Pk Giant 39 – Lontano lontano

08 GEN 2018
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Il secondo capitolo della trilogia di Xadhoom non soffre i difetti delle seconde parti, e mette in campo parecchia carne al fuoco, dando finalmente i confini della storia e scoprendo rivelazioni davvero inedite.
Rispetto al primo, presenta molto più materiale narrativo, ma non possiede una sceneggiatura altrettanto briosa. Se Artibani raccontava poco, intrattenersi, Augusto Macchetto disperde energie con le imbarazzanti, ed inutili scene tra Paperinik e l'astronave. Per fortuna ci sono sempre gli Evroniani, compatti e stratificati nelle loro gerarchie sociali come non mai. L'imperatore diventa un personaggio massiccio e mitologico, una divinità concreta che decide le vite di un intero popolo con un disincanto e una facilità estrema. E poi ci sono gli Xerbiani, perfetto tragico contraltare. Esiliati e neutrali, costretti a nascondersi e a vivere in condizioni disumane, il popolo verde convive solo con l'amaro ricordo straziante della sconfitta e della consapevolezza di essere solo dei sopravvissuti.
Paperinik, così come nella puntata precedente, si ritrova in balia degli eventi e in fondo serafico spettatore, attento a salvarsi la pelle ma incapace di capire lo schema generale, senza essere particolarmente minaccioso nei confronti degli Evroniani. I disegni di Pastrovicchio sono l'ideale per le grandi panoramiche evroniane, le adunate di soldati e la corpulenta ed imponente presenza dell'imperatore. Le grandi vignette fanno pensare, forse, ad un'accelerazione dei tempi, dovuta magari ad esigenze redazionali. Comunque, il secondo capitolo dispone tutte le pedine pronte per la risoluzione finale, che si rivelerà del tutto inaspettata.
L'edizione Giant offre il solito poco/niente, a parte una buona copertina inedita di Pastrovicchio.

Autore dell'articolo: Amedeo Badini

Il fumetto è sempre stato una mia grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico mi ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il mio primo campo, ma non disdegno sortite e passeggiate in territori vicini. Per il Papersera ho scritto più di 100 recensioni, oltre ad aver curato una parte degli articoli sulle testate disney del passato. Inoltre, ho realizzato il Don Rosa Compendium, un'analisi dettagliata di tutte le storie del grande autore del Kentucky. Scrivo di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per la Tana del Sollazzo.