranquillità per scrivere la sua biografia. In maniera antitetica e la
storia con i disegni di uno smagliante Massimo De Vita, in cui Paperino ha un rapporto ben più conflittuale con la scrittura. Il volume è interessante nel mostrare i diversi caratteri e le differenti psicologie dei due pilastri del fumetto disneyano, in un gioco di rimandi e di psicologie.
La chicca del volume risiede nella rara vicenda finale, qui alla sua prima ristampa dopo 24 anni, in cui i diversi universi si incontrano in un gustoso pastiche metafumettistico, capace di stupire anche i lettori più avvezzi. D'altronde, ai testi c'è la grande Claudia Salvatori, penna poco nota ma di assoluto pregio nel fumetto disneyano anni '90.
Insomma, un altro volumetto molto gradevole che testimonia il buon andamento qualitativo della testata. Nonostante non sempre i fili conduttori brillino di inventiva, la scelta delle storie presenta quasi sempre delle sorprese piacevoli.