Pk Giant 39 – Lontano lontano
Il secondo capitolo della trilogia di Xadhoom non soffre i difetti delle seconde parti, e mette in campo parecchia carne al fuoco, dando finalmente i confini della storia e scoprendo rivelazioni davvero inedite.
Rispetto al primo, presenta molto più materiale narrativo, ma non possiede una sceneggiatura altrettanto briosa. Se Artibani raccontava poco, intrattenersi, Augusto Macchetto disperde energie con le imbarazzanti, ed inutili scene tra Paperinik e l'astronave. Per fortuna ci sono sempre gli Evroniani, compatti e stratificati nelle loro gerarchie sociali come non mai. L'imperatore diventa un personaggio massiccio e mitologico, una divinità concreta che decide le vite di un intero popolo con un disincanto e una facilità estrema. E poi ci sono gli Xerbiani, perfetto tragico contraltare. Esiliati e neutrali, costretti a nascondersi e a vivere in condizioni disumane, il popolo verde convive solo con l'amaro ricordo straziante della sconfitta e della consapevolezza di essere solo dei sopravvissuti.
Paperinik, così come nella puntata precedente, si ritrova in balia degli eventi e in fondo serafico spettatore, attento a salvarsi la pelle ma incapace di capire lo schema generale, senza essere particolarmente minaccioso nei confronti degli Evroniani. I disegni di Pastrovicchio sono l'ideale per le grandi panoramiche evroniane, le adunate di soldati e la corpulenta ed imponente presenza dell'imperatore. Le grandi vignette fanno pensare, forse, ad un'accelerazione dei tempi, dovuta magari ad esigenze redazionali. Comunque, il secondo capitolo dispone tutte le pedine pronte per la risoluzione finale, che si rivelerà del tutto inaspettata.
L'edizione Giant offre il solito poco/niente, a parte una buona copertina inedita di Pastrovicchio.