Deluxe Edition 14: Metopolis

10 OTT 2017
Voti del fascicolo: Recensore: Medio: (12 voti) Esegui il login per votare!

La coppia Artibani – Mottura torna dopo Moby Dick con un'altra parodia, da tempo promossa ma pubblicata solo a gennaio 2017. Metopolis è un chiaro rifacimento del classico cinematografico, capolavoro dell'espressionismo tedesco e vero calderone di modelli e rifacimenti cinematografici posteriori. L'opera di Fritz Lang affonda le sue radici su un discorso filosofico marxiano per poi fondersi con una fantascienza asimoviana ante – litteram. Modernissimo nella sua tesi, il film gioca con l'urbanistica come metafora della lotta di classe, e le immagini di una splendente Torre di Babele che si scontra con gli impersonali e bui bassifondi sono semplicemente memorabili. L'idea poi di un robot senziente e capace di umana pietas, che ormai pare negata all'uomo contemporaneo, rifulge in questo 2017 a trazione industriale 4.0.
Tutte queste tematiche sono riproposte, in maniera forse eccessivamente didascalica, in questa storia forte e battagliera, in cui un Topolino anestetizzato e schiacciato dal peso delle responsabilità viene travolto dalla cruda realtà. A dargli una mano sarà un Pippo perfettamente in parte, e una felicemente ritrovata Minni. L'eterna fidanzata recita in un ruolo forte e ben delineato, senza risultare mai stucchevole. Gambadilegno gigioneggia alla grande, mentre Macchia Nera risulta un po' stereotipato e monodimensionale.
A deliziare il lettore, insieme alla sceneggiatura, è il magnifico lavoro di Mottura. L'artista piemontese realizza una mostruosa immersione negli equilibrismi gotici e nelle spigolature oblique espressioniste. L'oppressione del lavoro classificato viene resa con vignette ampie ma claustrofobiche, incapaci di dare riposo al lettore, anche lui minuscolo ingraggio della supposta società perfetta. I colori non danneggiano le matite, ma ci sarebbe piaciuto molto vedere pubblicata la storia in un denso bianco e nero, come la pellicola originale.
L'edizione deluxe è come al solito di ottima fattura. Formato ideale, buona cartonatura, intensa la copertina inedita, i colori sono belli, ma – lo ripetiamo – sarebbe stato interessante leggerla in bianco e nero, visto il materiale di partenza. Riguardo gli articoli, la redazione ha dedicato cinque paginette al film, per raccontarne valore, aneddoti e particolarità. Ottima scelta, in controtendenza rispetto a volumi del passato in cui lamentavamo ogni possibile raccontobsull'opera originale. Peccato che, per far posto a questo materiale, non ci sia niente dedicato ai disegni di Mottura o alla lavorazione di Artibani. Sono assenti schizzi, fotogrammi di ispirazione, copertine e disegni omaggi, racconti del lungo iter di produzione: scelta inspiegabile e davvero un peccato, perché se avere notizie sull'opera originale è importante, non bisogna dimenticare come il focus dovrebbe essere sempre il fumetto. Non si è trovata, per questo volume, la giusta via di mezzo, un vero peccato: questo spiega il voto di tre stelle, per un'edizione valida ma monca. Resta fortunatamente la storia, dato che Metopolis è una parodia compatta e non cade nel rischio retorico in cui a volte Artibani si trova. Adesso siamo in attesa della prossima fatica del duo, l'annunciato Mago di Oz.

Autore dell'articolo: Amedeo Badini

Il fumetto è sempre stato una mia grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico mi ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il mio primo campo, ma non disdegno sortite e passeggiate in territori vicini. Per il Papersera ho scritto più di 100 recensioni, oltre ad aver curato una parte degli articoli sulle testate disney del passato. Inoltre, ho realizzato il Don Rosa Compendium, un'analisi dettagliata di tutte le storie del grande autore del Kentucky. Scrivo di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per la Tana del Sollazzo.